Il futuro del DCEU
Sono passati già quattro anni dal tanto criticato “Suicide Squad” di David Ayer, e in casa Warner le cose sono cambiate parecchio soprattutto per quanto riguarda i piani del Dc Extended Universe.
Dopo i ripetuti fallimenti al botteghino, primo fra tutti quello di “Justice League”, Warner ha deciso di non rinunciare ai suoi eroi, ma di accantonare per il momento l’idea di un universo narrativo condiviso. Il grande carisma dei personaggi Dc Comics permette la realizzazione di film stand alone di grande impatto. Il piano è quindi quello di sfruttare queste potenzialità, visto anche il successo di pellicole come “Wonder Woman” e “Aquaman”.
Cosa salvare allora da Suicide Squad?
Tra i tanti personaggi presentati nel film del 2016 la Harley Quinn di Margot Robbie era sicuramente la più riuscita e la più apprezzata dal pubblico. Perché allora non darle più spazio! Eccoci quindi arrivati a questo “Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn”, diretto dalla giovane regista emergente Cathy Yan.
Harley Quinn e le Birds of Prey
Harleen Quinzel si ritroverà questa volta incastrata in una lotta tra gang per la conquista del predominio di Gotham. Posizione tanto ambita da Roman Sionis alias Black Mask (Ewan McGregor), spietato boss della mafia a capo della banda dei False Facers insieme a Victor Zsasz (Chris Messina).
Per sopravvivere la nostra reginetta del crimine dovrà allearsi con un improbabile gruppo di antieroine composto da Black Canary (Jurnee Smollett-Bell), Huntress (Mary Elizabeth Winstead), Renee Montoya (Rosie Perez) e Cassandra Cain (Ella Jay Basco) < si la stessa Cassandra che poi nei fumetti indosserà il costume di Batgirl >.
Birds of Prey è completamente folle come la sua protagonista
Margot Robbie torna nei panni della più psicopatica e imprevedibile villain del mondo dei fumetti e lo fa con un film che è pazzo quanto il personaggio che interpreta.
Birds of Prey è completamente folle dall’inizio alla fine. La storia ci viene raccontata direttamente da Harley Quinn in persona. Potete quindi immaginare la confusione. La trama procede volutamente senza un’apparente logica, saltando di qua e di la, ma d’altronde è pur sempre la mente di una psicopatica. È come se fosse un viaggio all’interno della testa della protagonista.
Nonostante questo andamento piuttosto inusuale, il film tende ad appiattirsi soprattutto nella parte centrale e nel finale senza grandi colpi di scena.
Harley Quinn senza Joker può funzionare!
La rottura tra Harley e il Joker di Jared Leto usata come stratagemma per spiegare l’assenza del famoso villain è verosimile e ben riuscita. Non se ne sente assolutamente la mancanza, nonostante la tiepida presenza di Black Mask nel ruolo di antagonista. Il personaggio interpretato da Ewan McGregor avrebbe meritato molto più spazio.