Recensione in anteprima – Il film è il sequel di “Godzilla vs Kong” del 2021. Stesso regista, Adam Wingard, che dirige così il quinto film del MonsterVerse. Trentottesimo film con Godzilla protagonista e tredicesimo per King Kong. Un film che predilige concentrarsi sugli scontri epici tra titani. Un’esaltazione dell’azione e dello scontro che diverte se non si hanno grosse pretese di trama e sceneggiatura. Al cinema dal 28 marzo.
La storia
Dopo la scoperta della Terra Cava, il mondo non è più lo stesso. Kong ne abita le profondità e cerca altri della sua specie, mentre Godzilla nuota nei mari di superficie sfidando e tenendo a bada gli altri titani in giro per il mondo, per esempio a Roma. Nella Terra Cava però strane scosse turbano tanto Kong quanto l’unica sopravvissuta di Skull Island, la giovane Jia (Kaylee Hottle), adottata dalla scienziata Ilene Andrews (Rebecca Hall). Quest’ultima, per comprendere cosa sta succedendo a Jia, si affida al complottista Bernie Hayes (Bryan Tyree Henry) e realizza il suo sogno: visitare la Terra Cava.
Qui però titanici mostri scorrazzano ovunque, persino le piante sono pericolose e soprattutto qualcosa sembra si stia risvegliando nelle profondità. Una profezia rivelerà che questi eventi sono legati tanto a Godzilla, che infatti inizia a dare la caccia a quanti più nemici possibili per assumerne il potere fino, quanto a Kong e a Jia.
La trama è molto simile a tanti altri film d’avventura che vedono protagonista un mostro amico e il suo antagonista. Nulla di nuovo quindi. Lo spettatore si adagia in una storia semplice, che conosce e che, ovviamente, continua con i personaggi, i luoghi e i rapporti di potere che si son instaurati nel finale del precedente capitolo.
Sempre più mostri
“Godzilla e Kong, il nuovo impero” parte descrivendo la situazione in cui versano i due “nemici”. Ognuno è il dominatore e guardiano del proprio mondo con il tacito patto che nessuno dei due deve invadere il territorio dell’altro. Mentre Godzilla difende il mondo in superficie dai diversi mostri che lo minacciano, King Kong soffre la solitudine dell’essere l’ultimo esemplare della sua specie nella Terra Cava.
Presto, questo equilibrio forzato viene spezzato da una nuova minaccia che parte dalla Terra Cava per poi propagarsi in superficie. Ma il primo problema che lo spettatore vede e che Kong dimostra agli altri umani è il suo mal di denti. Sì, il film mette subito le cose in chiaro. Il tono sarà ovviamente un tono avventuroso ma non drammatico. Ne è ulteriore elemento di prova il fatto che, durante il film, i diversi scontri tra titani devastano intere città, sterminando migliaia di persone e nessuno se ne preoccupa.
Nel corso del film sono diversi i mostri che vengono accennati o presentati. Senza quasi avere il tempo di comprenderne le caratteristiche, i poteri e la forza la continua escalation verso più grande, più potente crea una sorta di videogioco a livelli. Superato il primo scontro ce n’è sempre un altro più difficile. La spiegazione viene lasciata agli umani che, in pratica, fungono quasi da spettatori degli scontri, eccezion fatta per Jia, l’ennesima ragazzina/ragazzino chiave di relazione tra il mondo degli adulti e il mondo dei mostri/titani o, semplicemente di popolazioni diverse.
Divertirsi con sana ingenuità
“Godzilla e Kong, il nuovo impero” non ha una trama originale, come potrebbe? La sceneggiatura è piena di banalità e dialoghi molto scontati. Il film si focalizza sulla spettacolarità degli scontri. Sulla dinamica di scontro e collaborazione tra i due protagonisti. L’azione è continua sia in superficie sia nella Terra Cava.
I continui scontri sembrano ricordare una lunga serie di incontri di wrestling tanto cari e seguiti da piccoli e da adulti. L’ambientazione, con le città sbriciolate sotto i colpi violenti degli scontri ricordano i cartoon giapponesi degli anni 70 e 80 … anche se qui, ovviamente la CGI rende il tutto più credibile ricordandone solo il divertimento.
Il film, in fin dei conti, non ha nessuna pretesa. Solo la parte relativa a Jia e ai suoi rapporti con la sua popolazione d’origine, con King Kong e con la madre adottiva creano quel minimo di interesse drammatico e sentimentale. Il resto è divertimento, spesso riuscito, fine a sé stesso. Si tratta di intrattenimento perchè gli scontri tra questi giganti son la passione del pubblico più giovane, dei bambini. Un divertimento ingenuo, ignorante per i più grandi ma necessario per svagarsi un po’.
Voto: 5,9