Recensione in anteprima – Taormina Film Fest 2020 – Il destino comune di 3 uomini sullo sfondo degli attacchi terroristici avvenuti a Copenhagen nel 2015. Anteprima internazionale presentata al Taormina Film Fest (11-19 luglio 2020), The Day We Died è una pellicola danese per la regia di Ole Christian Madsen con Nikolaj Coster-Waldau.

La storia

Copenhagen, febbraio 2015. le vicende ruotano attorno a 3 uomini con 3 vite ben distinte: Finn, un cameraman montatore schiavo delle scadenze strette sul lavoro, ha una compagna ed è un uomo mosso da un profondo senso di libertà di espressione e pensiero; Dan un disoccupato di 37 anni laureato in Scienze Politiche figlio di immigrati, una brava persona infine Rico (Nikolaj Coster-Waldau), padre e separato, un uomo solitario con uno stato di salute provato a causa di alcuni incidenti avvenuti durante il suo lavoro di poliziotto. E poi c’è un’altro personaggio: Omar, un musulmano appena uscito da prigione con alle spalle una serie di precedenti e lo spettro dell’indottrinamento del Califatto Islamico. Sono persone con vissuti e background differenti eppure le loro vite si intrecceranno in quei due giorni fatidici: 14 e 15 febbraio 2015.

“La vita cambia velocemente in un istante” (Joan Didion) 

Il titolo originale ‘krudttønden‘ riprende il nome di uno dei due attacchi avvenuti nella Capitale danese: il primo al Krudttønden Cafè e il secondo alla Sinagoga Grande. Luoghi che, come il Bataclan e Charlie Hebdo a Parigi, sono stati teatro di terrorismo e morte.

“Polveriera”

Krudttønden”. termine che tradotto letteralmente in italiano significa ‘polveriera’, è diretto dal regista danese Ole Christian Madsen prodotto in Danimarca nel 2020 da Creative Alliance e distribuito da SF Studios Denmark. Si tratta di un film 100% made in Scandinavia con un ricco cast composto principalmente da attori danesi fra cui Nikolaj Coster-Waldau attore noto ai più per la sua parte ne la celeberrima serie ‘Game Of Thrones’ e fra altri per il suo ruolo da protagonista ne ‘La Fratellanza‘ (2017) e in ‘Gods of Egypt‘ (2016) con Gerard Butler.

Pellicola drammatica di estrema attualità in cui diversi temi complessi si intrecciano: le diversità culturali, libertà di parola e di pensiero, la paura generata dal terrorismo, la forza delle proprie idee ma anche l’intolleranza sullo sfondo degli attacchi terroristici che hanno paralizzato l’Europa negli ultimi anni.

Il legame con la Francia

C’è un legame fra gli attentati avvenuti quello stesso anno a Charlie Hebdo e gli attentati di Copenaghen, ed è così che il film si apre: le immagini trasmesse dai telegiornali e che tutti noi ricordiamo degli attacchi avvenuti in Francia. Un fil rouge lega questi eventi e il regista subito crea dei nessi. Seguiamo le vicende di questi 3 uomini così distanti con quotidianità diverse finché quell’avvenimento li legherà inaspettatamente e inesorabilmente per sempre.

Il giorno in cui morimmo” é diretto ed estremamente reale, un film con un taglio quasi documentaristico. Il regista non giudica, non critica, non dice cosa é giusto e cosa è sbagliato, non da un taglio politico, semplicemente segue passo a passo la vita di tutti i protagonisti, permettendo allo spettatore di vedere diversi punti di vista e di vissuti, capirne il background, le vite e mostrare cosa spinge ogni persona a commettere certe azioni o ad avere determinati pensieri e idee.

Voto: 7

Di Sabrina Pusterla

Interessata di media ed entertainment. Da sempre una eterna cinefila, amo il cinema a 360°. Mi piace visionare, analizzare e parlare dei film. Progetti? Tanti. Sogni nel cassetto? Troppi. Spero un giorno di pubblicare un libro ed un podcast in cui parlo della settima arte. "Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima." (Cit. Ingmar Bergman)

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