Recensione in anteprima – Il primo film di Venom del 2018 non aveva di certo convinto, ma era pur sempre la prima trasposizione in solitaria del Protettore Letale, con un volto molto noto come quello di Tom Hardy come protagonista. Un nuovo approccio al personaggio creato da Todd McFarlane e David Michelinie nel 1988 dovuto principalmente all’assenza, per questione di diritti, dell’Arrampicamuri. Le origini di Venom erano state per forza di cose rivisitate. Le premesse, quindi, non erano di certo le migliori, ma, nonostante tutto, la voglia di vedere il simbionte Marvel sul grande schermo era tanta. Al cinema dal 14 ottobre.

La storia

Eddie Brock (Tom Hardy) è il solo giornalista con cui parla il serial killer Cletus Kasidy (Woody Harrelson). Eddie, grazie all’aiuto del suo simbionte alieno Venom, riesce a scoprire dove sono sepolti i cadaveri delle vittime del mostro. Cletus ha avuto un’infanzia difficile, da subito segnata da vari omicidi e da una condanna in un istituto per minori, dove ha trovato un’anima gemella, una donna capace dalla voce sovrannaturale. Quando Eddie Brock lo va a intervistare per l’ultima volta prima della condanna a morte, Cletus riesce a provocarlo e a farlo avvicinare, tanto da morderlo, dando così vita a un nuovo spaventoso simbionte: Carnage.

L’avvicinamento a questo sequel è stato completamente diverso rispetto al primo capitolo. L’introduzione di Cletus Kasady durante la scena post credits del primo Venom aveva acceso diverse speranze. Anche la scelta dell’attore sembrava perfetta. Woody Harrelson era il volto giusto per portare finalmente sul grande schermo un personaggio dal carisma come Carnage. Non solo uno dei più grandi antagonisti di Venom, ma anche uno dei più terrificanti villain di Spider-Man. Era da tempo che i fan aspettavano di vedere la prima versione cinematografica di Carnage.

Niente da fare. Anche Venom La Furia di Carnage si conferma, come il suo predecessore, un prodotto con poca sostanza. Fa giusto il suo compitino e strappa a fatica la sufficienza, nulla di più…

La Furia di Carnage punta tutto sullo scontro tra i due Simbionti e lo fa sacrificando gran parte della caratterizzazione dei personaggi. I 90 minuti di durata rendono senz’altro il film molto frenetico e dinamico, ma riducono notevolmente il tempo dedicato al passato di Cletus Kasady, uno degli aspetti più interessanti del personaggio e della sua personalità.

Il rapporto tra Eddie e Venom è ancora una volta riprodotto con tristi siparietti comici. Una strada già intrapresa nel primo film, ma qui ancor più accentuata. Meriterebbe un po’ più di profondità.

I difetti della pellicola sono tanti. Per lo meno qualcosa di buono e da cui ripartire c’è.

Venom 2 fa un leggero passo in avanti rispetto al predecessore. Andy Serkis mette in scena uno scontro spettacolare e senza tregua. Alcune sequenze sono molto evocative e ricche di riferimenti ai più famosi numeri di Amazing Spider-Man.

La resa grafica di Carnage è ottima, non si poteva chiedere di meglio. Peccato che la sceneggiatura non gli renda giustizia…

La scena dopo i titoli di coda del primo Venom ci aveva fatto ben sperare. Era stata un sospiro di sollievo dopo un film che aveva lasciato l’amaro in bocca. E invece, la storia si ripete, esattamente come la prima volta. La Furia di Carnage è nuova occasione sprecata. Per fortuna anche qui c’è la scena post credits. Un film dimenticabile, ma che grazie a quei pochi minuti finali acquista un grande significato.

Perciò, rimanete in sala fino alla fine, mi raccomando. Ne varrà la pena…

VOTO: 6

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