MRSHARRIS_LD_08DEC_113_R Lesley Manville stars as Mrs. Harris in director Tony Fabian’s MRS.HARRIS GOES TO PARIS, a Focus Features release. Credit: Liam Daniel / © 2021 Ada Films Ltd - Harris Squared Kft

Recensione in anteprima – Roma 2022 – Grand Public – Tratto dal romanzo di Paul Gallico (di cui esiste una versione televisiva del 1992 con Angela Landsbury intitolata “In volo per un sogno”) il film è una ventata di genuino ottimismo e spiccato senso della favola, forse a tratti scontato e pericolosamente stucchevole e sdolcinato ma, spesso, serve credere per andare avanti, per vivere meglio con sè e con gli altri senza per forza considerarli sempre dei nemici o avversari. Dal 17 novembre al cinema.

La storia (quasi favola)

Il film è  ambientato nella Londra degli anni ’50 e racconta la storia di una donna delle pulizie rimasta vedova, che finisce per innamorarsi di un abito di alta moda di Dior fino a essere ossessionata dal vestito. Decisa ad averne uno uguale, la donna si mette in viaggio alla volta di Parigi.

Una trama semplice che si sviluppa in un modo un po’ più tortuoso perchè dall’iniziale smarrimento per l’accettazione dell’essere vedova la signora Harris compie un percorso ben più lungo e articolato del solo viaggio a Parigi. Il viaggio infatti non è mai il protagonista ma lo è interamente la signora Harris con una splendida interpretazione di Leslie Manville che impersona un personaggio quasi sempre positivo verso gli altri e, soprattutto, capace di trovare quel buono da valorizzare in ogni situazione.

Il senso positivo delle cose

Esistono film che fanno riflettere, altri che divertono, altri ancora, come questo che uniscono riflessione e divertimento riuscendo, per una volta, a farci sperare, gioire e credere nei sogni, in un mondo in cui la vita può proseguire positivamente nonostante tutto. La signora Harris  è ferma ai ricordi, forse ingenuamente crede nei buoni rapporti, nell’amore, nei sentimenti.

Non si arrende, insegue il suo sogno. Perchè tutti hanno diritto a realizzare il proprio sogno, che sia l’indossare un vestito oppure un sogno d’amore. Contro tutti, contro chi ti ricorda in ogni momento che per quel sogno non sei adatto, quel sogno non è tuo, non è destinato a te. E invece. Il film è positivo, incantato e disincantato, genuino, leggero e profondo, sentimentale e divertente.

La signora Harris si scontra con il mondo preconfezionato dell’elite parigina. Una sorta di legge non scritta che in certi ambienti ci può entrare solo gente ricca e facoltosa, e certi vestiti, malgrado lei abbia i soldi, li può comprare solo una certa tipologia di clientela. Lei lotta concretamente contro tutto questo. Non è un rincorrere un ideale il suo, è, piuttosto, realizzare il suo sogno e rialzarsi ad ogni caduta provocata da quell’ambiente.

Riconciliare, riconciliarsi

Ambientato in un’epoca in cui le cose sembravano essere molto più semplici a livello sociale (con tutti i pro e i contro), la sceneggiatura e la regia godono di toni pacati, gentili, anche quando ad intervenire sono i personaggi negativi. Come in una favola nella quale è chiara la distinzione tra bene e male, personaggi negativi e positivi, la signora Harris cerca comunque di prendere il suo ago e filo e di cucire rapporti. In stazione, per le vie delle strade di Parigi, in azienda, ecc.

Ricucire è riconciliare, riparare qualcosa che può stare ancora assieme anche quando le cose sembrano ormai logore, strappate, irrecuperabili. L’atmosfera di tutto il film ribadisce anche questo concetto. Il cast di contorno, anche grazie a ottime ricostruzioni ambientali e degli abiti  in perfetto stile dell’epoca, si fa guidare dalla protagonista.

“La signora Harris va a Parigi” non è un film originale, non è perfetto, non entusiasma sempre e non aggiunge concetti fondamentali in nessun campo. Però è un film fresco, solare, perfetto come mezzo di intrattenimento per tutta la famiglia e per chi ancora crede che fare del bene genera del bene e c’è sempre un lato positivo per andare avanti e inseguire i propri sogni… che sia un abito, che sia un amore da trovare o ritrovare.

Voto: 7,5

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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