Recensione in anteprima – Venezia 78 – Fuori concorso Last night in Soho, il nuovo film di Edgar Wright con le due stelle (emergenti) Anya Taylor-Joy e Thomasin McKenzie scuote un po’ un Lido di Venezia meditativo e pensieroso, attraverso una vicenda di genere dal ritmo incalzante e atmosfere da cinema horror. Debutto nelle sale il 4 novembre.

Swinging temporale

Nella seconda metà degli anni ’60 la Gran Bretagna (ed in particolare Londra) affronta una rivoluzione culturale. I Beatles, la liberazione sessuale, i movimenti antinucleare, il pop: tutto ha influito nel creare un’atmosfera di ottimismo e adrenalina che oggi conosciamo come Swinging London. Quest’epoca viene vista da Eloise (Thomasin McKenzie) come l’epoca d’oro e di maggiore libertà artistica del proprio paese. Eloise è una giovane ragazza che vive fuori città ma sogna di diventare una grande stilista; vive con la nonna e si porta dentro l’immensa sofferenza della scomparsa prematura della madre, di cui condivide interessi e sogni.

La vita di Eloise subisce una scossa quando viene accettata in una delle più importanti scuole di moda di Londra. La giovane ragazza parte per l’avventura con un bagaglio emotivo oltremodo pesante, i preziosi ammonimenti della nonna e dei sogni che le riempiono la testa. L’euforia dell’arrivo in città svanisce in fretta, quando Eloise dovrà confrontarsi con un ambiente composto da cinismo, arroganza e cattiveria, al contrario di quanto sperato. A causa della sofferenza che il mismatch sociale le procura, la ragazza decide di prendere in affitto una stanza in una casa a Soho dove vive una signora anziana, gentile e disponibile ma richiedente un alto costo d’affitto e l’unica regola che non vengano ospitati ragazzi la sera.

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Anya Taylor-Joy stars as Sandie and Matt Smith as Jack in Edgar Wright’s LAST NIGHT IN SOHO, a Focus Features release.
Credit: Parisa Taghizadeh / © 2021 Focus Features, LLC

La magia accade la notte

La magia accade la notte. Distesa sul suo letto, infatti, Eloise al momento di addormentarsi entra in un mondo che conosce a meraviglia: la Swinging London. L’ha sognata molte volte ma questa sembra differente. Ella non sta infatti sognando di essere stata trasportata indietro negli anni ’60 ma si sente come un corpo estraneo all’interno di una persona che non conosce. Eloise è infatti ospite muto di Sandy (Anya Taylor-Joy), una ragazza con il sogno di diventare una modella e cantante, inebriata dal profumo di successo e fama di quegli anni.

Nonostante all’inizio sembri essere una favola, sia per Sandy che dimostra le proprie doti artistiche sia per Eloise, finalmente parte di un modo che adora, si rivelerà presto tutta l’ipocrisia e la pericolosità che una società nuova presenta. Droga, prostituzione e arrivismo, una mentalità ancora profondamente maschilista e patriarcale nella quale i nuovi pericoli sono più terrorizzanti dei precedenti. La missione di salvezza per Sandy e di fuga per Eloise si incrociano e rincorrono, costringendo le due ragazze così vicine nella sofferenza quanto lontane temporalmente ad affrontare i pericoli e le minacce di un mondo orribile.

La prossima generazione di attrici è qui

Anya Taylor-Joy interpreta nel film una ragazza con l’eleganza e le doti di una vera e propria diva: quello che l’attrice è ormai diventata a livello mondiale. La vedremo molto nei prossimi anni, sembra davvero esplosa e pronta a diventare uno dei nomi più acclamati sui red carpet dell’industria cinematografica. In Last Night in Soho parla molto poco, però canta (e pure bene) e ciò che non dice a voce lo comunica con lo sguardo: i suoi grandi occhi le donano una profondità di espressione che le permette di comunicare emozioni come fosse un libro aperto, ricorda molto Emma Stone in questo.

A fare coppia con lei troviamo un’altra giovane attrice che abbiamo già conosciuto (Jojo Rabbit, Old tra i più famosi) e che questo film lancerà nel mondo dei grandi. Thomasin McKenzie è perfetta nel suo ruolo, interpreta tutti i vari aspetti del suo personaggio senza esagerare mai; la ragazza di provincia sia ambiziosa che insicura, sperduta tra la deviata gente traspare da lei senza forzature. L’interpretazione di lei sembra meno dettata dalle doti estetiche della prima, dimostrando che la ventunenne possiede già delle doti attoriali mature. La scelta di basare il film su queste due interpretazioni funziona, eccome.

Edgar Wright che fa Edgar Wright

Il suo stile lo si riconosce. Edgar Wright è un autore che ha conquistato molti grazie al suo cinema di genere, sempre attento ai dettagli, spesso scanzonato e divertente ma sempre funzionale. In questo suo ultimo film troviamo tutte le sue migliori doti per cui già lo apprezzavamo, e anche una cura stilistica migliorata. Last Night in Soho è un film nel quale il regista si autocita molto, nel quale egli esce un po’ dal tracciato, affrontando una sceneggiatura e un cast differenti dai suoi film precedenti, ma con i quali fa comunque centro.

La capacità di adattare il proprio stile alla narrazione lo rende un ottimo regista, ma quella di rendere la narrazione adatta al proprio stile ne fa un grande regista. In questo film egli, infatti, dirige l’attenzione dove vuole, carica suspense e sorpresa con maestria e mai in modo banale, dirigendo alcune scene da vero cinema horror, con scelte stilistiche e una costruzione d’immagine da lasciare senza fiato.

In fondo questo non è altro che un sentito omaggio del regista ad un quartiere in cui ha vissuto e ad un’epoca che lo affascina. La scelta della colonna sonora swing che esclude il pop accentua i toni nostalgici di un film e della sua protagonista, alternativamente figli e prigionieri di un passato rivoluzionario e pericoloso.

Ma il film perfetto ancora non è stato girato

Nonostante le ottime performance attoriali, la maestria alla regia e una buona sceneggiatura, il film non è esente da colpe. La principale è quella di voler essere molto di più di quello che può. Esso si presenta come un thriller psicologico che però non affronta in pieno alcune tematiche rilevanti (vedi la mancanza di Eloise della figura paterna, che risulta in una ricerca insicura del sesso opposto) trovandosi a scegliere tra cosa indagare e cosa no.

Diventa difficile portare su schermo due vite così distanti negli anni, le diverse paure e minacce, la diversa psiche e allo stesso tempo una storia che in conclusione non è che un giallo, molto classico oltretutto. Grandi aspirazioni per un film che riesce a soddisfare sulla parte tecnica, che realizza una confezione strepitosa, lasciando però incomplete le varie anime che vorrebbe avere.

Voto: 7

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