Sullo schermo nero compare:
La E&G Ltd.
Presenta
KOKO
Volume One
Un film di
Paul Verhoeven
Sceneggiatura
Balsamo Gabriele
Musiche
James Newton Howard
Produttore
Frank Marshall
Con
Bruce Willis
Tim Robbins
Kevin Bacon
Gary Sinise
Dennis Quaid
Film consigliato ad un pubblico adulto…
Scena n°1
Stanza Sheraton Hotel/interno/giorno
Sullo schermo in basso compare “Washington, D.C. ore 3.45 pm”
Michael Poole, professione pediatra, osserva l’area di parcheggio dello Sheraton hotel dalla finestra della sua stanza al secondo piano. Le immagini fanno notare ciò che vede l’uomo.
Un furgoncino decorato con bizzarri simboli pacifisti, è guidato da un ubriaco, e sta svoltando bruscamente tra le macchine parcheggiate e l’unica entrata, bloccando una fila di automobili che suonano il clacson. Michael osserva il furgoncino che, completata la manovra, si dirige verso il paraurti di una camaro andando a sbattere contro il radiatore e i fari impolverati. La camaro all’urto si accartoccia e i clacson si fanno più insistenti. L’autista innesta la retromarcia e si intrufola in un buco due macchine dopo.
Michael fa uno sguardo stupito e si dirige verso il comodino dove sopra c’è appoggiato il telefono per chiamare la reception, compone un numero e parla con il centralino:
Michael Poole
Pronto centralino?
Centralino
Si signore cosa desidera
Michael Poole
Sono arrivati i signori Beevers, Pumo e il signor Linklater?
Centralino
Aspetti un minuto che controllo… No signore, i suoi amici non sono ancora arrivati
Michael Poole
Va bene grazie aspetterò
Centralino
Ok! Come desidera
Michael ritorna ad affacciarsi dalla finestra e vede ancora il conducente del piccolo furgoncino seduto sul suo posto guida, dopo alcuni secondi la portiera del furgoncino si apre, la telecamera mostra la mano dell’autista stretta intorno al collo di una bottiglia di Jack Daniels, segue un braccio robusto, quindi fa capolino una testa nascosta da un basco militare.
L’uomo in tuta mimetica, scende sbattendo la portiera. Dalla portiera laterale scendono altri due uomini sempre in tuta mimetica ma meno robusti del primo. Un terzo passeggero, un gigante con la barba e una giacca consunta, chiude la portiera e fa il giro del furgoncino per reclamare la bottiglia di whisky dall’autista, in seguito dopo aver bevuto ride, scuote la testa e passa la bottiglia agli altri due. Le immagini ritornano sul volto di Michael pensieroso, dopo alcuni secondi Poole si siede sul bordo del letto e solleva la cornetta del telefono, esita un secondo e digita il numero della scuola di Judi.
Judi
Pronto?
Michael Poole
Bè, eccomi qui, ma gli altri non sono ancora arrivati
Judi
Che cosa vuoi che ti dica povero Michael?
Michael Poole
No, pensavo che ti avrebbe fatto piacere sapere come sta andando
Judi
Senti Michael, hai in mente qualcosa in particolare? Questa conversazione non ha senso. Trascorrerai un paio di giorni a ubriacarti e a ricordare il tempo che fu con i tuoi vecchi amici dell’esercito. Che cosa c’entro io con tutto questo? Finirai solo per farti venire i sensi di colpa
Michael Poole
Vorrei che tu fossi qui
Judi
Penso che il passato appartenga al passato, e così deve essere. Ti dice nulla questo?
Michael Poole
Suppongo di si
C’è un momento di silenzio
Michael Poole
D’accordo , questa sera probabilmente vedrò Beevers, Tina Pumo e Conor e ci sono alcune cerimonie domani a cui vorrei partecipare. Credo che sarò a casa domenica verso le cinque le sei
Judi
I tuoi piccoli pazienti non si lamenteranno
Michael Poole
Per un sederino infiammato non è morto mai nessuno, ti telefono domani
Judi
Non preoccuparti. È carino da parte tua ma non preoccuparti, davvero.
Michael Poole
Davvero.
A questo punto Michael attacca il telefono.
