Recensione in anteprima – Venezia 77 – Fuori concorso – La Verità su la Dolce Vita é un racconto puntuale sulla nascita del celebre film del 1960 di Federico Fellini. Una ricostruzione che testimonia il travagliato dietro le quinte di una delle pellicole italiane più memorabili di sempre. Presentato in anteprima alla 77esima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
La genesi di un capolavoro
20 ottobre 1959. Il film é un intreccio fra ricostruzioni storiche, testimonianze delle persone vicine ai diretti interessati, fotografie e documenti che narrano la genesi della nascita della Dolce Vita. É un intreccio continuo fra il regista, il produttore e il socio: Fellini, Amato e Rizzoli.
Uno scontro fra l’arte della produzione cinematografica con tutte le sue complessità, le regole del profitto e della distribuzione. Ma non solo, ci sono i misteri e la riservatezza, le vicissitudini per la scelta degli attori, i problemi di location, l’attrazione di Via Veneto e anche la nascita dei paparazzi.
É un viaggio che trascina lo spettatore nella più grande pagina della storia del cinema italiano attraverso la narrazione e grandi nomi e personaggi Italiani come Marcello Mastroianni, Vittorio de Sica, Roberto Rossellini, Totò, Anna Magnani e altri.
16 Marzo 1959
Questo film è un documentario fuori concorso presentato al 77 Festival del Cinema di Venezia. Prodotto in Italia nel 2020, per la regia di Giuseppe Pedersoli – figlio di Carlo Pedersoli/ Bud Spencer e nipote di Peppino Amato, il produttore a cui il film é dedicato – e Gaia Gorrini. Una produzione Arietta Cinematografica in associazione con Istituto Luce Cinecittà e Chianti Banca Credito Cooperativo.
Il film é una ricostruzione di come sia nata la celebre pellicola del 1960 ‘La Dolce Vita‘ diretto da Federico Fellini con Anita Ekberg e Marcello Mastroianni. Si tratta di uno dei film più costosi mai prodotti fino a quel momento in Italia. Una produzione così ambiziosa, unica e memorabile che vide l’inizio delle riprese in una data passata alla storia: Cinecittà, 16 marzo 1959.
Figura fondamentale nella produzione del film e a cui viene dato largo spazio nel documentario é Peppino Amato, produttore napoletano. Si passa dalla citazione del teatro dialettale al melodramma che influenzarono la produzione cinematografica Napoletana, la più interessante in Italia a inizio 1900. Una produzione che influenzò molto il Neorealismo Italiano così come il piccolo Peppino.
Ma non solo: sono fondamentali in questo documentario la narrazione delle visioni diverse delle persone coinvolte e a Via Veneto con la sua atmosfera magica e unica di quegli anni. Altro tema cardine sono le complessità economiche e le continue diverse visioni e divergenze fra i produttori e il regista che hanno reso la realizzazione di questa pellicola una enorme impresa.
La magia della Dolce Vita
‘La Dolce Vita‘ é più di un film, é una fotografia che racchiude l’essenza e la magia dell’Italia del benessere di quegli anni. L’economia fiorente, il divertimento e la spensieratezza, la bellezza e la bella vita sulla sfondo di una Roma negli anni di post guerra.
Tutto questo raccontato con gli occhi di Fellini: la sua cifra stilistica fatta di sogno ed eccessi, sacro e profano che hanno caratterizzato tutta la sua produzione, é al suo apice in questo film così come il altre sue produzioni come ‘8 e mezzo‘.
“A me invece Roma piace moltissimo: é una specie di giungla, tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene”
cit. Marcello Mastroianni ne La Dolce Vita (1960).
Voto 8.5