gang-bang_DEFI2Gang Bang

Produttore: Arcadia productions

Genere: Drammatico

Regista: Roger Avary

Interpreti: Sharon Stone, Mickey Rourke, William Baldwin, Amanda Seyfried, Chris Colfer

Trama: Cassie Wright, leggendaria sacerdotessa del porno, decide di chiudere ‘in bellezza’ la sua carriera battendo il record mondiale di fornicazione di massa con una mastodontica gang bang e di farne l’oggetto di un film. Il suo obiettivo è quanto mai ambizioso: 600 uomini. Attraverso i punti di vista di tre fra i partecipanti (72, 137 e 600), che attendono il loro turno in una stanza assai affollata e rumorosa, verranno fuori diversi scheletri nell’armadio…

Link al film.

Soggetto & Sceneggiatura: Ed ecco finalmente, il film che forse più “temevo” in questa stagione. Temuto non tanto per la tematica diciamo così “scabrosa”, ma proprio perchè trattavasi di un progetto assai caro al produttore Arcadia, che non ha mai fatto mistero della sua sincera passione per il genere porno.

Liberamente tratto dal romanzo omonimo di Chuck Palahniuk, lo sceneggiatore ha lavorato bene, confezionando e levigando a dovere un film duro, amarissimo, ma allo stesso tempo anche tenero ed appassionato nei confronti della splendida protagonista. Ne è uscito fuori un film assai onesto, non solo sul mondo del porno (sarebbe stato infatti riduttivo) ma con una riflessione profonda sulle libertà di scelta, l’autodeterminazione di ogni individuo, il sacrificio che l’Arte comporta. Tutto questo, e molto di più, ci viene mostrato nella lunga preparazione della colossale gang bang che vedrà Cassie Wright alle prese con 600 uomini: un “canto del cigno”, che sa di sacrificio finale e di estrema immolazione (alla Darren Aronofsky in The Black Swan) non solo sull’altare dell’Arte ma della stessa orgogliosa scelta di vita di una affascinante e grandiosa Sharon Stone.

Anche come sceneggiatura, la considero senza dubbio uno dei migliori lavori di Arcadia (anche se del produttore campano mi mancano alcuni successi recenti come Ragazze vive o Perchè odio Saturno) estremamente riuscita anche da un punto di vista tecnico (ebbene sì, sono in aperto contrasto “ideologico” coi puristi del linguaggio cinematografico…) come in altre sceneggiature riuscite di questo semestre anche qui troviamo delle scene magistralmente descritte, senza che si svelino per forza i tecnicismi alla base… come se per mostrare una certa cosa debba per forza dire se è stato fatto uso del dolly e quanti campi lunghi ci sono stati, ma fatemi il piacere! 

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Tornando all’intreccio narrativo il film risente di dialoghi un po’ eccessivi, qualche ripetizione soprattutto nella parte centrali, ma il tutto a parer mio “funzionale” all’approfondimento di ciò che più premeva all’autore, con tanto di valida introspezione di tutti i personaggi in campo, dalla calorosa determinazione di Cassie (che non giudica nessuno e si avvia autodistruttivamente all’impresa che le darà gloria imperitura), all’attempato stallone deluso dai tempi moderni il cui forse unico scopo è quello di avere una pur fugace “reunion” con la sua vecchia collega Cassie, al giovane perdutamente innamorato della Diva che lo ha svezzato, alla regista rancorosa e sciovinista ferita da chissà quale vile maschilismo, all’inquietante attore tv che incarna al meglio l’attuale in-sensibilità del sistema elencando instancabilmente tutti gli esempi di divi che hanno sacrificato sè stessi in nome del successo. Tutto questo trasuda verità e, sebbene richieda attenzione e “pazienza”, arricchisce senza dubbio un film che va ascoltato.

Regia: Di Avary conosco poco o nulla, sono sincero. Lo conosco più “di fama” e devo dire che, per quel poco che so, l’ho trovata una scelta adatta, che si confà allo spirito abbastanza “indipendente” della pellicola di Arc.

Personaggi & Cast: Autentico punto di forza, di un film che forse – in fatto di premi – potrà puntare soprattutto sulla straordinaria attrice protagonista Sharon Stone (vera e commovente la sua Cassie Wright, da innamorarsi proprio umanamente parlando) e sul premio dedicato alla miglior squadra attori, dove pur essendo tutti molto bravi e in parte ricorderei soprattutto il grande Mickey Rourke, nostalgico e “gentile”, che si sente sinceramente accomunato a Cassie e la regista astiosa e ribollente femminismo interpretata da una sorprendente Amanda Seyfried. Passa soprattutto attraverso le loro interpretazioni di personaggi sempre molto “veri” la riuscita di un film non facile da realizzare, assai introverso e dialogato, com’è da tradizione per Arcadia.

Considerazioni finali e voto complessivo: Non sarà forse un caso se mi ritrovo a dare proprio a Gang Bang il mio personale voto più alto, fino a questo momento in questo semestre. Gang Bang è stata una sorpresa spiazzante e assai piacevole, per un’opera che con un profilo basso e solo apparentemente modesto è riuscita a ispirarmi tanta nostalgia e amarezza, oltre a tutta una serie di riflessione che vanno senza fortature al di là delle immediate disquisizioni sul tema dell’Arte e della libertà. Forse, alla fin fine, avrei approfondito un tantino di più proprio la personalità di Cassie. Ma va detto però, che già solo “accennata”, la sua figura occupa magistralmente la scena e resterà a lungo impressa come una figura di donna volitiva e orgogliosa, tenera e combattente. Il film in sè, vale soprattutto come riuscito omaggio alla passione tutta arcadiana per un genere e un intero mondo cui vale la pena guardare con uno sguardo di vicinanza e non di facile “critica”. Alla fine il messaggio stesso del film è un’amara riflessione su come la vera pornografia alberghi a tutti i livelli dell’intero nostro tessuto socio-politico, con un appassionato requiem allo stesso genere di Cassie e “600”, ormai omologato a tutto il resto e definitivamente privato di qualsiasi intento anticonformista. Voto complessivo: 7.6 (World)

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