Il mondo dei ragazzi normali
Hermes Production
(Drammatico)
Regia: Todd Haynes
Cast: KEIR GILCHRIST, JULIANNE MOORE, DEVON BOSTICK, LOGAN HUFFMAN, KYLE CHANDLER, JOEL COURTNEY, ANGUS T. JONES, DAKOTA BLUE RICHARDS, AIMEE TEEGARDEN, STEVEN MICHAEL QUEZADA, JESSE PLEMONS, DANA WHEELER NICHOLSON, JOHNATHON SCHAECH.
Trama: Robin MacKenzie è un ragazzo di 14 anni del New Jersey; a differenza dei suoi coetanei, a lui piace passare il tempo con la sua migliore amica o visitare musei a New York con sua madre. E’ il classico bravo ragazzo, ma il ruolo inizia a stargli stretto. Proprio mentre Robin arriva ad avvertire i primi turbamenti adolescenziali, a fare i conti con la propria omosessualità, un’improvvisa tragedia investe i MacKenzie, facendo crollare di colpo le tenui convenzioni sulle quali si basava l’equilibrio familiare. Una storia di ribellioni e di silenzi, di scelte difficili e irrevocabili, sullo sfondo della periferia americana degli anni Settanta.
Recensione: Dopo “Lontano da ogni cosa” Hermetico torna nelle sale con un nuovo film altrettanto drammatico e sofisticato, che, lo anticipo, colloco almeno un paio di gradini sopra al recente predecessore.
“Il mondo dei ragazzi normali” si insinua a metà strada tra il genere del racconto di formazione e quello del dramma familiare, quest’ultimo estremamente in voga a cavallo tra gli anni ’70 in cui il film è ambientato e gli anni ’80. Penso a prodotti come “Kramer contro Kramer”, “Voglia di tenerezza” e soprattutto “Gente comune”, nel quale la tragedia per la morte del figlio prediletto dal padre allontana i componenti della famiglia del protagonista esattamente come accade nella pellicola di Hermetico. E come là faceva Robert Redford, qui Todd Haynes segue le vicende del giovane Robin che cerca di scrollarsi di dosso i sensi di colpa e di fare i conti con i drammi dell’adolescenza. Con un’aggiunta che rende ancora più interessante questo personaggio e la sua vicenda, ossia la scoperta della propria omosessualità e le difficoltà che nascono dai primi rapporti che oltrepassano l’amicizia e si elevano verso direzioni più alte. Due i ragazzi con cui Robin muove i primi passi, entrambi difficili e sfaccettati.
Un film fatto di personaggi, dunque, come è giusto che sia in una trama che gioca principalmente su incontri, scontri e silenzi. La regia attenta e sensibile di Haynes, la notevole prestazione della rivelazione Keir Gilchrist e la presenza tangibile della sempre bravissima Julianne Moore sono gli elementi di spicco che potrebbero dare le maggiori soddisfazioni a Hermes, a giugno. Oltre a una sceneggiatura che, va detto, non ha nulla da invidiare a quelle dei produttori più navigati. Se serviva un’ulteriore dimostrazione del fatto che Hermetico si è unito al gruppo di chi tira la volata, questo script è esattamente la prova che mostrerei alla giuria. Giusto uno stacco mi è sembrato figlio di un taglio un po’ troppo netto: come ci sono arrivati Robin e Scott a casa di Vincent? Non è ben chiaro. E poi c’è quella voce fuori campo che personalmente avrei evitato, ma essendo presente per tutto il film è scelta stilistica che ci può stare (tra l’altro è giustificata dall’inquadratura finale).
Un grande lavoro, comunque, che metto tra i migliori film del semestre e sul quale suggerirei a Hermetico di puntare per questa edizione degli awards. (Recensione di Atamaz)
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