Recensione in anteprima – M.N. Shyamalan torna al cinema con un nuovo film “Old”. Un horror che a tratti diventa riflessione sociale, terrore del tempo che passa velocemente e voglia di fuga oltre l’ignoto. E’ un buon ritorno quello del regista statunitense che, come sempre nei suoi film, non rinuncia ad un suo cameo. Al cinema dal 21 luglio.
La storia
Guy (Gael Garcia Bernal) e Prisca (Vicky Krieps) stanno attraversando un momento difficile, ma tengono tutto nascosto ai figli Trent (Alex Wolff, Luca Faustino Rodriguez, Emun Elliott) e Maddox (Thomasin McKenzie, Alexa Swinton, Embeth Davids) per non rovinare loro la vacanza speciale che si accingono a vivere: un periodo di relax in un resort esclusivo e poco noto. La proposta dei gestori del villaggio turistico di accedere a una spiaggia oceanica incontaminata sembra impossibile da rifiutare, ma presto tutti scopriranno che il luogo nasconde un segreto.
Il trailer del film e il titolo hanno già rivelato molto del film ma questo non disturba la visione perchè il regista sceglie una narrazione che ci coinvolge pian piano. Liberamente tratto dalla graphic novel di Pierre-Oscar Levy e Frederick Peeters “Old” ne accentua le sfumature horror, la visione claustrofobica della situazione e l’aspetto psicologico che sfocia spesso in disperazione e violenza.
La graphic novel “Castello di sabbia” infatti presenta numerose differenze sia nei personaggi poi riportati nel film sia nell’atmosfera che risulta meno opprimente e sicuramente più votata all’erotismo.
La trappola del tempo
“Old” gioca col tempo e con lo spettatore. Shyamalan centellina molto astutamente il crescendo di interesse per la risoluzione della situazione nei vari tentativi che ogni personaggio cerca di inventarsi. La vacanza in un posto incantevole si trasforma in un incubo senza uscita. Ben presto questo scorrere veloce del tempo viene considerato, giustamente, come una trappola incontrollabile dove ogni minuto diventa importante.
Il film riesce ad approfondire anche i vari legami che si instaurano tra i vari personaggi e, per una volta, l’evoluzione dei rapporti sono sì veloci ma dettati dal mutare veloce delle situazioni e dallo scorrere del tempo iperaccelerato.
I protagonisti principali sono Guy e Prisca (una bravissima Vicky Krieps) e il loro legame si sviluppa nel corso dell’intero film coinvolgendo anche i figli e le altre persone presenti. Malgrado la sceneggiatura non sembra sempre fluida è sicuramente solida ed equilibra bene parole, paure e silenzi.
Fino alla fine e oltre…
Sin dai tempi de “Il sesto senso” da ogni film di M.Night Shyamalan ci si aspetta il “trucco”, il colpo di scena finale che riscrive, in tutto o in parte, la visione del film stesso.
Malgrado il regista abbia variato questa aspettativa nel corso della sua carriera, sicuramente anche “Old” ha i suoi ottimi spunti finali che hanno, questa volta, la funzione di spiegare e di guardare al futuro.
Ciò che invece rimane fortemente in “Old” è l’impronta dell’autore Shyamalan che firma la sua pellicola con l’immancabile cameo (anche più ampio rispetto ad altri film) e quel dialogo con lo spettatore attraverso il movimento di macchina. Sono presenti infatti, con un giusto equilibrio e senza essere troppo invadenti delle scene nelle quali l’inquadratura si allontana dall’azione, si estranea come se fosse presente lo spettatore che si allontana nei momenti più pericolosi e drammatici.
“Old” è un bel film, che mantiene una tensione costante fino alla fine e scava anche nell’animo umano che reagisce alla prigionia del luogo e del tempo in modo diverso da persona a persona con effetti spesso drammatici e violenti.
Voto: 7,1