Detronizzato “Quo Vado?” dalla cima della classifica escono in questo week end al cinema dei film che potrebbero anche far rotolare giù Zalone dal podio. Due film sono i più attesi e accreditati dei favori della critica:  “Steve Jobs” (Recensione) di Danny Boyle e il bellissimo “Il figlio di Saul” (Recensione) che ha già vinto il Golden Globe per il miglior film straniero. L’Italia risponde con due commedie: “Se mi lasci non vale” e “The Pills – sempre meglio che lavorare.

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Steve Jobs (Recensione)

Steve Jobs si svolge nei backstage pochi minuti prima dei lanci dei tre prodotti più rappresentativi nell’arco della carriera di Jobs – partendo con il Macintosh nel 1984 e finendo con la presentazione dell’iMac nel 1998 – portandoci, appunto, dietro le quinte della rivoluzione digitale, per tratteggiare un ritratto intimo dell’uomo geniale che è stato il suo epicentro.

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Il figlio di Saul (Recensione)

Saul Ausländer (Géza Röhrig) fa parte dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri. Mentre lavora in uno dei forni crematori, Saul scopre il cadavere di un ragazzo in cui crede di riconoscere suo figlio. Tenterà allora l’impossibile: salvare le spoglie e trovare un rabbino per seppellirlo. Ma per farlo dovrà voltare le spalle ai propri compagni e ai loro piani di ribellione e di fuga.

Se mi lasci non vale

“Se mi lasci non vale” racconta la storia di Vincenzo (Salemme) e Paolo (Calabresi), entrambi lasciati dalle proprie compagne, che una sera si incontrano per caso, si riconoscono nella loro identica condizione e fanno subito amicizia. Tuttavia le delusioni amorose continuano a bruciare come il primo giorno, finché Vincenzo non ha l’illuminazione: l’unico modo per smettere di star male e voltare pagina è la vendetta! I due escogitano un piano machiavellico ai danni delle loro ex (Autieri e D’Aquino) e ad aiutarli nell’impresa farà il suo ingresso in scena Alberto (Buccirosso), un teatrante sui generis. E tutto diventerà ancora più rocambolesco!

The Pills – sempre meglio che lavorare

I trentenni di oggi non trovano lavoro, non riescono ad emanciparsi e di questo sono terribilmente affranti. I The Pills no. Luigi, Matteo e Luca si conoscono dall’infanzia, hanno quasi trent’anni e nessuna intenzione di prendersi sul serio. Da anni sono paladini di una battaglia ideologica: immobilismo post-adolescenziale costi quel che costi. E così, invece di star dietro a stage e colloqui di lavoro, preferiscono tirare a campare fumando sigarette, bevendo caffè e sparando idiozie attorno al tavolo della loro cucina alla periferia di Roma Sud. Ma il lavoro è un nemico duro, che colpisce alle spalle e cerca di farti crescere quando meno te lo aspetti. E allora bisogna essere disposti a tutto pur di salvarsi. Disposti a qualunque cosa…

Piccoli brividi

Zach Cooper (Dylan Minnette) è un adolescente sconvolto per il trasferimento da una grande ad una piccola città. La sua vicina di casa è una bella ragazza, Hannah (Odeya Rush), che vive con un padre misterioso che si rivela essere RL Stine (Jack Black), l’autore della serie di bestseller “Piccoli brividi”. Zach scopre che il padre di Hannah è prigioniero della sua stessa immaginazione e che i mostri che hanno reso famosi i suoi libri sono reali. Stine protegge i suoi lettori tenendoli rinchiusi nei libri fino a quando Zach involontariamente libera i mostri dai loro manoscritti e questi iniziano a terrorizzare la città. Sarà compito di Stine, Zach e Hannah riportarli tutti indietro nei libri a cui appartengono…

Escono inoltre: Garm Wars – l’ultimo druido, Il paese dove gli alberi volano, Ti guardo, Vinicio Caposella – nel paese dei coppoloni

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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