Rocky, giovedì 5 novembre, Raitre, ore 21.00 – Praticamente fino ai giorni di Natale, Raitre ci regala ogni giovedì un capitolo a settimana del più grande pugile cinematografico, il cui capostipite vinse l’Oscar come miglior film e con un protagonista, Rocky Balboa/Sylvester Stallone, prossimo al ritorno in sala come allenatore del figlio di Apollo Creed.
ROCKY
(id., 1976, USA)
Drammatico
Regia di John G. Avildsen
Con: Sylvester Stallone, Talia Shire, Burt Young, Carl Weathers, Burgess Meredith
Durata: 119 minuti
Trama:
Quando il campione del mondo di pugilato, Apollo Creed, decide che per il suo prossimo incontro sfiderà un bianco sconosciuto, la scelta cade su Rocky Balboa, pugile di categoria inferiore, ma che farà di tutto per non lasciarsi perdere l’occasione di una vita.
CURIOSITA’
Rocky si è aggiudicato 3 Oscar (miglior film, regia e montaggio) e altre 7 nomination: Stallone per la sua sceneggiatura originale e per l’interpretazione, così come Talia Shire, Burt Young e Burgess Meredith (questi ultimi due come non protagonisti); e infine per il suono e per la canzone “Gonna Fly Now”. Il film si aggiudicò anche il Golden Globe come miglior film drammatico, e Stallone il David di Donatello (a pari merito con “Il maratoneta” di Dustin Hoffman) come miglior attore straniero.
Il film fu scritto dallo stesso Stallone, in tre giorni, dopo che vide l’incontro tra lo sconosciuto Chuck Wepner e Muhammad Ali in cui Wepner fu sconfitto, ma arrivò ai punti.
Il film è stato girato in soli 28 giorni.
I produttori accettarono Stallone nel ruolo di Rocky, per poter rimanere al di sotto del budget prefissato, 1 milione di dollari. Comunque non ci riuscirono: spesero 100 mila dollari in più.
Stallone è presente in ogni scena del film.
In origine era previsto un finale più triste, in cui Rocky entra nell’arena vuota, viene consolato da un pugile suo amico, e poi prende per mano Adriana e va via con lei.
Un altro finale possibile era con Apollo Creed e Rocky portati in trionfo dai rispettivi tifosi. Ma non fu girato a causa della carenza di comparse.
Sylvester Stallone vendette i diritti per fare questo film a patto che fosse lui il protagonista. I produttori gli offrirono 150 mila dollari perché lasciasse interpretare Rocky a Ryan O’Neal, ma non ci fu niente da fare.
Sylvester Stallone insistette affinché la scena in cui ammette ad Adriana i suoi dubbi e le paure la notte prima dell’incontro fosse filmata, dato che i produttori volevano eliminarla per risparmiare tempo. Stallone ebbe una sola possibilità per quella scena, ed era così nervoso che si ubriacò prima di interpretarla.
Il merito dell’Oscar per il montaggio viene dato particolarmente a una scena, quella del combattimento: fu infatti girata al contrario: dalla quindicesima ripresa (con i due attori/pugli pesantemente truccati) alla prima (mano a mano il trucco e il sangue veniva pulito e rimosso dal ring).
I cuccioli che Rocky vede prima di entrare nel negozio di animali, e anche lo stesso cane di Adriana, sono tutti di razza Boxer.
Il film è una delle saghe più longeve della storia del cinema, paragonabile forse a quella di James Bond, con la differenza che l’attore nel ruolo di Rocky non è mai cambiato ed è invece normalmente invecchiato con gli anni.