RecensioneSecondo capitolo della Divergent Series. Ritorna Tris con il suo amato Four (Quattro) per vendicare la strage compiuta dalla dittatrice Jeanine ai danni degli abnegati. Un sequel che racconta una storia prevedibile ma con qualche buona riuscita registica in un clima da puro videogame.

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Il film segue Tris e la sua ricerca di alleati e risposte tra le rovine di una futuristica Chicago. Tris (Shailene Woodley) e Quattro (Theo James) sono in fuga, inseguiti da Jeanine (Kate Winslet), la leader degli Eruditi, una fazione elitaria assetata di potere. In corsa contro il tempo, devono scoprire il motivo per cui la famiglia di Tris ha sacrificato la propria vita e perché i vertici degli Eruditi fanno di tutto per fermarli. Condizionata dalle scelte compiute, ma decisa a proteggere chi ama, Tris, con Quattro al suo fianco, affronta sfide impossibili fino a scoprire la verità sul passato e le conseguenze che avrà sul futuro del loro mondo.

insurgent_2Insurgent è il secondo capitolo di una saga distopica nata con Divergent e proseguita al cinema dopo il suo successo di pubblico. Tratto da una serie di libri di Veronica Roth (qui anche co-produttrice), ricalca in molti aspetti la dinamica tecnica e artistica del più famoso “Hunger games”. C’è un’eroica protagonista della vicenda, una predestinata a poter combattere un despota, un potere centrale. Come in Hunger games c’è una storia d’amore, come nel film più famoso c’è una rivolta, un gruppo di persone di cui i poteri forti ignoravano l’esistenza o la sopravvivenza in “Insurgent” gli esclusi, in “Hunger games” il tredicesimo distretto. A capo di questi “dimenticati” c’è questa volta una Naomi Watts inedita ed efficace così come lo è stata il premio Oscar per Alice Julianne Moore in “Hunger games”.

I paralleli tra questi due mondi son tanti, troppi forse, persino l’ultimo capitolo sarà diviso in due parti così come è già avvenuto in “Hunger games”. Questi troppi confronti lasciano però delle caratteristiche proprie ad “Insurgent. Con il cambio del regista e del cast tecnico il secondo capitolo acquista molta più azione, molti più virtuosismi registici, per carità nulla di eclatante ma qualche scena è ben realizzata e con effetti speciali ben integrati alla vicenda.

insurgent_4Purtroppo manca il sale a tutta la vicenda, c’è poco contenuto e molto del poco è ripetuto. Nonostante un buon inizio, a metà il film viene letteralmente legato e incatenato a uno schema da videogame a più livelli sempre più intensi che mettono sempre più alla prova Tris. Azione quindi tanta azione anche “da fermi” ma anche un film che parla di amore sotto diverse forme.

“Insurgent” si riprende nel finale, un finale che distrae con la sua musica epica che cavalca un certo sentimento di libertà pronto a esplodere nei futuri capitoli. Non a caso ho detto distrae, proprio perché dopo pochi minuti dal passaggio dei titoli di coda e la distrazione scompare, le domande sul “non sense” relativamente al finale stesso si affacciano preoccupanti.  Riaffiorano le banalità di certi dialoghi tra i due innamorati e le troppe smorfie fuori contesto di una Shailene Woodley (Tris) molto più brava in “Colpa delle stelle“.

Film da vedere solo per continuare il discorso iniziato con Divergent così da non perdere il filo per i successivi sequels. Qualche incomprensibile zoom del regista. Un po’ troppo “Hunger Games”, un po’ Maze Runner, un po’ Hanna. Piacerà come è giusto che sia, a un pubblico di giovani adulti. Discreto intrattenimento nulla più.

Voto: 5,7

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

2 pensiero su “Insurgent”

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