Recensione – Secondo capitolo dedicato ai più confusionari e simpatici assistenti del malvagio Gru. Un film che, nel titolo vuole concentrare l’attenzione sui Minions ma che, nel sottotitolo (The rise of Gru/Come Gru diventa cattivissimo) esplicita il suo vero obiettivo. Pieno di simpatia e semplicità arriva nelle sale italiane ufficialmente dal 18 agosto dopo le anteprime della settimana precedente.
Una storia di Gru
Nella Los Angeles degli anni Settanta, Gru cresce in perfidia e sogna di integrare i Vicious Six (i malefici 6), un team di supercattivi che si è appena sbarazzato del suo leggendario capo. Dodicenne sotto il caschetto e dentro i jeans a zampa di elefante, partecipa senza successo al colloquio. Deriso per la ‘taglia’, troppo piccola per un’ambizione così grande, Gru si congeda rubando una potente pietra dello zodiaco e guadagnandosi sul campo il titolo di nemico giurato. Tra inseguimenti e rapimenti, Gru potrà contare su un esercito fedele di Minions e un complice inaspettato, Wild Knuckles, ex leader dei Vicious che reclama pietra e vendetta. C’era una volta Gru, adolescente dal naso grande e in divenire come la sua volontà di essere ‘cattivissimo’.
Dalla trama si evince che il titolo “Minions” è solo un titolo per dare continuità alla serie spin-off che deriva da “Cattivissimo me”. In questo film sembra che lo spin-off in questione torni al film principale e si concentri, come trama principale, su Gru. Rispetto al primo capitolo dove gli “ometti gialli” erano i mattatori del loro destino fin dal loro apparire sulla terra, in questo nuovo film si trovano molto più nella posizione di spalla di Gru tranne in alcune divertentissime gag.
00 Minions
Fin dai titoli di testa le citazioni non mancano, ad iniziare appunto dalla serie “007” di cui riprende proprio le maschere dei titoli di testa. Ovviamente le citazioni non si fermano e sono disseminate in molte parti del film. Elencarle tutte toglierebbe anche questo divertimento aggiunto, soprattutto per i più grandi. Citiamo soltanto, inoltre, i famosi occhi strappalacrime del film “Il gatto con gli stivali”.
Mentre Gru ha voglia di crescere e di diventare un cattivissimo, i minions si lanciano in una ricerca della propria posizione accanto a lui. La ricerca di questi ultimi è strisciante e il tono della ricerca stessa è sempre condito da ingenuità, scherzi, sberleffi, maldestre operazioni di ingegneria e tanto altro. Il loro “addestramento” in piena modalità “Kung Fu Panda” è una delle parti più divertenti del film.
Gru, dal basso dei suoi 12 anni è determinato e sicuro della propria intelligenza, astuzia ma è pur sempre un ragazzino che, nella voce di Max Giusti non diventa mai la voce di un bambino con grande capacità di interpretazione. Nel gruppo dei minions, come un po’ nel primo film, si identificano per nome un gruppetto di 3, 4 singoli che gli spettatori iniziano così a riconoscere.
Voglia di leggerezza
La trama e la sceneggiatura che ne deriva è molto semplice se si guarda all’arco narrativo relativo a Gru che risulta, a conti fatti, il filo principale del discorso. A implementare questa vicenda abbiamo un clima estremamente leggero anche nei riguardi del gruppo (doppio) dei villain del film. Ce n’è per tutti i gusti (strampalati), persino l’improbabile e divertente suora che sembra uscita da “The blues brothers” nella celebre scena della sua “camminata”.
I maestri della leggerezza sono, ovviamente i minions protagonisti di scene a loro totalmente dedicate e in scene nelle quali interagiscono con i personaggi principali del film. Il tutto viene immerso nell’atmosfera, nella scenografia, nella musica degli anni 70 con celebri brani, oltre a destare curiosità nei più piccoli riguardo a quei “dischi” neri che possono essere usati per far sentire la musica.
“Minions 2” è, in fin dei conti, un buon proseguimento del capitolo precedente. Il regista Kyle Balda (che ha diretto anche “Minons“) resta fedele a sé stesso senza approfondire nulla che non sia utile a una vicenda che deve scorrere leggera, veloce e divertente.
Voto: 7