Scena n°2
taxi/interno/giorno
Sullo schermo in basso compare la scritta “ore 3.55 pm”
Michael si trova all’entrata principale dello Sheraton e sta uscendo dal palazzo, e si inoltra nel parcheggio. Il cielo grigio minaccia un acquazzone. Le macchine salgono lungo la rampa sulla strada. Michael ferma un taxi
Michael Poole
Mi porti alla Costitution Avenue
Tassista
Partecipa alla sfilata?
Michael Poole
Si
Tassista
E’ un veterano?
Michael Poole
Si
Tassista
Hai mai combattuto? Voglio dire, uno scontro a fuoco o qualcosa del genere?
Michael Poole
Più o meno
Tassista
C’è qualcosa che ho sempre desiderato sapere… spero di non offenderla
Michael fa uno sguardo annoiato come se sa cosa voleva chiedergli il tassista, intanto il taxi prosegue la strada
Michael Poole
Se non vuole offendermi, non mi faccia domande offensive
Tassista
D’accordo
L’autista si volta indietro e gli getta un’occhiata, poi torna a guardare davanti a sé
Tassista
D’accordo non volevo essere indiscreto
Michael Poole
Non posso spiegarle che cosa si provi ad uccidere qualcuno
Tassista
Intende dire che non le è mai capitato?
Michael Poole
No, intendo dire che non so spiegarglielo
Il resto del tragitto prosegue in silenzio teso
Tassista
Va bene qui?
Di fianco alla macchina un muro di persone. Michael vede bandiere e striscioni. Paga l’autista e scende.
Scena n°3
Costitution Avenue/esterno/giorno
Nella folla in coda sul marciapiede la telecamera fa vedere al di sopra di molte teste, uomini che una volta erano stati soldati, la maggior parte dei quali vestiti come se lo fossero ancora, alcuni marciano disordinatamente lungo la strada, a plotoni, insieme a bande di liceali. Altri fermi sul marciapiede, li osservano passare approvando quello che rappresentavano, la telecamera compie degli stacchi sulla sfilata poi sul volto di Michael, per poi ritornare agli applausi della folla.
Michael si dirige verso la parata e marcia insieme al gruppo.
Il gruppo di veterani dietro a Michael, è sparpagliato e vario quanto quello davanti, lo ha gradualmente affiancato, in mezzo alla folla allineata su entrambi i lati della strada, Michael guarda un uomo che si avvicina a lui e gli bisbiglia qualcosa all’orecchio
Veterano
Sono stato un grande combattente amico
L’uomo ha gli occhi lucidi di lacrime
Michael Poole
A dirti la verità, mi ricordi uno dei migliori soldati che abbia mai conosciuto
Il giovane annuisce
Veterano
In quale reparto eri?
Michael Poole
36° divisione 3°battaglione
Veterano
In che anno?
L’uomo guarda il volto di Poole
Michael Poole
Sessantotto, sessantanove
Veterano
La Thuc, mi ricordo. Eravate voi, non è vero? Mi riferisco a tutte quelle idiozie sul time
Poole annuisce
Veterano
A quel tenente Beevers avrebbero dovuto dare una fottuta medaglia al valor militare per quel che ha fatto, e poi ritirargliela per aver sparato tanta stronzate davanti a quei dannati giornalisti.
L’uomo si allontana silenziosamente.
La macchina da ripresa inquadra due donne grasse dai capelli corti lanuginosi, in pantaloncini color pastello, sventolano ritmicamente uno striscione rosso con la scritta “prigionieri e dispersi di guerra” in nero. A poca distanza dietro di loro marciano due giovani ex soldati con un altro striscione “risarcimento per l’agente orange”.
Scena n°4
Memorial/esterno/giorno
Sullo schermo in basso compare la scritta “ore 4.15 pm”
Michael Poole arriva al parco, la sfilata si è trasformata in una folla eterogenea, reduci e spettatori attraversano il prato insieme. Diversi uomini su sedie a rotelle si spingono lungo il tratto d’erba davanti all’avvallamento. Una carrozzella si rovescia e un uomo magro, dai capelli scuri, senza gambe e dal volto sorprendentemente famigliare finì a terra
Michael Poole
Harry, Harry Beevers!!!
Michael comincia a correre per aiutarlo, poi si ferma. L’uomo è circondato da amici, gli rialzano la sedia a rotelle e la tengono ferma mentre lui si sostiene sui monconi. Poi si aggrappa ai braccioli e con abilità si issa sulla sedia.
