La volpe e le camelie
Produttore: Mascia Films & Mercurio Pictures
Genere: Drammatico
Regia: Jean Jacques Annaud
Cast: Gerard Depardieu, Sissy Spacek, Winona Ryder, Angela Lansbury, Sergio Rubini, Joseph Fiennes, Katie Holmes, Daniel Auteuil, Massimo Ghini
Data di uscita: 09/06/2001
Incasso totale: 154.401.740
Recensione: (Mr Hyde di Asa Nisi Masa)
Dopo l’esperienza kolossal di “Il nemico alle porte”, war-movie ambientato durante la battaglia di Stalingrado, l’eclettico regista Annaud torna ad ambientare un film fra i monti, dopo il suo grande successo “L’orso”, con un bagno di semplicità forse necessario dopo la magniloquenza e l’epicità del film citato. “La volpe e le camelie” (titolo enigmatico ma affascinante), pur ambientato durante il Fascismo, tocca un tema però inusitato e ben poco frequentato: il rapporto tra la vicina neutrale Svizzera e il nostro paese, e tra i cittadini del Canton Ticino, rudi montanari e contadini, e una rete di emigrati, fuggiaschi, spie ecc. In questo “piccolo” film la Storia con la esse maiuscola rimane lontana, al di là di quei monti che rappresentano simbolicamente il confine tra la vita tranquilla delle vallate e i rivolgimenti politici e sociali che, a pochi chilometri di distanza, stanno decisamente cambiando la vita e i destini di milioni di italiani. Sorretta da un cast internazionale, la vicenda purtroppo appare qua e là un po’ nebulosa e i caratteri stessi dei personaggi – o almeno di alcuni di loro – non sono ben delineati rischiando così di compromettere la comprensione stessa del tema di fondo e del punto di vista degli autori. Anche l’estraneità di alcuni interpreti ai personaggi non giova certamente alla loro definizione, si veda l’elegante Winona Ryder decisamente poco credibile come figlia di montanari svizzeri così come l’americana al cento per cento Sissi Spacek, che però rimedia con una grande interpretazione tutta tra le righe colma di finezze da vera attrice. Depardieu straripa meno del solito ed è invece, al contrario delle americane, perfettamente in parte, alle prese con un personaggio decisamente ambiguo che si fatica proprio a trovare simpatico. Si veda la scena della volpe, che onestamente – al contrario degli autori – proprio non riesco, personalmente, a vedere come impersonificazione del male. Apprezzabile quindi lo sforzo di autori e regista di raccontare una storia “diversa”, di toccare argomenti scomodi e spesso sottaciuti e di fare un cinema lontano dalla spettacolare commercialità del panorama contemporaneo, peccato però che spesso le buone intenzioni non bastino a fare un buon prodotto finale. Così il film rimane un po’ nel limbo dell’incompiuto, mostrando delle potenzialità che restano purtroppo inespresse, e la vicenda, pur drammatica, scivola via un po’ freddamente senza riuscire a coinvolgere più di tanto lo spettatore. Nota di merito finale per la veterana “signora in giallo” Angela Lansbury, che a 76 anni suonati riesce a vivificare il suo personaggio con un’arguzia e una classe sempre più rare.
All’uscita al cinema dell’ultimo film di Annaud, Pynox risponde con questo pezzo di storia di CK che io non ho mai visto. Ma incuriosisce decisamente.