Se permettete parliamo di sesso
Produttore: Gruppo Fraludada
Genere: Commedia
Regista: Frank Oz
Interpreti: Pierce Brosnan, Lily Cole, Jean Dujardin, Jeremy Irons, AnnaSophia Robb, Eric Idle, John Cleese, Laura Chiatti, Torrance Coombs, Famke Janssen, Nicholas Hoult, Matthew Lewis, Martin Short, François Arnaud, Gina McKee, Ciaran Hinds, Evangeline Lilly, Luke Evans, Liv Tyler, Jon Heder, Josh Hutcherson, Emilia Clarke
Trama: Il Professore (E. Idle) è morto. Rinomato studioso delle forme della sessualità nella storia, era anche un uomo buono e pieno di amici, che si radunano al suo funerale. E fioriscono le storie, storie legate dal fattore comune dell’attrazione sessuale, narrate da cinque persone molto diverse fra loro: la nipote ancora adolescente del Prof (A. Robb), un’ex allieva divenuta modella (L. Cole), un amico psicologo (P. Brosnan), un uomo d’affari suo conoscente (J. Dujardin) e un collega donnaiolo di lunga data (J. Irons). Sulle note delle arie d’opera di Rossini, cinque storie sorridenti su uno dei fenomeni più universali della storia dell’umanità: il sesso.
Dopo lo straordinario successo del capolavoro “Looking for Hope” e il semi-flop di “The Vampire Club”, Francis ritorna sugli schermi di Cinematik con una nuova sceneggiatura originale. Pur essendo un film piccolo e sicuramente meno ambizioso di molti altri dello stesso autore, la pellicola è del tutto riuscita, per quello che vuole essere: una commedia leggera, ma anche raffinata e intelligente, che propone riflessioni non banali sul tema del sesso.
Se infatti le storie non sono particolarmente originali o emozionanti, il film è elevato da una sceneggiatura perfetta, che calibra in maniera impeccabile i momenti divertenti e quelli riflessivi, che regala il giusto spazio a ogni storia e a ogni personaggio, che si distingue per una cura dell’aspetto visivo tale da rendere il film facilissimo da immaginare e adattissimo a essere trasposto così com’è anche nella realtà. Francis riesce dunque a infondere ritmo e credibilità a un soggetto di per sé non esaltante (almeno per me). La struttura a episodi collegati tra loro dal funerale del Professore, che ha influenzato tutti i protagonisti dei vari racconti, è perfettamente riuscita. Le scene di raccordo sono davvero ben fatte e donano compattezza a un film che rischiava di essere troppo frammentario. I singoli episodi sono più o meno tutti sullo stesso livello e affrontano il tema del sesso da punti di vista diversi: in ogni episodio ci sono protagonisti di diversa età (dall’adolescente che affronta il primo amore alla modella all’apice della carriera; da una giovane coppia aiutata da uno psicologo all’uomo d’affari donnaiolo di mezz’età, fino al vecchio dongiovanni) e in ogni episodio ci sono personaggi che vedono il sesso da punti di vista particolari (penso a Mrs Maxwell, Roman o Padre Peter).
Il quadro che ne esce è un’interessante riflessione sul sesso, di cui vengono messe in discussione sia le visioni più rigide sia quelle più libere, in nome di un approccio più sereno e spontaneo. Chiaramente il punto di vista dell’autore coincide con quello del Professore. Non mancano comunque le scene capaci di strappare due risate: le più divertenti sono la beffa ordita da Larry ai danni di suo padre Roger e soprattutto quella in cui Padre Peter sorprende lo psicologo Leonard a fare sesso con Agnes, la madre della sua paziente. Quest’ultima scena in particolare l’ho trovata esilarante.
Il cast mi è sembrato perfetto. Nel primo episodio la protagonista è AnnaSophia Robb, attrice di cui sono platonicamente innamorato dai tempi delle medie, quando vidi per la prima volta “Un ponte per Terabithia” (nel quale è presente anche Josh Hutcherson, partner della Robb anche in questo film). Devo dire che Francis ha saputo utilizzarla bene, e la Robb offre una buona interpretazione. Anche Liv Tyler mi è sembrata adatta al ruolo. Nel secondo episodio spicca la protagonista Lily Cole, ma il migliore del cast secondo me è Pierce Brosnan, irresistibile nel ruolo dello psicologo dai metodi poco ortodossi e accanito fumatore di pipa. Perfetto anche Jean Dujardin, al suo esordio su Cinematik in un ruolo che sembra fatto apposta per lui, così come Laura Chiatti e Nicholas Hoult. Nell’ultimo infine il trio Jeremy Irons – John Cleese – Eric Idle è veramente affiatato e simpatico. Nel complesso, nei limiti imposti dalla struttura a episodi, ho trovato tutti i personaggi ben caratterizzati e interpretati. Tutti hanno il giusto spazio per mettere in mostra la propria personalità e anche alcune figure secondarie si fanno ricordare per originalità e simpatia (Carter e Roman, per esempio). Sul versante cast-personaggi, insomma, il lavoro di Francis è eccellente.
Anche Frank Oz alla regia è un’ottima scelta, e il suo lavoro viene esaltato da uno script preciso e dettagliato anche sotto l’aspetto visivo.
In definitiva, “Se permette parliamo di sesso” è un film che mi ha sorpreso in positivo e che conferma per l’ennesima volta il momento d’oro che sta vivendo Francis. Mi è sembrato un film perfetto per quello che voleva essere: gli unici difetti che gli si possono imputare sono i limiti intrinseci al genere stesso e alla sua struttura a episodi. Ma per il resto, per quanto riguarda la cura dello script, i personaggi, le scelte di cast e la regia mi è sembrato un lavoro elegante e impeccabile, confezionato benissimo.
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