Recensione in anteprima – Venezia 77 – In concorso – Emma Dante porta al cinema la sua pièce teatrale: “Le sorelle Macaluso”, affresco volutamente imperfetto della vita di cinque sorelle attraverso tre passaggi fondamentali della loro esistenza. Un film che punta sul sentimento, sulle sensazioni, sulla inesauribile voglia di vivere delle sorelle messa a durissima prova da una vita di sogni infranti. Al cinema dal 10 settembre.

Dal teatro al cinema

C’è una terrazza a Palermo dove riparano le colombe e vivono le sorelle Macaluso. Maria (Eleonora De Luca/Simona Malato) danza, Pinuccia (Anita Pomario/Donatella Finocchiaro/Ileana Rigano) ama, Lia (Susanna Piraino/Serena Barone/Maria Rosaria Alati) legge, Katia (Alissa Maria Orlando/Laura Giordani/Rosalba Bologna) dispone, Antonella (Viola Pusateri) osserva.

Le osserva azzuffarsi, truccarsi, inventarsi le giornate e rimandare la miseria. Antonella è la più piccina e intorno a lei ruota il mondo delle sorelle maggiori. Un giorno d’estate la portano ‘a Charleston’, un mare privato dove si bagnano incoscienti che la vita qualche volta bara. È un attimo e Antonella diventa il loro errore fatale, il loro segreto, il loro rimorso.

La regista Emma Dante arriva da recitazione e direzione teatrale e mette in scena “Le sorelle Macaluso” con tre distinti momenti della vita delle tre sorelle. Una sorta di tre atti per un film che parla al cuore dello spettatore. Lo coinvolge come se fossimo a teatro e il pubblico avesse bisogno dell’immediatezza della reazione ma sempre all’interno di una ricerca regia cinematografica.

La vicenda si discosta in alcuni punti dalla pièce teatrale e le scelte fatte rendono il film privato di tutta una narrazione sugli accadimenti. Questa è demandata a piccole notizie che si apprendono dalle scene, dalle parole e dalle assenze.

Passato, presente, futuro

Attraverso un foro in una parete le sorelle Macaluso guardano il mondo. Siamo nei primi anni ’80, si cita “Ritorno al futuro” come film inedito del periodo e come sorta di intuizione per quello che sarà un viaggio, durante il film tra lo scorrere del tempo attraverso i ricordi di un passato doloroso.

Questa famiglia costituita unicamente da 5 sorelle di diversa età e da decine di colombe, il cui commercio è l’unica entrata della famiglia, ha una dinamica comune a tutte le famiglie. Comune, nei rapporti, a tutte le sorelle. La disarmonia dovuta all’età, la voglia di crescere, la voglia di fare nuove esperienze, il primo amore, la voglia di libertà tra una casa che va stretta e l’impossibilità di poter esprimere sempre tutta la propria voglia di vivere.

La parte relativa a questi anni ’80 è solare, con le ragazze gioiose di andare al mare, di nuotare, di incontrare l’amore che le sta aspettando o al quale ambiscono. Arrivare alla spiaggia e dare sfogo alla propria gioia. Una gioia che viene scandita nel film con un’ottima colonna sonora e dei colori caldi, emozionanti di una Sicilia in tutto il suo splendore.

La casa dei sogni infranti

E’ la casa una protagonista aggiunta. Spesso inquadrata, ricovero dei colombi tanto importanti per l’economia della famiglia e disputa tra sorelle quando queste diventano grandi.

Quella casa vedrà i sogni delle ragazze trasformarsi in attività quotidiane perchè quei sogni si sono infranti e vengono riposti, come tutti i ricordi del passato, in un cassetto. Una casa che porterà i segni sulle pareti di un passato di gioia che si è trasformato. Quella casa di unione, le vedrà spesso distanti ma riunite.

Sappiamo poco delle aspirazioni e dei sogni di ogni sorella ma Emma Dante insinua sempre qualche indizio in qualche scena per descriverci sommariamente i sogni immediati della più piccola e quelli più costruiti, per il futuro, della più grande.

“Le sorelle Macaluso” puntano moltissimo sul generare nello spettatore complicità emotiva. Emma Dante ci riesce molto bene, sacrificando, e questo ci è piaciuto meno, tutta una serie di passaggi narrativi e spiegazioni. Ritornano quei momenti invece di mancanza, come fossero presenze vive, così come ritornano con flashback sempre più lunghi i momenti di rimorso e di colpa per quanto successo.

Il cast

La recitazione di tutte le attrici coinvolte, ben 12 per interpretare tutte le diverse età nel corso del film delle 5 sorelle è buona. Menzione speciale per la piccola Viola Pusateri che interpreta Antonella. C’è la possibilità che possa dire la sua per il premio “Mastroianni” così come, in realtà tutto il cast di giovani attrici.

Nelle attrici giovani c’è la giusta compattezza delle cinque sorelle.  In quelle più adulte c’è la giusta disgregazione affettiva apparente che maschera un profondo amore reciproco.

“Le sorelle Macaluso” è un film che emoziona. Le emozioni prendono il sopravvento e passano sopra ai difetti del film stesso. Perchè non è importante sapere come una persona è scomparsa dalla nostra vita, ma quanto importante è la sua incolmabile assenza.

Voto: 7,6

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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