7e8

il 7 e l’8 – Seven and Eight
Sunset Boulevard Films

(Commedia)

Regia: Rob Reiner

Cast: James Franco, Henry Cavill, Ashley Greene, Kirsten Dunst, Tom Wilkinson, Julie Walters, Kathy Bates.

LINK al film

Trama: Tom (Franco) è uno scapestrato che vive di furti e scippi, Dan (Cavill) uno studente di legge in procinto di laurearsi. Due persone diverse con carattere e vita diverse, che si scontrano e scoprono di avere un legame particolare.

Recensione della Chimera
Potremmo discutere a lungo sulla questione remake, su quando questi sono utili e quando non lo sono, sul merito da dare a uno sceneggiatore che fa un’operazione simile. E non ne verremmo a capo, anche se personalmente tendo a non lodare mai troppo un remake perchè viene a mancare lo spirito di inventiva che può esserci in una trasposizione o ancor di più in un film originale.
La fonte in questo caso non era sublime, il film di Ficarra e Picone era infatti simpatico ma niente di eccelso, quindi non c’era il pericolo di rovinare qualcosa, però allo stesso tempo non ho avuto la sensazione di miglioramento, anzi il film di Agnese dura di meno, ci sono meno risate e quello che cambia sono i personaggi e l’ambientazione.
La storia la conosciamo, parla di due persone che vengono scambiate nelle culle e che per caso si incontrano da grandi, scoprendo di non essere i figli di chi credevano di essere. Ha il via quindi un viaggio (mentale e materiale) per la riscoperta delle proprie origini.
Come dicevo, al film manca la componente comica che caratterizzava il film italiano, ma probabilmente è una cosa voluta perchè il tutto è molto più serio, a partire dai personaggi e dal loro rapporto con i genitori. Da un lato c’è Tom che vuol scoprire chi è il suo vero padre, dall’altro Dan ha bisogno di sistemare il rapporto col padre e dirgli finalmente la verità. E’ nella parte finale che il film (abbastanza monocorde per tutta la sua durata) fa un piccolo balzo qualitativo nel quale possiamo assistere a scene toccanti di riconciliazione. E’ descritta molto bene infatti la storia del padre hamish e ho apprezzato anche il montaggio finale che ci mostra i personaggi e il loro sviluppo. La sceneggiatura non presenta errori grossolani (anche se una rilettura avrebbe evitato degli errori di distrazione abbastanza evidenti tipo parole mancanti) e l’ho trovata anche ben impaginata e più compatta rispetto alle precedenti di Agnese.
La regia di Reiner la trovo molto adatta al genere di film (sicuramente non era cosa per Allen): una commedia sui sentimenti e i rapporti tra i personaggi è perfetta per lui. Se dovessimo chiederci se nella realtà avrebbe fatto un film simile: perchè no? La storia in fondo era molto simpatica ed essendo un film italiano erano ampie le possibilità di miglioramento. Forse bisogna dire che questo miglioramento non è poi così evidente, ma la scelta di Reiner è comunque insindacabile.
Nulla da dire sul cast che è scelto altrettanto bene. Franco e Cavill sono molto bravi, anche se il primo in certe occasioni è descritto come un diciottenne e non come un trentenne. Mi rendo conto che era una cosa voluta per il personaggio, ma mi è parso un po’ eccessivo vederlo rientrare a casa e chiudersi in camera con le cuffie proprio come un qualsiasi adolescente. Forse prendere degli attori più giovani sarebbe stato più credibile e avrebbe giovato a tutto il film. Bravi comunque i comprimari tra cui spicca Tom Wilkinson e una Kristen Dust intraprendente.
Le musiche sono bene scelte, come al solito quando si parla di un film della Sunset.
Non mi sento di dare più della sufficienza per una serie di motivi. Il primo è che il remake non ha aggiunto poi così tanto al film originale, per cui non ho capito il motivo di quest’operazione che si limita a riproporre la stessa storia con un cambiamento dei personaggi e delle ambientazioni, quindi con poco sforzo inventivo da parte di Agnese che avrebbe invece potuto osare di più (e che avrebbe ottenuto sicuramente almeno un 7 da parte mia se il film fosse stato originale, perchè lo merita). Il secondo è che il film non regala particolari guizzi emotivi, non annoia per carità ma non riesce a coinvolgerti più di tanto (forse anche perchè conoscevo già la storia ed ero interessato più a capire cosa ci sarebbe stato di diverso). Agnese ha dimostrato di essere in grado di scrivere buone sceneggiature con dialoghi ormai credibili e buoni personaggi. Forse quello che gli manca ancora è riuscire a capire cosa in una storia è necessario far emergere, le emozioni dei personaggi in particolare, ovviamente motivate da trame che lo permettano

Voto: 6

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Di Merlino

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