Recensione – Debutto alla regia per Lin-Manuel Miranda, attore di diversi film (alcuni Star Wars) e compositore, tra gli altri, delle musiche di Encanto e Oceania tra i film più celebri. “Tick Tick … Boom!” è la trasposizione cinematografica del musical scritto da Jonathan Larson e che si intreccia con la sua vita. La vita di un genio della composizione strappata prematuramente al mondo del musical. Il film è distribuito su Netflix dal 19 novembre 2021.

La storia

New York, 1990. Nella testa di Jonathan Larson (Andrew Garfield) le lancette dell’orologio avanzano inesorabilmente. È come una bomba a orologeria e non c’è verso di fermarla. Dalla mattina alla sera Jonathan si domanda quale traccia può lasciare nel mondo e soprattutto quanto tempo gli resta per creare il suo capolavoro, una commedia musicale futurista che mette a punto da otto anni servendo ai tavoli di un diner. Jonathan è un modello di lotta artistica, che compone canzoni in permanenza e sogna di espugnare Broadway.

Indietro restano sovente il sonno, l’affitto e gli affetti. La sua fidanzata vorrebbe lasciare New York, il suo migliore amico ha abbandonato l’idea di essere attore per la pubblicità e la sicurezza economica. Ma Jonathan è un prodigio che attende di essere scoperto e finanziato. Impossibile reprimere il suo dono, bisogna insistere, bisogna meritarsi una sala prove e presentare la propria creazione a una rosa scelta di produttori newyorkesi. Alla vigilia del suo trentesimo compleanno e sullo sfondo di un’epidemia di AIDS, che falcia i suoi amici, la musica si solleva come balsamo.

Una storia che, sovente, abbatte la parete tra spettatore e artista in modo tale da creare un dialogo diretto tra il protagonista e il pubblico. Un dialogo schietto, musicale, ritmato e frenetico con tutta la paura di fallire artisticamente e socialmente.

One-man show (anche grazie a Andrew Garfield)

Tick, Tick…Boom! è avvitato intorno a un one-man show del 1990, monologo rock in cui Larson si raccontava in pubblico e raccontava la storia di un musical mai prodotto (“Superbia”), sublimando il suo disappunto e anticipando, nei ritmi, nelle armonie e nei temi trattati (l’indigenza, il montare della pandemia, la stigmatizzazione degli omosessuali…) la sua opera più celebre.

Questo “one-man show” già interpretato a Broadway dallo stesso regista, nel film è incarnato ottimamente da un bravissimo Andrew Garfield. Una prova di recitazione condita egregiamente da canto e qualche passo di ballo. Un ritmo a tratti forsennato, ansioso, elevato, preoccupato, liberatorio.

La vita di Jonathan Larson sembra catapultata in forma musicale.

“Oddio stai già pensando di farne una canzone”

Questo dice Susan (Alexandra Shipp) mentre abbraccia Jonathan dopo uno screzio, per intendere quanto il suo amato fosse costantemente concentrato sulla sua passione di compositore.

Un triste destino

Jonathan Larson è celebre per “RENT”, un musical che ha innumerevoli repliche in quel di Broadway e in giro per il mondo (esiste anche una versione cinematografica). Ma questo successo il povero Larson non l’ha mai visto, stroncato da un aneurisma proprio il giorno prima della prima rappresentazione.

Ma il compositore di New York è stato, con quelle sue poche opere, un perfetto interprete degli anni novanta, di quell’insoddisfazione e paura giovanile raccontata attraverso mille dubbi e innumerevoli promesse mancate. Ha ridato freschezza ad un genere, il musical, che ha riportato temi importanti, scottanti e sconvenienti in primo piano.

“Tick Tick … boom!” vive della freschezza e orecchiabilità del racconto della creazione di un sogno, del travaglio di una vita e lo fa egregiamente grazie alle canzoni, alle interpretazioni del cast e alla folgorante musica di supporto riportata sul grande (ops piccolo) schermo e incastonata in una amabile scenografia.

Il film è da vedere non solo da chi ama il genere. Il ritmo è prepotente, entra nell’animo dello spettatore e si amalgama con i sentimenti e le sensazioni del protagonista. Il film genera empatia, crea armonia e forse è “sprecato” per una riproduzione in streaming. Il palcoscenico del grande schermo, forse, sarebbe stato più opportuno.

Voto: 7,7

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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