Recensione in anteprima – Il tanto atteso film di David Ayer sui supereroi cattivi è giunge nelle sale, in Italia dal 13 agosto. Un film che conferma e delude le aspettative. Convinto di essere “cool” tralascia elementi fondamentali che, però non intaccano il generale senso di divertimento. 

Suicide Squad

Un ente governativo segreto gestito da Amanda Waller e chiamato Argus (in italia Task Force X), crea una task force composta da terribili criminali. A loro vengono assegnati compiti pericolosi da portare a termine. In cambio la promessa di ottenere la clemenza per le loro pene detentive.

David Ayer, in realtà, con questo film, ci ha semplicemente invitato a una festa. La lista degli ospiti è stata scelta con cura e ci viene anche presentata all’inizio. C’è solo un piccolo particolare, abbastanza rilevante, sono tutte persone non troppo raccomandabili, pazzi furiosi, metaumani, insomma non proprio delle persone normali.

Suicide squad harley quinn

“Normale è un programma della lavatrice” dice Margot Robbie alias Harley Quinn in un punto del film (e il collegamento a una delle scene successive è uno dei punti divertenti) quindi, in teoria non è una caratteristica umana. Questo il regista lo sa bene e all’inizio ci presenta queste “non normali” persone con flashback, foto, infografiche in uno stile vagamente fumettistico. Per alcuni la presentazione è anche doppia. Nella teoria buona cosa, sulla carta, infatti i personaggi, soprattutto fuori dalle mura statunitense, son poco conosciuti, in pratica diventa un preambolo alquanto scolastico e, che, dopo pochi minuti stanca.

Pronti via, il film ci immerge in un gioco di luci, suoni e colori che ben si addicono allo stile che ci si aspetta dopo una campagna pubblicitaria così costante. Le canzoni scelte, in particolare si mostrano subito azzeccate e di buon gusto, sottolineano i momenti più comedy del film lasciando alla solita musica (quando non è solo silenzio) enfatica e similepica le scene di combattimento.

Suicide Squad 3

Fatta la squadra, si perde però il senso della missione. Non tanto il senso generale, la missione è sempre salvare gli Stati Uniti (e quindi il mondo), ma le scelte specifiche di un piano che, fin lì, poteva essere ipotizzato dallo spettatore specifico e particolareggiato, non fosse altro perché messo in piedi da militari, Seals, FBI, CIA e quant’altro. Allo spettatore non rimane altro che trovarsi nel bel mezzo di una guerra tra i nostri cattivi e quelli che son ancora più cattivi. Un esercito di non meglio precisati esseri e che, stranamente, svanisce nel momento del bisogno, giusto quelle piccole incongruenze di sceneggiatura.

“Suicide Squad” sin dai trailer e dalle news particolari trapelate dal set, ha sempre puntato ad essere un fenomeno cool, trendy e di rottura con i soliti schemi dei supereroi classici buoni e per bene. Questa promessa viene mantenuta anche se al troppo fumo dettato da esigenze di marketing non corrisponde un arrosto altrettanto fresco, nuovo, e consistente. Perfetto ponte tra il precedente “Batman V Superman”, scena del funerale del Superman di Zack Snyder compresa e il futuro film della “Justice League”, il film di David Ayer si contraddistingue per la colonna sonora, un buon cast con ruoli azzeccati e una scelta cromatica nel dipingere corpi e situazioni che risultano un bel vedere per gli occhi, una scena in particolare che vede coinvolti una sempre conturbante Margot Robbie (Harley Quinn) e il Joker di Jared Leto affascina e i colori letteralmente si sciolgono sullo schermo.

suicide-squad-banner

A spiccare tra il cast, i più attesi: Will Smith, Jared Leto e Margot Robbie. Quest’ultima in particolare, sempre splendida fisicamente parlando, presenta anche una verve ironica che dimostra anche quanto l’intero cast si sia divertito a girare l’intero film in panni assolutamente poco convenzionali. Will Smith è lui, in tutto e per tutto, con il suo carisma e la sua professionalità. Jared Leto è un Joker simile ma diverso dai suoi predecessori. Prende spunto, non imita. Poco utilizzato nell’intero film, funziona benissimo per il poco tempo a lui destinato in una trama parallela che si incastra senza non poche forzature all’economia della pellicola. Menzione speciale per Cara Delevingne, un’autentica sorpresa e, in generale tutto il cast se la cava molto bene.

Suicide Squad Joker

“Suicide Squad” è un film che farà felici gli amanti del fumetto da cui trae origine, che potrà accontentare coloro che non amano i supereroi “alla Marvel” anche se volgarità, violenza e sangue son molto meno presenti di quanto si poteva pensare. Un film che è godibile vedere, ingenerose son state le stroncature perentorie, come non riscontrabile oggettivamente è l’euforia dei fan prima della visione. Insomma un film discreto dove non bisogna buttare il “bambino con l’acqua sporca” anche perché, sin da principio è all’acqua sporca che il film punta… ai bambini ci pensa Marvel.

Voto: 6,3

ps: il consiglio è di rimanere fino a titoli di coda inoltrati

ps2: esistono ben tre versioni del film, quello proiettato è una via di mezzo tra la versione più dark del regista e quella più ironica della produzione Warner

Suicide Squad News

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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