Recensione in anteprima – Quinto film del regista Reinaldo Marcus Green che porta sul grande schermo la storia del “King” Richard Williams padre delle due tennis (Venus e Serena) più forti di sempre. Non è solo un film sul tennis, anzi, è la vicenda di un uomo determinato, concentrato a vincere i pregiudizi e a investire sul sogno delle sue due figlie. Con una straordinaria prova di Will Smith il film è nelle sale dal 13 gennaio.

La storia del “King”

All’inizio degli anni ’90, Richard Williams (Will Smith) è un ex atleta che vive a Compton, in California, con la moglie Brandy (Aunjanue Ellis), le tre figliastre e le sue due figlie naturali: Venus (Saniyya Sidney) e Serena (Demi Singleton). Convinto che le sue ragazze diventeranno future campionesse del tennis, le allena tutti i giorni nei campi liberi del loro quartiere malfamato e visita instancabilmente i principali tennis club dello Stato per convincere le alte sfere del tennis a prendere le figlie sotto la loro ala. Insistente e autoritario, Richard guiderà e seguirà passo passo le carriere di Venus e Serena (quest’ultima più giovane di due anni dalla sorella), arrivando a realizzare tutti i suoi sogni, anche a costo di perdere la stima della moglie.

“Una famiglia vincente” è un film che, nel titolo italiano fuorvia letteralmente il contenuto dello stesso. Il titolo originale “King Richard” è, invece, esattamente quanto il film dimostra. La storia di un uomo, un padre, disposto a enormi sacrifici per realizzare il sogno delle sue due figlie, che, in fondo, è anche il suo sogno.

Quel “King” è l’appellativo con il quale le due lo riconoscono oltre che padre e sembra venga cucito addosso a una persona padrona e “re” del proprio progetto, della costruzione del destino e dell’avvenire delle figlie.

Prima del tennis

La storia che viene raccontata dal film inizia quando le due ragazze sono delle bambine che si apprestano a divenire delle adolescenti. Per tutta la durata delle oltre due ore si tratta del racconto proprio dell’adolescenza delle due ragazze prima di diventare quelle campionesse pluridecorate che tutto il mondo ricorda.

E’ una focalizzazione sulla figura del padre, a volte eccessiva, a volte romanzata ma spesso utile per la coesione della famiglia, per non perdere di vista l’obiettivo a breve e, soprattutto quello a lungo termine.

“King Richard” ripresenta molte delle scene e dell’andamento dei film al cinema che trattano lo sport. Però in questo film l’azione tennistica è sicuramente più funzionale a dimostrare quanto impegno e quanta dedizione tutta la famiglia mette in questo progetto o piano di Richard.

Come in tutti i film che parlano di sport e dove lo sport giocato dovrebbe essere il protagonista anche in questo “Una famiglia vincente” in realtà lo sport è solo un collante, un sottofondo e a tratti risulta predominante. Dopotutto si tratta di una storia che deve essere raccontata al cinema e non di un mero e semplice documentario che snocciola i risultati di due campionesse.

Attrici e attori

“King Richard” ha come protagonista, lo abbiamo detto, Richard Williams e l’interpretazione di Will Smith è ottima tanto da aver già ricevuto il Golden Globes come miglior attore protagonista drammatico. La sua recitazione è molto toccante, impegnata e nell’imbruttimento di alcuni modi, alcune parlate e di qualche dettaglio dell’aspetto fisico traspare tutta la vita vissuta, prova da Richard.

A supportare quello che potrebbe diventare un “one man show” ci sono due brave giovani attrici nei ruoli di Venus e Serena. Si tratta di Saniyya Sidney e Demi Singleton. Su di loro la capacità di dar vita alle due sorelle del tennis più famose al mondo ripercorrendone le gesta atletiche e riportando sullo schermo quello sguardo, quella determinazione, quelle paure e incertezze e quella voglia di primeggiare che le due reali Venus e Serena hanno potuto dire loro considerando che le due tenniste figurano tra le produttrici esecutive del progetto.

“Una famiglia vincente” è anche un film che vuole parlare di come certi ambienti, ancora negli anni 90, erano frequentati soprattutto da bianchi. Il razzismo non espresso a parole o con esclusioni è ben fotografato dal film nella sua violenza di un clima e un ambiente in cui due ragazze di colore vengono viste come qualcosa di fuori posto mentre pian piano e in modo deflagrante rappresentano una incredibile novità e rivalsa di un popolo che festeggia le sue due campionesse.

Il film è molto emozionante, divertente anche grazie anche una precisa ricostruzione di momenti “da tennista” che chi conosce e ha praticato questo sport anche a livello dilettantistico conosce. Come diceva un grande campione:

“le gambe forti obbediscono, le gambe deboli comandano”

e se hai la testa, la volontà, la determinazione puoi arrivare dappertutto.

Voto: 7,8

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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