Gli uomini in carrozzella vengono mano a mano superati dalla folla. Michael si guarda intorno. Le telecamere mostrano volti dei suoi amici ma a una seconda occhiata, si rivelano volti estranei. Poole guarda ogni volto nel tentativo di riconoscere qualcuno, ma niente. Si incammina sull’erba calpestata guardando davanti a se.
Il memorial è una lunga linea nera visibile a intermittenza che unisce le teste e i corpi delle persone che gli sono davanti. Alcuni uomini gli camminano a fianco sull’erba, altri sono distesi e si sporgono per individuare i nomi scolpiti sulla pietra levigata.
La telecamera inquadra il memorial, l’enorme ala nera rotta è circondata da parecchie persone. Alto pochi centimetri alle estremità affusolate, s’innalza più del doppio della struttura di un uomo al centro. Nello spazio tra il piedistallo e il percorso di blocchi di granito, spuntano numerose bandierine, lettere, corone e fotografie dei morti. Una processione, lenta e silenziosa, sfila di fronte ai pannelli posti sul memorial.
Poole è ora davanti ai pannelli intento a leggere i nomi delle persone defunte, ad un certo punto accanto a lui compare Underhill che si massaggia con le dita la spalla nerboruta imbrattata di sangue
Underhill
Ah, Lady Michael, sono tutte brave persone, è solo che si sono fatti infinocchiare dalla guerra, tutto qui.
L’uomo fa un gelido sogghigno
Underhill
Ma noi no, non è vero, Lady Michael? Noi siamo al di sopra di tutto questo, non è così? Dimmi che è così.
Michael Poole
Ho pensato di averti visto andare a sbattere contro una macchina mentre ti infilavi in un parcheggio
Underhill
Fracasso macchine solo quando scrivo
Michael Poole
Underhill, hai ucciso tu quelle persone a Singapore e Bangkok? Sei stato tu a lasciare quelle carte firmate Koko sui loro cadaveri?
Underhill
Non penso che dovresti incolparmi di questo, lady Michael
Uomo nella folla
In volo!
2° Uomo nella folla
In volo fino in fondo!!
Michael si volta indietro per scrutare il volto dell’uomo che ha pronunciato quella frase, il suo sguardo è stupito, quando ritorna nella posizione di partenza cerca con lo sguardo il volto di Underhill, ma invano, (era solo una visione).
Poole si avvicina al Memorial affiancando una famiglia messicana che guarda tutti in un unico punto. I due genitori hanno in mano una foto del loro figlio perso in guerra. A questo punto anche Michael guarda i nomi scolpiti nella roccia alla ricerca di un nome da lui conosciuto. La telecamera inquadra i nomi: Donald Z. Pavel, Melvin O. Elven, Dwight T. Pouncefoot.
Uomo
Alpha Papa Charlie
Michael si volta di scatto…
Scena n°5
A Shau Valley/esterno/giorno
Sullo schermo in basso compare la scritta “Vietnam 1968”
La telecamera inquadra il volto di Michael poi l’inquadratura passa al paesaggio circostante. La telecamera inquadra uno stretto passaggio melmoso dietro una fila di capanne, dall’altro lato di una fila di capanne dai tetti di paglia, una mandria di bufali indiani attraversa una palude dirigendosi verso la montagna. Milioni di insetti oscurano l’aria umida. Michael si incammina fino a quando non intravede M.O. Dengler saltellare lungo uno stretto sentiero, Dengler si volta e gli sorride, la borsa delle munizioni sulle spalle. Al di là del volto radioso di Dengler, immerso nella foschia e mille sfumature di verde, si estende all’infinito un paesaggio di intensità e delicatezza inverosimili.
Dengler
Sei stato cattivo? Se non lo sei stato, non hai nulla di cui proccuparti. Sì, anche se cammino attraverso la A Shau Valley
Scena n°6
Memorial/esterno/giorno
Il volto di Michael è ricoperto di lacrime, Poole tenta di asciugarsi ma invano, intanto nel bisbiglio assordante di racconti di guerra…
Donna obesa
Non ti preoccupare, figliolo, nessuno farà caso a te anche se piangerai fino a quando non avrai più lacrime
Al fianco della donna si trova un uomo di colore con indosso una giacca scolorita delle forze speciali e un berretto ANZAC che ricopre un cespuglio di capelli crespi
Michael Poole
Grazie, è che…mi ha profondamente colpito
Michael indica il memorial, intanto l’uomo di colore annuisce
Michael Poole
E’ che ho sentito qualcuno dire qualcosa, non riesco neanche più a ricordare adesso
L’uomo di colore
E’ successo lo stesso a me. Ho sentito qualcuno parlare di una ventina di Klick provenienti da An Khè e… mi è venuto un nodo alla gola
Michael Poole
Secondo corpo di armata, eri un pò più a sud di me. Mi chiamo Michael Poole. Felice di conoscerti.
L’uomo di colore
Bill Pierce
I due uomini si stringono la mano, e la signora accanto a loro annuncia un gran sorriso
Bill Pierce
Questa signora è Florence Majeski. Suo figlio era nella mia unità.
Michael fa un breve cenno rivolto alla signora settantenne.
Michael Poole
Quel berretto l’hai preso a un nord vietnamita?
Pierce sorride
Bill Pierce
Gliel’ho letteralmente strappato mentre passavo di corsa in jeep. Povero bastardo.
Michael Poole
Come si fa a trovare i nomi che ti interessano in mezzo a tutta questa folla?
Bill Pierce
Ci sono dei marine ai lati del memorial e hanno i registri con tutti i nomi e i pannelli su cui trovarli. Altrimenti puoi rivolgerti ai berretti gialli
Pierce guarda la vecchia signora
Majeski
Il nome di Tom era nel registro
Bill Pierce
Ne vedo uno laggiù
Pierce indica alla destra di Michael
Bill Pierce
Lo troverà lui per te
La telecamera inquadra in mezzo a un capannello di persone, un givanotto alto, con la barba, che porta un berretto giallo, che consulta un raccoglitore e indica poi detrminati pannelli.
Majeski
Che Dio ti benedica, figliolo. Se ti capiterà mai di passare per Ironton, in Pennsylvania, mi farebbe piacere che venissi a trovarci
Bill Pierce
Buona fortuna!
Michael Poole
Altrettanto a voi!
Michael si dirige verso il ragazzo dal berretto giallo e alza la mano in un gesto di saluto.
E’ circondato da due dozzine di persone, tutte chinate verso il ragazzo
Ragazzo
Uno alla volta, signori, per favore!
Il ragazzo consulta i fascicoli, indica i pannelli, si asciuga il sudore alla fronte. Michael si ritrova ora davanti a lui.
Ragazzo
Nome?
Michael Poole
M.O. Dengler
Il ragazzo sfogli i fasccoli, localizza la D e fa scorrere il dito lungo una fila di nomi
Ragazzo
Eccoci. L’unico Dengler è Manuel Orosco, Wisconsin, che guarda caso è il mio stato. Pannello quattordici, cinquantaduesima riga. Laggiù!
Il ragazzo indica con il braccio.
Michael si dirige verso il posto indicato da il ragazzo con il berretto giallo, la telecamera inquadra dall’alto Poole raggiungere il pannello, lo guarda, con il viso rivolto verso su, intanto lo schermo prosegue in dissolvenza.
Scena n°7
Albergo/interno/giorno musica: albergo midi
Sullo schermo in basso compare una scritta “ore 4.54
Michael si trova alla reception dell’albergo
Michael Poole
C’è un messaggio per me? Poole, stanza 204!
Michael tira fuori la chiave e la mostra all’impiegato, che con esasperante lentezza si volta a controllare la parete dietro a lui. Trova la casella giusta, e tira fuori un messaggio, lo guarda nel consegnarlo e sorride
Impiegato
Ecco a voi, signore.
Michael prende il cartoncino e legge cosa c’e scritto
“mi hai veramente messo giù la cornetta? Judy”
Michael si rivolge di nuovo all’impiegato
Michael Poole
Vorrei sapere se sono arrivate delle persone che hanno prenotato qui, si chiamano Tina Pumo, Beevers, Linklater Conor.
L’impiegato schiaccia pigramente i tasti di un computer
Impiegato
Il signor Beevers e il signor Pumo non sono ancora arrivati. Non abbiamo nessuna prenotazione da parte del signor Linklater
Michael si allontana dalla reception, piega il messaggio di Judy, lo infila nella tasca della giacca, e volge il suo sguardo sull’atrio. La telecamera inquadra dei numerosi uomini seduti a dei tavoli
Ragazza
Salve signore
La ragazza bionda, bellissima, portava un vassoio con bicchieri della coca-cola
Ragazza
Posso chiederle se lei è un veterano del Vietnam, signore?
