Recensione in anteprima – Benicio Del Toro e Tim Robbins sono i perfetti mattatori di questa strana commedia che parte da un operazione semplice e deflagra in una vicenda che si complica e si intreccia con la realtà post bellica dei balcani degli anni novanta. Al cinema dal 10 dicembre.
Da qualche parte nei Balcani, nel 1995. L’inizio degli accordi di pace dovrebbe significare la fine della guerra, ma di lavoro da fare, in quelle terre, ce n’è ancora tanto. Lo sanno bene Mambru e B, veterani del soccorso umanitario, che solcano da anni le strade sterrate della Bosnia sui loro quattroruote gemelli. Con l’avvento di una francesina nuova alla missione, l’aiuto dell’interprete Damir e l’improvvisata della bella Katja, una vecchia conoscenza di Mambru fattasi piuttosto scomoda da quando lui si è fidanzato, il gruppo s’infoltisce e si adopera per rimuovere un cadavere da un pozzo e riportare l’acqua potabile in una zona abitata. Un’operazione di normale amministrazione che si complica in breve fino a rivelarsi una missione impossibile. Una storia di normale anormalità, di complicazioni irrazionali, mine reali, ideali umanitari e umane debolezze.
Fernando Léon de Aranoa è al suo primo lungometraggio in lingua inglese e lo spagnolo si avvale dell’esperienza di due bravi attori come Benicio Del Toro e Tim Robbins. I due, grazie a una sceneggiatura molto ben scritta danno sfoggio della propria abilità nel recitare uno la parte del leader carismatico (Del Toro) e l’altro il guascone ironico della comitiva. Un’alchimia quasi perfetta unita alla presenza dell’intero cast e ben diretti da Aranoa.
Se al regista si chiede quale è il genere del film che ha appena prodotto, il regista risponde che il film non è ascrivibile ad un intero genere cinematografico. Molte volte questa può suonare come una scusa per camuffare i difetti del film stesso ma in questo caso il film realmente spazia dal documentario di guerra alla commedia, dal dramma delle rovine dopo i bombardamenti alla demenzialità di qualche passaggio volutamente ironico, dalla commedia sentimentale al thriller politico. Il regista spiega questa commistione di generi come il trascorre della vita stessa.
Infatti lo spunto della sinossi del film è una semplice operazione che poi si tramuta in qualcosa di più complesso e irrealizzabile. E’ uno scorrere di vita che, a dispetto del titolo non è mai, o quasi, un giorno perfetto. Ognuno ha i suoi dubbi, le sue passioni, i suoi tradimenti, i suoi momenti felici e quelli invece tristi, nulla può essere perfetto sia che ci sia il sole sia che ci sia la pioggia, non è importante.
E’ un bel film quello girato da Fernando Leon de Aranoa, è divertente, fa pensare e mai annoia non solo grazie al nutrito e ottimo cast, non solo grazie alla sceneggiatura sempre incalzante ma anche grazie alla fotografia, sempre perfettamente sporca come nei luoghi di guerra ma allo stesso tempo luminosa nei paesaggi e nei campi lunghi.
Bella sorpresa per questo dicembre, uscirà nelle sale infatti il 10 dicembre ed è un peccato che possa essere compresso in mezzo a tante altre uscite ben più annunciate e rinomate.
Voto: 7,6
Fom per chi? Giovani e adulti
Fom perché? Per dare uno sguardo ai luoghi di guerra dopo l’armistizio e prima della pace in quella ex-jugoslavia degli anni 90. Piove sul giusto e sull’ingiusto.