Recensione in anteprima – Venezia ’23 – In concorso – Dodicesimo lungometraggio per l’acclamato regista David Fincher che ritorna alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia dopo “Fight Club” del 1999. Un film tipicamente nelle corde del regista che ricorda molto i fasti dei grandi successi di critica e pubblico dei decenni passati pur non avendo lo stesso impatto. Storia semplice ma messa in scena in modo perfetto. Distribuito da Netflix in streaming dal 10 novembre.

La Trama

Un killer professionista (Michael Fassbender) si trova a Parigi, in attesa che il bersaglio si presenti nel luogo che da giorni sta sorvegliando. Abituato a una vita monotona, basata sulla programmazione, l’attesa, la noia, l’attenzione ai dettagli e la totale assenza d’empatia, l’uomo si trova improvvisamente a dover cambiare piani quando compie un inatteso passo falso.

Come potrà sparire dal luogo del delitto imprevisto? E a chi dovrà risalire poco alla volta, sempre muovendosi con studiata precisione e implacabile assenza di emozioni, quando scoprirà qual è stata la risposta dei suoi committenti alla missione fallita?

Una storia semplice messa in scena alla perfezione

C’era molta attesa intorno al nuovo film di David Fincher, sia per la caratura del regista, che non tornava al Lido dai tempi di Fight Club, sia per l’alone di mistero che circondava il progetto, tratto dalla graphic novel francese Le Tueur ideata e disegnata in dodici volumi da Luc Jacamon e Alexis Nolent. Nel presentare il film, Fincher ha detto che “The Killer” rappresenta il suo personale tentativo di conciliare la visione che ha da anni delle storie cinematografiche con la maniera di raccontarle e che era interessato al genere revenge come strumento per creare tensione.

Queste dichiarazioni forniscono la giusta chiave di lettura al film, la cui ragion d’essere non sta tanto in ciò che racconta, quanto nel come. La trama di “The Killer”, scandita in sei capitoli ambientati in luoghi geografici diversi, tra Parigi, Repubblica Dominicana e Stati Uniti, è infatti piuttosto elementare: la classica storia del sicario gelido e spietato che, dopo aver fallito una missione, subisce le conseguenze del suo sbaglio e si scatena quindi contro i suoi stessi committenti che hanno cercato di fargliela pagare.

Ne risulterebbe un action thriller uguale a mille altri, se non fosse che in cabina di regia non c’è una persona qualsiasi: Fincher infatti applica alla messa in scena del racconto la stessa meticolosità con cui il killer protagonista svolge la sua professione, mostrando con una maniacale cura del dettaglio il suo modus operandi, facendoci entrare nella sua testa grazie alle sue riflessioni in voice over e imbastendo eccellenti scene d’azione e di suspense, con un pizzico d’ironia per non prendersi troppo sul serio.

Un elegante esercizio di stile

La sceneggiatura di Andrew Kevin Walker (Seven, Il mistero di Sleepy Hollow) funziona bene anche sul piano dei dialoghi: in particolare il capitolo con Tilda Swinton, nei panni di un’assassina non meno glaciale del protagonista, rappresenta un gran pezzo di scrittura.

Dal canto suo, Michael Fassbender è prevedibilmente ed efficacemente piatto nelle vesti di un personaggio che sembra più una macchina che un essere vivente, un uomo dalle molteplici identità (e dunque assolutamente anonimo) che ripete come mantra i propri principi professionali (attieniti al piano, non fidarti di nessuno, l’empatia è debolezza) ma che, al primo errore commesso in carriera, si ritrova affascinato dalla propria fallibilità e dalla pulsione autodistruttiva che ne deriva.

Fincher e Walker, insomma, scavano oltre il classico canovaccio che mettono in scena, rifacendosi a un capolavoro del noir come “Le Samourai” di Melville. Ciò non toglie che “The Killer” sia poco più che un elegante esercizio di stile, come se Fincher, dopo il complesso e rischioso “Mank”, avesse voluto dedicarsi a qualcosa di più semplice e commerciale, un divertissement appassionante ma poco ambizioso. Ad avercene, comunque, di thriller come questo.

Voto: 7

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *