Recensione in anteprima – Venezia ’23 – In concorso – Varcata la soglia dei cinquant’anni il regista greco Yorgos Lanthimos dirige il suo ottavo film, quarto in lingua inglese. Per il regista si tratta di un ritorno in concorso al Lido dopo lo straordinario successo de “La favorita” del 2018. Ritorna il tema della morte come spunto narrativo già presente in “Alps” e la messa in scena è tipica del regista. Un film divertente e votato all’emancipazione della protagonista. Al cinema dal 25 gennaio 2024.

La storia

L’incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter (Emma Stone), una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe). Sotto la protezione di Baxter, Bella è desiderosa di imparare. Affamata della mondanità che le manca, Bella fugge con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un abile e dissoluto avvocato, in una travolgente avventura attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella è sempre più decisa nel suo proposito di difendere l’uguaglianza e l’emancipazione.

“Poor Things” inizia con il volo di una donna vestita di blu. Si è lanciata da un ponte. Nel corso del film il pubblico scoprirà per quale ragione e come questo gesto darà forma a una nuova vita e a una serie di eventi divertenti, sentimentali, grotteschi, avventurosi, affettivi.

Dopo questa prima scena dove a dominare è il colore blu si passa al bianco e nero della prima parte. Bella cresce e fa nuove esperienze e, nel frattempo anche il film si colora portando in scena colori vivi, spesso specchio dagli abiti che Bella indossa, sintesi delle sue emozioni e che contribuiscono a disegnare una scenografia tra il reale e l’immaginario, tra l’incubo e il sogno.

Avventura di crescita oltre la gabbia

“Povere creature” è il titolo italiano che mette in risalto anche gli esperimenti del Dr Godwin, che, proprio come indica il nome sta a simboleggiare graficamente anche la vittoria che il dottore ha nei confronti di Dio per creare o ricreare la vita. Il film si concentra man mano su Bella e sulla sua voglia di scoprire il mondo.

La sua voglia di uscire da quella gabbia che è costituita dalla casa in cui è felicemente rinchiusa aumenta di giorno in giorno. A Bella non basta più il mondo protetto creato dal suo papà/dottore. L’avventura inizia e i viaggi si moltiplicano. La sceneggiatura quindi diventa un viaggio di formazione di Bella sia alla scoperta del mondo esterno sia alla scoperta del suo mondo interiore, delle sue pulsioni affettive, sessuali.

Attraverso i colori della scena, della scenografia, degli abiti il pubblico assiste anche alle brutture che la vita presenta a Bella e conosce anche il modo eccentrico, genuino, schietto e sincero con cui la ragazza affronta tutte queste nuove situazioni.

Oltre l’emancipazione di Barbie

“Poor Things” (Povere creature) risulta l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1992 di Alasdair Gray, scrittore di Glasgow scomparso nel 2019 e, una delle differenze vede Bella partire proprio da Glasgow e non da Londra come avviene invece nel film. La sua lavorazione dura dal 2021 in periodo Covid e, per gli argomenti trattati riguardo l’emancipazione femminile ricorda “Barbie”.

Se in “Barbie” la regista ha reso esplicito il tema del patriarcato e della condizione della donna, nel film di Lanthimos si giunge a trattare gli stessi argomenti senza mai nominare la parola “patriarcato” avendone comunque la presenza, in varie forme, in diverse scene. Si tratta di uomini che Bella incontra e che, in qualche modo, cercano di ingabbiarla in convenzioni, tradizioni, persino come oggetto da custodire sotto chiave.

Bella si ribella a tutto ciò scoprendo e riscoprendo i veri affetti, le relazioni che aggiungono valore e utilità alla sua vita. Vita che, da povera di cose, diventa ricca di esperienze senza alcun limite come dovrebbe essere per ogni persona.

La regia di Lanthimos è ottima e fa uso di inquadrature particolari, grandangolari, stroboscopiche e distorte proprio come il regista ha abituato i suoi numerosi estimatori. La sceneggiatura è solida, con battute e dialoghi frizzanti. L’interpretazione di Emma Stone è sensazionale e offre tutti i livelli di crescita del personaggio. Anche il cast si comporta molto bene soprattutto l’ìstrionico Willem Dafoe.

Un film da vedere e rivedere.

Voto: 8,5

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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