Michael Poole
Ci sono stato.
Ragazza
La coca-cola si unisce al resto dell’America per ringraziarla personalmente del suo inpegno in Vietnam. Desideriamo cogliere questa opportunità per esprimerle la nostra gratitudine e farle conoscere il nostro prodotto, diet Coke, nella speranza che le piaccia e la beva insieme con i suoi amici e compagni veterani.
Michael Poole
Ti ringrazio ma lasciamo perdere
Michael si allontana.
Scena n°8
Vietnam/esterno/giorno
Sullo schermo in basso compare “Vietnam 1968”.
Un soldato vietnamita, è chinato su Poole e gli punta al collo la canna di una mitragliatrice svedese di contrabbando. Michael finge di essere morto. Il ragazzo capelli neri su una fronte spaziosa e senza rughe, occhi neri e labbra sottilissime senze espressione. La canna della mitragliatrice viene spinta dolorosamente contro il collo, la testa che gli sprofonda nel terreno. Gli insetti che girano attorno alla faccia di Poole. Un’enorme goccia di sudore cola dal sopracciglio destro di Poole e scivola lungo il piccolo avvallamento fra il naso e l’angolo dell’occhio. Intorno a loro sdraiati a terra ragazzi con budella che fuoriescono dallo stomaco, un ragazzo privo delle gambe e privo di vita come tutti gli altri. Il vietnamita rimane su di lui. Un insetto si posa sulla sua guancia ma Poole rimane ugualmente con gli occhi chiusi. Poi si sente un debole scatto e un fruscio, come quando si estrae un oggetto da una custodia. Il soldato senza la minima fretta , la mano dell’uomo, piccola, gli affonda la testa nel terreno melmoso, poi con un coltello gli strappa l’orecchio destro. Gli occhi di Poole si spalancano automaticamente e incontrano quelli neri e immobili del soldato. Il nord vietnamita rimane stupito senza fiato.
Scena n°9
Stanza sheraton hotel/interno/giorno
Poole sobbalza dal letto. Il telefono sta suonando. Poole cerca a tentoni la cornetta del telefono. La alza.
Voce fuori campo
Mike?
Michael guarda un quadro che ritrae un nebbioso paesaggio cinese appeso sopra il letto.
Michael Poole
Michael Poole
Voce fuori campo
Mikey! Come stai? Mi sembri un po strano amico.
Ehi, l’ho trovato! E’ nella sua stanza ! Ve l’avevo detto che Mike sarebbe stato nella sua stanza, ricordate?
Ehi! non hai ricevuto il nostro messaggio?
Michael Poole
No! A che ora siete arrivati Conor?
Conor
Alle quattro e mezzo, amico. In un primo momento ci hanno detto che non eri qui, ma Tina ha insistito perchè controllassero attentamente e infine ci hanno confermato la tua presenza. Ti abbiamo chiamato immediatamente, ma non hai risposto.
Michael Poole
Sono andato al Memorial, sono rientrato poco prima delle cinque. Ero nel bel mezzo di un incubo, quando mi hai svegliato.
Conor
Pare che quell’incubo ti abbia reso veramente un pò strambo, amico.
Michael Poole
Credo di essere ritornato a Dragon Valley
Conor
Stai tranquillo, siamo gia davanti alla tua porta.
Poole si dirige in bagno e si sciacqua la faccia, si asciuga con una salvietta e si guarda allo specchio. Il suo viso è pallido e stanco. Sul ripiano, accanto allo spazzolino, ci sono delle vitamine in una scatola di plastica trasparente. Ne tira fuori una e la ingoia.
Harry Beevers e Conor Linklater seguiti da Tina Pumo bussano alla porta. Poole apre. La telecamera inqudra il volto di Conor che alza il pugno e sorride urlando.
Conor
Mikey!
Michael Poole
Conor, è meraviglioso rivederti
I due uomini si abbracciano
Conor
Che visione per questi due poveri occhi
Tina Pumo
Ti sei addormentato? Non hai ricevuto il nostro messaggio?
Michael Poole
D’accordo, sparatemi pure
Poole sorride seguito da Pumo
Tina Pumo
Mikey, voglio abbracciarti anch’io, è bello rivederti, amico!
I due si abbracciano
Harry Beevers
Entriamo prima che ci arrestino per oltraggio alla morale pubblica
Conor
Niente profezie, tenente.
