Recensione in anteprima – James Gunn firma l’ultimo, per ora, film per Marvel Studios. Pellicola realizzata appositamente dopo il licenziamento e la riassunzione. Adesso il regista è alla guida del progetto DC Studios, questo terzo capitolo quindi risulta un’esaltante, divertente e ben riuscita conclusione della trilogia iniziata nel 2014. Al cinema dal 3 maggio.

La storia (senza multiverso)

I Guardiani della Galassia continuano a rendere più ospitabile la loro base, la struttura spaziale chiamata Knowhere, dove tra le altre cose diffondono anche buona musica. Peter Quill (Chris Pratt) è però inconsolabile per la perdita di Gamora (Zoe Saldana), che è ancora in vita ma in una versione proveniente da una diversa linea temporale, dove non ha mai avuto alcuna relazione gli altri Guardiani. Il capo della squadra è così in preda ai fumi dell’alcol quando i Guardiani vengono attaccati da Adam Warlock (Will Poulter), che riesce a ferire gravemente Rocket (voce di Bradley Cooper in originale).

I tentativi di curare il geniale procione falliscono, perché è stato installato in lui un sistema di sicurezza che ne impedisce ogni alterazione. Per salvarlo i Guardiani dovranno risalire alle origini di Rocket e affrontare il suo creatore: l’Alto Evoluzionario (Chukwudi Iwuji), un essere quasi divino deciso e creare una razza perfetta per popolare la propria utopia.

Storia totalmente staccata (per ora) dagli altri film dell’universo Marvel anche se qualche, piccolo ma importante effetto c’è, soprattutto in quella Gamora e nel rapporto con Peter Quill che è totalmente cambiato rispetto ai primi due film. Un film dedicato invece al mondo “Guardiani” che racconta il passato di Rocket.

L’evoluzione dei personaggi

“Guardiani della galassia Vol.3” riesce dove altri film in questo periodo stanno fallendo. Cioè riesce ad aggiungere profondità ai personaggi. Non si tratta soltanto di aggiungere informazioni ma di conoscere meglio i “Guardiani” partendo da Peter Quill, nuovamente, per spostarsi con flash back sulla genesi di Rocket e, attraverso un’attenzione maggiore, conoscendo aspetti nascosti e interessanti di Drax (Dave Bautista), Nebula (Karen Gillian), Mantis (Pom Klementieff) e Gamora.

Il film inizia con un piano sequenza abbastanza lungo ed interessante che ci presenta la situazione seguendo Rocket nel suo vagare per Knowhere. L’aria che si respira è abbastanza distesa e sembra proseguire quello special di Natale che, in verità ha aggiunto solo un’informazione al quadro dei supereroi della galassia più scalmanati: la parentela tra Peter e Mantis.

L’uscente (dalla Marvel e dalla Disney) James Gunn chiude un’ideale trilogia sui “Guardiani” in crescendo. Questo terzo capitolo non ha nulla da invidiare ai due precedenti e mescola meravigliosamente momenti di commedia e altrettante scene drammatiche. Un giusto equilibrio che diverte e crea una buona empatia con il pubblico e i 151 minuti non pesano in nessun modo, anzi, a fine proiezione lo spettatore rimane con la voglia di saperne di più di quella che è diventata una “famiglia”.

L’ottima colonna sonora e le citazioni

A far da sfondo alle vicende principali viene instaurata una bella alternanza tra citazioni dichiarate o visive e una colonna sonora che pesca a piene mani soprattutto nella musica pop e rock famosa del secolo scorso. Troviamo quindi un esplicito riferimento a Robocop per indicare la somiglianza de l’Alto Evoluzionario con il protagonista del film di Verhoeven. Ma anche un personaggio secondario viene chiamato Uhura dalla stessa Gamora citando così il personaggio della stessa Zoe Saldana in Star Trek di nome proprio Uhura.

Buone le recitazioni di tutto il cast oltre a una sceneggiatura che, sebbene non brilli in fatto di originalità, diverte con battute sempre calibrate. “Guardiani della galassia vol.3” risulta quindi un passo avanti rispetto ai film dello stesso genere del periodo, riportando in rotta un universo che sembrava aver smarrito la direzione e, soprattutto, sembrava aver perso appeal e divertimento verso gli spettatori.

Voto: 7,7

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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