Recensione in anteprima – Nuovo capitolo del DC Cinematic Universe e primo film dedicato interamente a Flash. Non la classica genesi ma una sorta di nuovo viaggio nel tempo e nel multiverso. Un film che ripercorre i progetti cinematografici DC del passato (progetti mai realizzati compresi) con omaggio e nostalgia. Squilibrato e folle come il suo protagonista, “The Flash” pecca inverosimilmente negli effetti speciali della CGI. Al cinema dal 15 giugno.

La storia

Si avvicina il giorno del processo per il padre (Ron Livingston) di Barry Allen (Ezra Miller), da anni in carcere per l’omicidio di sua moglie Nora (Maribel Verdú). Il ragazzo, che in realtà è anche il supereroe The Flash, ha cercato in ogni modo di dimostrare la sua innocenza, ma anche con l’aiuto delle Wayne Enterprises e dei suoi superpoteri non ha trovato come scagionarlo. Per disperazione arriva a correre più veloce di quanto abbia mai fatto, fino a raggiungere una sorta di ruota del tempo.

Ma scopre presto che viaggiare nel passato non cambia solo il presente e il futuro: in questo mondo infatti il suo amico Batman (Michael Keaton) è molto diverso e non sembra esserci alcuna traccia di Superman. In compenso il Barry di questa realtà vive felice con i genitori, ma per proteggere la sua vita il Barry originale dovrà stravolgerla e, nel farlo, finirà per perdere i propri poteri…

Per chi ha dimestichezza con le avventure della serie tv “Flash” questa trama sui viaggi nel tempo e i multiversi paralleli non risulterà estranea anche se le motivazioni e lo svolgimento coerentemente confusionario non sono le stesse.

Passato, presente, futuro… mix nostalgico

Il viaggio nel tempo di Flash e la creazione di una realtà parallela offre l’opportunità alla produzione di estendere il DC Cinematic Universe inglobando in maniera furba e coerente anche le precedenti produzioni cinematografiche relative a Batman, Superman nei vari sequel, reboot e quant’altro. Purtroppo però è evidente l’operazioni eseguita a posteriori cercando coincidenze e intersezioni di eventi poco collegati e spesso forzati.

Ciò che funziona è l’evidente effetto nostalgia. Il ritorno sullo schermo di personaggi  e interpreti del passato cinematografico del DC Cinematic Universe innesca stupore e interesse nel pubblico maldestramente intaccata da un trailer che preannuncia molti colpi di scena che avrebbero potuto avere maggior effetto.

Coinvolgere il passato per creare interesse nelle nuove generazioni è quasi un controsenso ma potrebbe anche funzionare soprattutto se la vicenda principale del film risulta poco convincente nel combattere il cattivo di turno e molto più interessante riguardo la maturazione e consapevolezza delle proprie responsabilità da parte di Barry Allen.

Nonostante la recitazione di Ezra Miller risulti a volte eccessivamente sopra le righe, il personaggio risulta essere scritto bene e con una sceneggiatura che cerca di non scadere nel banale. Un buon ritmo, una buona interazione tra i personaggi, la presenza carismatica ed efficace di Michael Keaton determinano un film godibile e pieno di momenti di riflessione tra azione, responsabilità e scelte di vita.

CGI dal…. secolo scorso

Il punto debole del film risulta essere la CGI di alcuni combattimenti. Uno più degli altri evidenzia degli effetti speciali posticci e grossolani. Si tratta del combattimento tra Supergirl (Sasha Calle) e alcuni soldati russi in Siberia. Realmente qualcosa di mai visto, in senso negativo, in questo nuovo millennio. Un risultato che poteva essere sufficiente solo nei film del secolo scorso.

Tralasciando gli effetti speciali questo “Flash” risulta sicuramente più convincente di tanti altri film dell’universo creato attorno alla DC anche se appare ancora troppo poco coerente, estremamente labile e sicuramente molto scollegato. Il film comunque è ben interpretato, sceneggiato e a livello registico risulta buono. Divertente, fuori schema a tratti visionario e allucinante risulta essere un ennesimo banco di prova per riuscire a superare le delusioni e i fallimenti di una vita.

Voto: 6,8

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *