Cinepanettone – 20 anni fa, in questo periodo natalizio, usciva nelle sale l’ennesimo “cinepanettone”, forse il punto più alto della filmografia di genere. Relativamente parlando ovviamente. Questo articolo di cinemaserietv.it ne ripercorre il successo e le caratteristiche.

Piaccia o non piaccia

I “cinepanettoni” che poi si trasformeranno anche in “cinematrimoni” con meno successo al box office, rappresentano un pezzo della cinematografia italica che, volenti o nolenti, ha contribuito alla sopravvivenza economica delle sale cinematografiche portando al cinema moltissima gente che, altrimenti, non ci sarebbe andata. Sicuramente una buona operazione commerciale, sicuramente questi film non rappresentano la quintessenza dell’arte cinematografica e le battute (molte delle quali probabilmente oggi creerebbero non poche polemiche in misto di razzismo e sessismo) spesso ripetute, telefonate e banali avevano il pregio di strappare comunque qualche sorriso.

Riportiamo qui un estratto dell’articolo scritto da Max Borg per cinemaserietv.it

Un fantastico incasso

Il 20 dicembre 2002 usciva nelle sale italiane Natale sul Nilo, forse l’apice del filone festivo inaugurato dai fratelli Vanzina (nel 1983) e poi portato avanti soprattutto da Neri Parenti. Un autentico fenomeno, maggiore incasso della stagione 2002/2003, seguito a ruota dal Pinocchio di Benigni e da La leggenda di Al, John e Jack. Un risultato oggi irripetibile, al punto che molti dei volti storici del cinepanettone hanno optato per altre soluzioni (vedi Christian De Sica attualmente protagonista di una commedia natalizia su Netflix). Un pezzo di storia del cinema italiano, che vogliamo ricordare in occasione del ventennale.

Un teaser epocale

A contribuire al grande successo del film è sicuramente stato l’azzeccatissimo teaser, uscito qualche mese prima del debutto della pellicola. Un filmato che, scoperto in sala (nel 2002 YouTube non c’era ancora e vedere i trailer in rete era impresa ardua per questioni banda larga), si presentava quasi come un documentario, introducendo un cunicolo nascosto della piramide di Cheope. E poi, la svolta: al suo interno c’è il cast principale – Massimo Boldi, Christian De Sica, Biagio Izzo, Enzo Salvi e i Fichi d’India – che balla (o, nel caso di Boldi, cerca di farlo) sulle note di Asereje, il tormentone estivo di quell’anno e parte integrante della colonna sonora del film (il brano appare due volte).

continua su cinemaserietv.it

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *