Classifiche – Come ogni anno ci si riunisce attorno a un tavolo virtuale per stilare la classifica dei film visti al cinema in questo 2019. A questo sondaggio hanno partecipato in 12 tra redattori fissi e collaboratori occasionali.  Sono stati visionati più di 200 film in totale che hanno visto il buio in sala (o tramite Netflix, Amazone Prime Video) in questo 2019. Ecco i “nostri” 13 (numero non a caso) peggiori film dell’anno. A giorni i migliori.

La nostra redazione ha scelto di votare solo i film usciti al cinema in Italia nel 2019 e che sono stati visti in sala considerando anche i film che sono usciti solo su piattaforme streaming legali come Netflix, Amazon Prime Video. Non vengono considerati, nella classifica, i film che sono già stati recensiti perché visti nei vari festival (Venezia, Torino, Roma, Milano, ecc) e che vedranno (forse) la distribuzione nel 2020. Sebbene la nostra redazione si sia dimostrata benevola (o fortunata nello scegliere i film da vedere) bocciando solo circa un quarto dei film visti, indichiamo i peggiori 13 (numero sfortunato evocativo). Partiremo dal tredicesimo e ogni foto avrà un suo breve commento e il link all’eventuale recensione completa. Per andare avanti nell’articolo, cliccate sui numeri di pagina in basso. Buona lettura.

13. Unicorn Store (5,66) – Netflix

RegiaBrie Larson CastBrie Larson, Samuel L. Jackson, Joan CusackUscita: 05/04/2019

Il film è stato distribuito direttamente sulla piattaforma streaming Netflix. Il voto su IMDB è 5,5 mentre su Rottentomatoes il gradimento è del 63% (41% per il pubblico)

Dal 5 aprile, a quasi due anni dalla sua produzione, approda sulla piattaforma Netflix il debutto alla regia di Brie Larson, splendida interprete di “Captain Marvel” qui alle prese con problemi molto più terreni. Il difficile rapporto con la vita nel passaggio all’età adulta con sullo sfondo fallimenti, sogni infranti e scontri con la triste realtà. (continua)

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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