Riccardo II
Gruppo Fraludada
(Storico)
Regia: Tom Hooper
Cast: James McAvoy, Henry Cavill, Bernard Hill, Roger Allam, Andrew Tiernan, Mark Ryder, Stanley Weber, Reece Dinsdale, Rory McCann, Lea Seydoux.
Trama: John di Gaunt (BERNARD HILL), padre di Henry Bolingbroke e zio di re Riccardo (JAMES MCAVOY), sta morendo. Il figlio è stato esiliato dal re, perché ha cercato vendetta per la morte dell’altro zio, Thomas duca di Gloucester, fatto mettere a morte dal re.
Recensione della Chimera
L’ho già detto che non amo molto i film in costume, spesso solo a pensare agli intrighi di corte mi viene da annoiarmi. Eppure ero fiducioso di questo film, perchè di recente ho avuto il piacere di vedere Games of Throne che mi ha convinto al cento per cento dimostrandomi quando non sia l’ambientazione a decidere il destino di un’opera, quanto i personaggi e il modo in cui viene portata avanti la vicenda (però I Tudors non lo recupero ancora ). E poi c’era il trailer davvero ben fatto.
Il film ha in parte mantenuto le buone aspettative, in parte mi ha invece un po’ provato.
Parlo subito dei pregi, che sono da ricercare soprattutto nei personaggi. Riccardo è un personaggio antipatico e odioso, è stato molto coraggioso portarlo sul grande schermo perchè c’è il rischio che lo spettatore arrivi a prenderlo in antipatia. Effettivamente è impossibile non farlo, perchè è chiara la sua cattiveria, la sua indifferenza, la sua stupidità nello sperperare i soldi e nel prendere decisioni solo a suo favore. E’ un “cattivo” vero e proprio, senza possibilità di pensare diversamente. Eppure durante il corso degli eventi si arriva a provare compassione per lui e per il triste destino che si è creato da solo. Riesce perfino a commuoverci nella sua prigionia e poi nella sua morte e nella scena con le immagini alternate dell’incarcerazione e dell’incoronazione mi ha fatto notare proprio questo: dovremmo essere contenti per la disfatta del re cattivo e la vittoria di quello buono, eppure quella scena è carica di malinconia e tristezza, quasi inspiegabili.
Le stesse senzazioni le prova Bolingbroke, che incarna i buoni ideali e che fa ciò che è giusto. Eppure anche lui sembra non del tutto convinto, sembra provare rimorso per quella morte e per il destino crudele di Riccardo, dando vita così a un altro personaggio tormentato e sfaccettato.
Passando invece a parlare di quello che non mi è piaciuto, non posso non citare i dialoghi. Posso capire l’amore di Francis verso Shakespeare e la sua opera, la voglia di omaggiarla e restargli il più fedele possibile, ma bisogna anche rendersi conto che il cinema è diverso dall’opera e certi dialoghi andrebbero adeguatamente trasposti per il linguaggio cinematografico.
Non so se sia una mia limitazione, ma ho provato tanta difficoltà a seguire gli eventi, specie nella prima parte del film dove ero letteralmente frastornato da tutte quelle frasi arzigogolate che non mi facevano capire la situazione generale e sono arrivato a stento verso la parte centrale del film, dove le cose si fanno un po’ più chiare. Tuttavia la sensazione di pesantezza è perdurata per tutto il film, tanto il secondo tempo (forse il migliore) l’ho letto più in fretta e con meno voglia, cosa che mi è dispiaciuta.
Nulla da dire sulla sceneggiatura. Ormai Francis ci ha abituati a lavori di alto livello che riescono a farti immergere nelle scene grazie ai dettagli dei movimenti di macchina e anche qua ha fatto un buon lavoro, con diverse scene che resteranno impresse nella memoria.
Tom Hooper è un regista relativamente giovane che conosco solo per Il discorso del re, non credo abbia fatto prima d’ora film di questo tipo. Comunque anche se la scelta è opinabile o quanto meno curiosa, c’è da dire che la mano di un regista si fa sentire prepotentemente nel film, quindi questo può andare a suo favore.
Ottimo lavoro di casting, con un McAvoy che nella realtà sarebbe subito candidato all’oscar. E ho detto tutto. Si distingue anche Cavill, che da non protagonista regala una bella interpretazione, mentre rimangono un po’ più nell’ombra gli altri personaggi, a esclusione forse di Bernard Hill che nella scena della morte è molto intenso.
La colonna sonora è poco invadente, messa nei punti giusti, con le musiche giuste. Mi è piaciuta.
Sito standard, arricchito da notizie riguardanti il personaggio reale e le prossime opere di Francis (interessante quella del sequel).
Locandina bruttina, non me ne voglia Agnese.
Il film è scritto e diretto ottimamente, ha un personaggio molto atipico per il cinema, perchè è difficile prendere un cattivo del genere e metterlo davanti allo spettatore cercando di farci provare una sorta di empatia nei suoi confronti. Francis ha corso il rischio e ci è riuscito pienamente.
Tuttavia il film non sono riuscito ad apprezzarlo come avrei voluto a causa di una pesantezza nella lettura che non ha potuto non inficiare nel giudizio finale (di mezzo punto, lo dico).
Voto: 7
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