Recensione in anteprimaAbbiamo dovuto aspettare, ma finalmente ci siamo! Black Widow uscirà al cinema dal 7 Luglio, e questa volta per davvero.

Doveva essere il primo film ad inaugurare la così detta fase 4 del Marvel Cinematic Universe, adesso invece Black Widow assume un significato completamente diverso, ma, se volete, ancora più importante… l’attesissimo ritorno al cinema di un film Marvel Studios!

Sedersi nel buio della sala e sentire nuovamente a tutto volume l’ormai iconica sigla Marvel non ha prezzo. Una grande emozione che ci riporta indietro nel tempo.

La storia

Black Widow ci porta letteralmente indietro nel tempo, mostrandoci per la prima volta il passato di Natasha Romanoff. Nel corso degli anni e dei film non sono mancati gli accenni ai suoi anni di addestramento nella Stanza Rossa e alle sue missioni da spietata assassina del KGB, ma nessuna pellicola Marvel Studios si era mai addentrata nel passato tormentato della Romanoff, prima Vedova Nera ad essere riuscita a sfuggire al lavaggio del cervello sovietico.

Scopriremo ad esempio cosa è successo veramente in quella tanto citata missione di Budapest con Clint “Occhio di Falco” Burton e, soprattutto, conosceremo la “famiglia” di Natasha. Gli Avengers sono diventati nel tempo la sua famiglia, ma non sono stati la prima.

Ma andiamo con ordine. Dove si colloca nella timeline del MCU questo Black Widow?

Tutti ormai saprete a memoria gli eventi di Endgame. E quindi, dove ritroviamo Natasha Romanoff? Niente meno che dopo il finale di Captain America Civil War. Natasha non ha firmato gli accordi di Sokovia e ha deciso di schierarsi dalla parte di Steve Rogers, voltando di fatto le spalle al governo americano. Ora Natasha è una fuggitiva, braccata costantemente dall’esercito guidato dall’inflessibile Generale Thaddeus Ross.

C’è un qualcosa di famigliare non trovate? Non a caso la sequenza iniziale ricorda molto da vicino i titoli di testa de L’incredibile Hulk (2008).

Grazie alla sua esperienza sul campo, per Natasha non è difficile vivere nell’ombra, se non fosse per il suo passato che torna a farle visita. La più temuta Vedova Nera dovrà tornare a fare i conti con le sue origini da spia e con le relazioni che ha lasciato dietro di sé prima di diventare un Avenger, per chiudere definitivamente una missione rimasta in sospeso.

Una spia… o quasi

Con Black Widow Kevin Feige e i Marvel Studios tornano dopo molti anni al genere dello spionaggio, affidando la regia a Cate Shortland, per la prima volta alle prese con un blockbuster. Una buona prova dietro la macchina da presa, con inquadrature sempre precise e al passo con il ritmo frenetico dei combattimenti.

Scarlett Johansson offre una delle sue migliori performance da quando veste i panni della scaltra vendicatrice, ma la new entry Florence Pugh non è da meno. La sua Yelena è perfettamente all’altezza del ruolo e saprà conquistarvi grazie al suo carattere ribelle. Un testa a testa tra Vedove Nere niente male.

Ma… Tra i due litiganti il terzo gode. E a divertirsi e a far divertire ci pensa niente meno che il Red Guardian di David Harbour. Ci pensa lui a spezzare la tensione, ma sempre nel momento giusto. Le gag si dividono tra Florence Pugh e David Harbour, ma non c’è mai un momento comico esagerato o fuori luogo. Insomma, Black Widow riesce nel difficile compito di presentare personaggi inediti ben riusciti e ai quali il pubblico potrà affezionarsi da subito.

Nuovo vecchio (alto) livello

Il nuovo standalone di casa Marvel Studios però nonostante un inizio su alti livelli, non riesce ad impressionare sul lato della trama. Si parte con l’acceleratore, frenando poi proprio sul più bello. La prima metà del film crea presupposti molto interessanti e regala momenti anche piuttosto nostalgici, complice una soundtrack azzeccata. Improvvisamente il ritmo cala e tutta la tensione e il mistero raggiunti fino a quel punto si vanificano in un finale prevedibile e abbastanza paradossale.

Il personaggio di Taskmaster riassume perfettamente questo concetto. Un villain totalmente avvolto nel mistero fin dai primi trailer con un’identità tenuta nascosta con grande attenzione, faceva presupporre molteplici scenari. Questa sua trasposizione cinematografica lascerà molti fan con l’amaro in bocca, sia a livello estetico che di caratterizzazione. Taskmaster nei fumetti è un mercenario con abilità davvero peculiari, come i suoi straordinari riflessi fotografici, che lo rendono capace di imitare i movimenti e le caratteristiche di chiunque. Il Taskmaster che vediamo in Black Widow è una versione molto sbiadita di quella cartacea. Un personaggio dal grande potenziale, completamente sprecato.

Nonostante tutto, tornare in sala dopo così tanto tempo per un nuovo film Marvel è sempre un’emozione unica. Non sarà tra i migliori del suo genere, ma rappresenta pur sempre il canto finale di Scarlett Johansson all’interno della grande famiglia del MCU. Ci era entrata in punta di piedi nell’ormai lontano 2010 (Iron Man 2) e ora ne esce da leader. Un esempio da imitare per le future generazioni.

Black Widow è un classico thriller di spionaggio, una sorta di Mission Impossible in chiave Marvel, con spettacolari sequenze d’azione che purtroppo lascia poche sorprese allo spettatore.

Black Widow vi aspetta al cinema dal 7 luglio e dal 9 luglio anche su Disney Plus con accesso Vip a pagamento.

VOTO: 6,8

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