Recensione – Visioni dalla “zona rossa” – The Vanishing è un thriller psicologico del 2018 ambientato su un’isola sperduta al largo della Scozia. Ispirato ad un storia realmente accaduta nel 1900, il film ruota attorno a tre uomini e ad un fitto mistero. Per la regia di Kristoffer Nyholm e con l’attore Gerard Butler. Un film con una buona idea di base, un’ottima fotografia, un’ambientazione suggestiva e una tensione crescente ma…

Al largo della Scozia.

Siamo all’inizio del 1900. 3 uomini, James (Gerard Butler), Thomas (Peter Mullan) e Donald (Connor Swindells) si imbarcano per fare i guardiani ad un faro su un’isola sperduta al largo della Scozia.

Poco tempo dopo il loro arrivo, Donald, Il più giovane trova una barca schiantata dentro un insenatura dell’isola con un uomo, apparentemente morto, ed una cassa con del contenuto misterioso. Da quel momento una serie di eventi porteranno ad una inesorabile e crescente tensione…

Misteri e segreti.

The Vanishing è una pellicola diretta dal danese Kristoffer Nyholm, regista di molti episodi della serie noir drammatica “The Killing” (2011-2014).

Il trio principale é composto da Peter Mullan – attore scozzese che nel 2019  é stato candidato ai British Independent Film Award come miglior attore non protagonista per questo film – Connor Swindells – ex modello e pugile inglese – e Gerard Butler – noto ai più per la trilogia de “Attacco al Potere” e “300” (2006) nei panni dei 3 protagonisti: 3 generazioni a confronto.

Prodotto dalla Mad As Birds, Cross Creek Pictures e G-BASE, distribuito worldwide dalla Lionsgate e in Italia dalla Notorious Picture, il film ha avuto un mediocre successo al Box Office. Le location delle riprese includono vari luoghi in Scozia quali: Mull of Galloway, Port Logan, il Faro di Killantringan vicino Portpatrick e il Faro di Corsewall.

Il Faro nel cinema

Non é la prima volta in cui il Faro é parte integrante della storia.

Basti citare “Il faro in capo al mondo” (1971) con Kirk Douglas, “La luce sugli Oceani” (2016) pellicola agrodolce con Michael Fassbender e Alicia Vikander, passando per L’intramontabile e claustrofobico “Shutter Island” (2010) con il duo Scorsese – Di Caprio a “Fog” (1980) di Carpenter fino al recente “The Lighthouse” (2019) con William Dafoe e Robert Pattinson.

In questo film Il Faro si può considerare un vero e proprio quarto protagonista. Il distacco dalla terraferma, la sola presenza di un immensa distesa di acqua all’orizzonte, il silenzio e la solitudine ma anche il Faro come unico e vero punto di riferimento per i marinai.

Un mistero irrisolto

Tre uomini, un’isola, un segreto. Questi sono i 3 punti cardine dell’intera vicenda. L’idea è tratta da un fatto di cronaca realmente accaduto più di un secolo fa: 3 uomini sparirono sulle isole Flannan, al largo della Scozia nel 1900. Un mistero irrisolto, una storia di cui ancora oggi non si sa cosa sia davvero accaduto.

L’idea di base è ottima: partire da una storia vera divenuta una leggenda con tutti gli elementi perfetti per portare sullo schermo un thriller claustrofobico in gran stile nordic noir, eppure manca qualcosa.

A livello di sceneggiatura il film inizialmente fatica ad ingranare, il ritmo è lento durante tutta la prima metà. La cinepresa si sofferma molto sui volti dei personaggi, alle poche parole scambiate e dà largo spazio all’immensità di un orizzonte che non finisce mai. É evidente il tentativo del regista di creare parallelismi fra il distacco e dell’isola dalla terraferma al vuoto e silenzio che vivono i 3 uomini.

Fortunatamente a metà la storia inizia a scorrere grazie ad una tensione crescente che sfocerà in delirio. Tuttavia alcuni punti non vengono approfonditi e finiscono per restare irrisolti.

Considerazioni finali

Lode alla fotografia e alla bellezza della natura scozzese molto suggestiva ed affascinante. Tutto nell’insieme dà allo spettatore una sensazione di alienazione e di distacco, tuttavia non basta un trio di ottimi attori, una buona idea di fondo e la maestosità della Scozia per sfornare un film magistrale.

Un’occasione mancata per questa pellicola.

“Ci hanno mentito”

Voto 6.5

Di Sabrina Pusterla

Interessata di media ed entertainment. Da sempre una eterna cinefila, amo il cinema a 360°. Mi piace visionare, analizzare e parlare dei film. Progetti? Tanti. Sogni nel cassetto? Troppi. Spero un giorno di pubblicare un libro ed un podcast in cui parlo della settima arte. "Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima." (Cit. Ingmar Bergman)

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