I quattro uomini entrano nella stanza e Pumo ride e da una pacca sulla spalla a Michael.
Michael Poole
Allora, che cos’avete fatto da quando siete arrivati? A parte maledire me, ovviamente.
Conor
Tina-Tinuccia si è dato da fare per il suo ristorante, ha già fatto due telefonate
Tina Pumo
Lui e l’ufficio d’igiene mi terranno sveglio tutta la notte. Non è nulla di veramente importante, è solo che ho scelto il momento sbagliato per andare via, ecco tutto. Abbiamo alcune cose da fare nel ristorante, e voglio accertarmi che vada tutto bene
Michael Poole
Ufficio d’igiene?
Tina Pumo
Nulla di importante, davvero. Va magnificamente facciamo il pieno quasi tutte le sere! Harry può testimoniarlo, gli affari vanno a gonfie vele.
Harry Beevers
Che cosa posso dire? Sei la fine del mondo
Michael Poole
Avete dato un’occhiata in giro?
Tina Pumo
Abbiamo fatto un salto alle sale conferenze da basso e dato un’occhiata nei dintorni. E’ una gran festa possiamo combinare qualcosa se volete
Harry Beevers
Sai che gran festa? Una marea di persone che bighellona qua e là girandosi i pollici.
Le immagini ora fanno vedere i quattro amici parlare su avvenimenti passati la loro voce non si sente ma solo quello del narratore (fuori campo) quella di Michael Poole. Le immagini inquadrano i volti degli uomini che ridono scherzano diventano improvvisamente seri e quando un cameriere entra nella stanza i quattro cominciano a brindare…
Michael Poole (Voce fuori campo) le immagini sono alternate tra la stanza dell’hotel e quelle del racconto: Parlammo tutto il pomeriggio, nel giro di pochi minuti sembrò tornare come ai vecchi tempi. Parlammo della nuova fidanzata di Tina Pumo e come fosse più giovane di lui di venti anni, ricordammo avvenimenti successi in vietnam come ad esempio quando il giorno prima di arrivare a ia Thuc, Manly si era allontanato dalla colonna ritrovandosi solo nella giungla. Senza neanche rendersene conto, aveva iniziato a strillare come un ossesso. L’intera colonna si era bloccata di colpo, raggelata. Da due giorni stavamo dando la caccia a un tiratore scelto conosciuto come “Elvis”, impresa già di per se difficilissima, anche senza gli acuti di Manly. Conor sapeva quello che avrebbe fatto lui. Aveva scoperto molto tempo prima come mimetizzarsi con l’ambiente. Era un fatto quasi soprannaturale. Diventava praticamente invisibile, e sapeva che funzionava poichè per due volte delle pattuglie vietcong lo avevano guardato senza vederlo. Anche Dengler, io, Pumo e persino Underhill ne eravamo capaci, ma no Manly. Conor si era avviato silenziosamente nella giungla verso il punto da cui provenivano le urla. Era così furioso che l’avrebbe ucciso, se questo fosse servito a tappargli la bocca. Mezzo secondo dopo, anche senza sentirlo, fu sicuro che Dengler lo stava seguendo, o quanto mi sarebbe piaciuto rivedere Dengler. Avevano trovato Menly e gli aveva afferrato che tentava di farsi largo attraverso una fitta vegetazione con il machete in una mano e l’M-16 nell’altra. Conor si era mosso verso di lui, quasi deciso a tagliargli la gola, quando Dengler si era materializzato accanto a Manly e gli aveva afferrato il braccio con il machete. Per un secondo erano rimasti entrambi immobili. Conor gli si era avvicinato, temendo che Manly avrebbe ripreso a strillare superata la sorpresa iniziale. Invece, aveva sentito uno sparo provenire dalla sua destra, da qualche punto nel cielo, e aveva visto Dengler accasciarsi. Era rimasto così profondamente scioccato che aveva sentito le mani e i piedi farsi di ghiaccio. Lui e Manly avevano riportato dengler dove si trovavano gli altri. Nonostante continuasse a sanguinare, era stato ferito solo lievemente al braccio sinistro. Dopo averlo medicato e bendato, Peters gli aveva detto che era in grado di proseguire. Il suo ferimento aveva alimentato i timori. Era come se Conor fosse rimasto scioccato nel vederlo ferito e sanguinante. Era come se lui fosse stato colpito. Dopo questo, era stato semplice proseguire, andare oltre ia Thuc. In seguito, niente era rimasto più uguale. Persino Dengler era cambiato, forse a causa del polverone sollevato dalla corte marziale. Conor stesso si era attaccato agli stupefacienti per troppo tempo, tanto da non riuscire a ricordare ancora alcuni avvenimenti successi durante i mesi fra ia Thuc e il congedo, ma sapeva che, poco prima della corte marziale, aveva tagliato le orecchie di un soldato nord vietnamita morto e gli aveva infilato una carta firmata Koko in bocca.
