Produttore: Gruppo Fraludada
Genere: Storico
Regista: Tom Hooper
Interpreti: Tim Curry, Henry Cavill, David Oakes, Jamie Campbell Bower, Roger Allam, Sally Field, Alun Armstrong, Kevin McNally, Nick Ashton-Jones, Alan Rickman, David O’Hara, Timothy Dalton, Alfie Allen, Georgina Leonidas
Trama: Sequel di “Riccardo II”. Alcuni anni sono passati da quando Henry Bolingbroke (H. Cavill) ha deposto Riccardo II, ma il trono non ha portato nessun sollievo alla coscienza tormentata del nuovo re, che ancora lotta con il rimorso. E intanto, il regno sanguina a causa di numerose rivolte interne, e il vecchio alleato Northumberland (R. Allam), temendo per la sua posizione a corte, è il primo a ribellarsi contro di lui assieme al figlio Hotspur (J. Campbell Bower). Come se non bastasse, il principe di Galles (D. Oakes), erede al trono, preferisce passare il proprio tempo fra taverne e bordelli di Londra, in compagnia dell’anziano, squattrinato e ladro sir John Falstaff (T. Curry)…
Non sono uno di quelli che ha amato Riccardo II, anzi, e infatti non attendevo molto questo sequel, ma avrei preferito che Francis si fosse dedicato ad altro (007 o Cuore Pirata, che mi interessano parecchio). Invece devo dire che questo Enrico IV mi è piaciuto molto più del precedente. Merito di dialoghi molto meno pesanti di quelli del Riccardo II, di personaggi più interessanti e di una storia più coinvolgente, che alterna momenti spassosi ad altri spettacolari e altamente drammatici. Ci troviamo dunque di fronte a un lavoro secondo me più riuscito e più cinematografico del precedente.
Mi aspettavo che il protagonista fosse l’Enrico IV del titolo, che invece è un personaggio piuttosto secondario; i veri protagonisti sono suo figlio Hal e Falstaff, efficacemente interpretati da David Oakes e Tim Curry. Il primo, pur essendo principe, passa le giornate a ubriacarsi nelle taverne e a divertirsi insieme a un pugno di briganti; il secondo è una vecchia volpe, un bugiardo nato e uno spaccone, ma particolarmente abile a mantenere il figlio del re dalla propria parte. Mentre Hal, Falstaff e i loro amici si godono la vita, Enrico IV, tormentato da una malattia e dai rimorsi per la fine di Riccardo II (ben interpretato, in un paio di apparizioni, negli incubi del re, da James McAvoy, protagonista del film precedente), deve prepararsi allo scontro con la famiglia Percy. Ne nasce una guerra civile in cui vengono coinvolti anche Falstaff e Hal, il quale dovrà per la prima volta assumersi la sua responsabilità e vestire i panni che il suo ruolo gli impone.
Come ho detto, il film alterna abilmente il registro comico e quello drammatico: se la prima parte, con le “imprese” di Falstaff e dei suoi compagni, è piuttosto leggera e divertente, la seconda parte diventa molto più spettacolare, con grandi scene di battaglia, duelli e un finale amarissimo, che vede la morte per malattia di Enrico e l’incoronazione di Hal, il quale a questo punto, per adempiere al proprio ruolo, non può far altro che allontanare da sé Falstaff, che morirà per il dolore. Si tratta senza dubbio di una bella storia, che nel finale, grazie a uno splendido montaggio e a un ottimo uso delle musiche, riesce a emozionare lo spettatore. Ma ho apprezzato molto anche le scene comiche della prima parte (il dialogo nella taverna dopo che Hal e Ned hanno ingannato e derubato Falastaff, che si inventa tutto di sana pianta per giustificarsi) e le scene di battaglia, in particolare il duello tra Hal e Percy, molto spettacolare e scritto davvero bene (e visto il tipo di atmosfera che si era venuta a creare, è un po’ fuori luogo qui la scena di Falstaff che si finge morto).
La parte che ho trovato un po’ più lenta e noiosa sono i preparativi per la battaglia, con l’arruolamento dei soldati e tutto ciò che ne consegue. Per quanto riguarda i dialoghi, li ho trovato più scorrevoli e meno pesanti rispetto al Riccardo II, però personalmente li preferirei ancora più naturali, mentre così restano ancora un po’ troppo letterari. Alcuni monologhi però sono magnifici: penso all’elogio del vino fatto da Falstaff o al suo discorso sull’onore.
Il cast è ben scelto, anche se sono rimasto perplesso anch’io per la scelta di far interpretare a Henry Cavill un personaggio che ha il doppio dei suoi anni. Si poteva prendere qualcuno di più anziano. Gli altri svolgono tutti egregiamente il loro dovere, a cominciare da Tim Curry: il suo Falstaff è una figura indimenticabile, che raggiunge una dimensione quasi epica, nonostante le sue spacconate, per quella dolorosa e amarissima fine. Molto intenso anche David Oakes. Qualche dubbio su Sally Field, che forse è troppo anziana per il ruolo (e poi, essendo americana, è un po’ una mosca bianca in questo cast).
Alla regia viene giustamente richiamato Tom Hooper, che svolge un ottimo lavoro.
In conclusione, nonostante la mia iniziale diffidenza, mi sono dovuto ricredere di fronte a un film che racconta una bella storia, con personaggi molto interessanti e la capacità di alternare abilmente registri diversi, riuscendo a divertire nelle parti più leggere, a esaltare nelle scene di battaglia e a emozionare nel finale. Rimangono il fastidio per dei dialoghi ancora un po’ troppo letterari, anche se comunque molto meno pesanti rispetto alla pellicola precedente, e per alcuni passaggi che rallentano il ritmo e risultano un po’ noiosi. Nel complesso però ci troviamo di fronte a un prodotto molto riuscito.
Voto complessivo: 74 (Clint1994)
Clicca qui per altre recensioni dal forum.
Stranamente fui molto più critico e parco di voto in confronto ai miei colleghi recensori. Film amato più per la presenza di Curry, che non per la pellicola in se per se, che l’avevo trovata più tosto pesante per essere ancora troppo teatrale. Però una buona pellicola epica.