Recensione – Film di Natale – Il film tratto da un romanzo di Chris Van Allsburg racconta di un ragazzino scettico che viene invitato a bordo del Polar Express, un treno che la notte della vigilia di Natale porta un gruppo di piccoli passeggeri al polo nord per incontrare Santa Claus.
Una storia certamente dedicata ad un pubblico giovanissimo, che insiste sull’importanza di credere, perché a volte le cose che non vediamo sono le più vere, ma è talmente pieno di buoni sentimenti da risultare troppo melenso anche per i più amanti della tradizione natalizia. Il ritmo è lento, succede ben poco e soprattutto la storia è piuttosto prevedibile.
L’animazione (la prima realizzata in digital capture) invecchia un po’ male, anche se il film è ricco di ambiziosi e ben riusciti effetti speciali da rotaia di un rollercoaster, più che di un treno. Unica nota veramente positiva che davvero lo risolleva e sostiene degnamente la trama è la colonna sonora di Alan Silvestri, decorata qua e là da qualche brano inedito e dai classici senza tempo nelle loro versioni più celebri.
L’armonia dei colori
L’atmosfera malinconica che predomina per una buona parte del film e che è data da una massiccia predominanza di toni blu, si scontra con le calde luci dell’interno del treno e della festa degli elfi al Polo.
L’anima del film
Nella versione originale il vero protagonista è Tom Hanks, interprete e voce di diversi personaggi, tra cui il capotreno e Babbo Natale, mentre per noi il tuttofare è Francesco Pannofino, ormai voce ufficiale italiana di Santa Claus.
Zemeckis cita Zemeckis
Per chi ama questo regista (la sottoscritta compresa) ci sarà stata sicuramente una scena che, per usare una metafora coerente, ha fatto suonare un campanello: a un certo punto del viaggio, il protagonista si trova in cabina di guida e fa fischiare il treno citando alla lettera Doc Brown in una famosa scena di Ritorno al Futuro parte III
Voto: 6