Recensione in anteprima – I Marvel Studios si apprestano a portare al cinema un personaggio dei fumetti poco conosciuto al pubblico, ma non per questo meno entusiasmante.Saranno riusciti nella difficile impresa? Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli vi aspetta solo al cinema dal 1 Settembre 2021.

Shang-Chi chi?

Shang-Chi non è solamente una new entry nel panorama supereroistico Marvel Studios, ma rappresenta anche l’introduzione di una nuova ed affascinante cultura all’interno del sempre più vasto universo cinematografico Marvel. Sembra incredibile ma in più di 10 anni di esistenza le arti marziali non hanno mai trovato spazio nel MCU. E chi meglio di Shang-Chi per decretarne il debutto ufficiale.

Prima però facciamo un passo indietro e conosciamo meglio questo misterioso Maestro del Kung Fu. Shang-Chi fa il suo esordio sulle pagine Marvel Comics nel 1973 grazie alla matita di Jim Starlin (il creatore di Thanos, per intenderci) e ai testi di Steve Englehart. Nel corso della sua storia editoriale Shang-Chi deve scontrarsi prima di tutto con suo padre, spietato genio del crimine, per poi fuggire dal suo tormentato passato ed unirsi a diverse organizzazioni segrete, tra le quali anche i Secret Avengers.

La storia all’interno della storia (dell’MCU)

Il nuovo film Marvel Studios parte proprio dagli esordi del personaggio e segue una trama che trae grande ispirazione dalle prime storie a fumetti. A queste Kevin Feige e Destin Daniel Cretton, regista e sceneggiatore, aggiungono la leggenda dei Dieci Anelli. Scordatevi l’organizzazione terroristica vista nel primo e terzo film di Iron Man. Qui i Dieci Anelli sono un vero e proprio artefatto magico provenienti da un’altra era e in grado di donare al loro possessore poteri inimmaginabili e la tanto agognata vita eterna. La leggenda affonda le radici fin dai tempi dell’antico impero cinese quando lo spietato Wenwu (Tony Leung), a capo di un personale esercito, seminava terrore e distruzione grazie alla potenza dei Dieci Anelli.

In possesso della vita eterna e di un’arma capace di risolvere qualsiasi conflitto, Wenwu nel corso dei secoli si impone come boss della malavita, creando organizzazioni segrete e costruendo nel tempo un vero e proprio impero del crimine. Shang-Chi, figlio di Wenwu, viene addestrato nelle arti marziali sin da piccolo con lo scopo di ereditare un giorno il potere di famiglia. Ma il giovane, custode della bontà d’animo della madre, si ribella al volere del padre e fugge via, creandosi una nuova vita negli Stati Uniti. Il passato che credeva di essersi lasciato alle spalle torna però a cercarlo e Shang-Chi sarà costretto a confrontarsi una volta per tutte con i Dieci Anelli del padre.

Sembra di essere tornati indietro di 20 anni. Ma in senso positivo!

Ai tempi erano Iron Man, Thor, Hulk e Captain America a dover essere presentati al pubblico con la loro storia di origine. Ora quei personaggi sono diventati leggenda ed è stata aperta la strada per nuovi eroi. Come agli esordi del MCU si torna alle buon vecchie origin story. Shang-Chi è proprio questo, nel bene e nel male. Nel bene perché finalmente abbiamo qualcosa di nuovo, conosciamo nuovi personaggi, nuovi stili e nuove culture. Nel male perché, dovendo raccontare le origini, il film si dilunga un po’ troppo nella parte centrale con continui flashback che interrompono notevolmente il ritmo.

E questo è un vero peccato; Shang-Chi parte davvero alla grande, con un ritmo molto serrato e con sequenze d’azione straordinarie. I primi minuti del film vi sorprenderanno. La regia di Destin Daniel Cretton  e la coreografia dei combattimenti trasmettono alla perfezione la dinamicità e la leggiadria delle arti marziali. Gli attori sembrano danzare durante gli scontri di Kung Fu. Non si può dire lo stesso del comparto tecnico, che sembra arrancare di fronte alle scene più concitate. La CGI mostra più di una sbavatura e anche la colonna sonora, molto evocativa per gran parte del film, sembra non reggere il ritmo durante lo scontro finale.

Il cast

Come già capitato in altre pellicole dei Marvel Studios, a sopperire a questi difetti ci pensano gli attori protagonisti. Simu Liu è una bella sorpresa, mentre Awkwafina ha sempre una marcia in più grazie la sua comicità spontanea. I due formano una coppia molto affiatata ed è grazie a loro che il film risulta avvincente e divertente allo stesso tempo. Altra nota di merito per Tony Leung, perfetto per il ruolo di Wenwu, al quale dona il giusto carisma. Peccato per la rappresentazione dei personaggi secondari. Alcuni sono stati volutamente messi in disparte. Una scelta comprensibile che però lascia diversi buchi all’interno della trama.

Shang-Chi riesce laddove aveva fallito il Live Action di Mulan lo scorso anno; raccontare una leggenda nello stile tradizionale cinese arricchendola con spettacolari combattimenti di Kung Fu. Erano anni che non si vedeva un così bel film di arti marziali.

Voto: 7,5

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