Recensione in anteprima – Forse qualche anno fa non ci avrebbe creduto nessuno in un film live-action sui Pokémon. E invece eccoci qui. Un film che porta Pikachu a interagire con gli umani e con tutti i suoi simili per un’ intrattenimento dedicato ai vecchi fan ma soprattutto ai fan dei più piccoli. Dal 9 maggio vedrete i Pokémon al cinema come non li avete mai visti.
Pokémon, un successo inarrestabile…
Tutti quindi conoscono i Pokémon e la sua icona per eccellenza, Pikachu. Preparatevi, perché in questo film lo apprezzerete in un ruolo completamente diverso dal solito. Un investigatore tenero e coccoloso all’esterno quanto irriverente all’interno.
Un caso da risolvere per Detective Pikachu
L’avventura ha inizio con la misteriosa scomparsa del detective privato Harry Goodman. Il figlio Tim (Justice Smith), cresciuto senza i genitori fuori città, è costretto a recarsi nella moderna Ryme City. Una comunità voluta dal visionario miliardario Howard Clifford (Bill Nighy) dove umani e Pokémon vivono in armonia.
Qui Tim fa la conoscenza del partner di suo padre, Pikachu (voce in originale di Ryan Reynolds), un insolito Pokémon detective con il quale stranamente è in grado di parlare. Pikachu persuade Tim sulla possibilità che il padre possa essere ancora vivo. Decidono quindi di collaborare per trovarlo e al tempo stesso di indagare sul caso su cui stava lavorando, grazie anche all’aiuto della giovane reporter Lucy Stevens (Kathryn Newton) e del suo fedele Psyduck.
Dai videogiochi al live-action
“Detective pikachu” prende spunto dall’omonimo gioco del 2016 per Nintendo 3DS dove ritroviamo, proprio come in questo caso, il giovane Tim Goodman in cerca del padre scomparso. Il nuovo film però non vuole essere una semplice trasposizione del videogioco. Essendo il primo live-action del franchise, i produttori hanno voluto omaggiare l’intera serie, dalla prima pellicola animata con protagonista Mewtwo ai videogiochi più recenti.
Proprio da quest’ultimi riprende il tema portante dell’avventura: il rapporto tra umani e Pokémon. Qui è racchiuso il messaggio di fondo che il film vuole trasmettere. I Pokémon non sono creature da tenere rinchiuse in una sfera, ma preziosi compagni con cui convivere e cooperare.
I Pokémon si evolvono e puntano sempre alle nuove generazioni…
Il marchio Pokémon nel corso di questi 20 anni ha saputo evolversi ed adattarsi alle diverse generazioni. La passione per i Pokemon non sembra avere tregua ed ogni anno unisce giocatori di tutte le età. Non sono rimasti un semplice cult anni ‘90, ma sono conosciuti ed amati tutt’ora anche dai più piccoli.
Ed è proprio a loro che il film si rivolge, puntando su una storia misteriosa e semplice al tempo stesso.
Come ci si aspetta dal titolo, la pellicola presenta forti tinte noir. Potremmo definire “Detective Pikachu” una sorta di “Chi ha incastrato Roger Rabbit” solo che rivolto ad un pubblico molto più giovane. La trama infatti cerca di essere intricata, ma rimane sempre fin troppo superficiale.
I Pokémon prendono vita!
Vi siete mai chiesti come sarebbero i Pokémon nel mondo reale?
Esattamente come in “Detective Pikachu”!
Ma come! Pikachu parla?
Anche la scelta di dare una voce umana a Pikachu è una scommessa vinta. Ryan Reynolds da vita ad un Pikachu dalla battuta sempre pronta, irriverente, ma non troppo come ci si poteva aspettare (non aspettatevi un Pikachu alla “Deadpool” insomma). Il contrasto che si crea tra personaggio e voce fa sempre sorridere. Le gag più divertenti sono però quelle che si sono viste nei trailer, lasciando poco di nuovo alla pellicola, un vero peccato.
“Detective Pikachu” ci regala quanto ci si possa immaginare da un film sui Pokémon, niente di più e niente di meno. Un buon film per ragazzi con una straordinaria resa tecnica che farà contenti anche i fan più grandi.