Conor
Un altro giro
Si dirige al tavolo e si riempie il bicchiere di vodka. Gli altri tre continuano a fissarlo, sorridendo al loro capoclaque
Conor
Al nono battaglione, Ventiquattresima fanteria
All’improvviso le immagini ci riportano nuovamente in Vietnam, due uomini percorrono un sentiero minato tra l’erba alta si nota Conor ragazzo, che si trova dietro ad un altro giovane Harlan Huebsch. Ora la telecamera compie un giro di 360° sempre con la visuale dei due ritornando davanti al primo soldato e andando a indietro di sei sette metri davanti al ragazzo, che cammina lentamente, improvvisamente uno scoppio fortissimo il ragazzo salta in mille pezzi braccia, gambe e corpo sono proiettati in aria bruscamente.
La telecamera inquadra i volti seri e allo stesso momento tristi… dopo qualche secondo
Tina Pumo
Che cosa ne dite di farci un altro bicchierino qui e poi di andare giù a mangiare qualcosa e a vederci uno spettacolo?Pare ci sia Jimmy Stewart. Mi è sempre piaciuto Jimmy Stewart
Harry Beevers
Mike, tu sai di che cosa voglio parlare vero?Ricordagli perchè siamo quì. Aiutami
Michael Poole
Il tenente Beevers ritiene che sia arrivato il momento di parlare di Koko.
Scena n°10
Stanza Sheraton Hotel/interno/notte
Harry Beevers
Passami la mia valigetta, Tina. Dev’essere da qualche parte laggiù contro il muro.
Beevers allunga il braccio, mentre Tina cerca a tentoni sotto il tavolo
Harry Beevers
Vai tranquillo non c’è fretta
Tina pumo
L’hai fatta cadere con la sedia quando ti sei alzato
Pumo si trova sotto il tavolo poi riemerge con la valigetta e gliela porta. Beevers la prende l’appoggia sulle sue gambe e fa scattare la serratura. Si intravedono le fotocopie di una pagina di “Star and Stripes” e di altri articoli fissate con una graffetta. Beevers le tira fuori
Harry Beevers
Ce n’è una per ciascuno di voi. Michael è già in parte a conoscenza del contenuto di questo materiale, ma ho pensato che dovessimo averne tutti una copia. In questo modo, ognuno saprà con esattezza ciò di cui stiamo parlando.
Consegna il primo plico di fogli a Conor
Harry Beevers
Sistemati da qualche parte e dai un’occhiata a questo
Conor
Sieg Heil
Prende posto sulla sedia accanto a Michael, Beevers consegna le altre fotocopie a Poole e a Pumo, che si è seduto accanto a lui sul letto, chiude la valigetta e la posa sul pavimento.
Tina Pumo
Vai tranquillo non c’è fretta
Harry Beevers
Come siamo permalosi
Beevers raccoglie i fogli posati sulle ginocchia e li avvicina al viso, strizzando gli occhi esaminando le fotocopie.
Harry Beevers
Innanzitutto, mes amis, voglio dire che ci siamo divertiti e che ci divertiremo ancora di più prima di partire, ma ci ritroviamo insieme in questa stanza perchè abbiamo condiviso alcune esperienze importanti. E… siamo sopravvissuti a queste esperienze perchè abbiamo potuto contare gli uni sugli altri
Tina Pumo
Arriva al punto Harry
Harry Beevers
Se non hai capito che il punto è il lavoro di squadra, non hai capito niente, leggete questi tre articoli per favore. Il primo è dello Stars and Stripes, il secondo dello Straits Times di Singapore e l’ultimo del Bangkok Post. Mio fratello George, militare di carriera, aveva sentito parlare di Koko e quando ha trovato il nome sullo Stars and Stripes, mi ha spedito l’articolo. Poi ha chiesto ha Sonny, nostro fratello maggiore, sergente a Manila, di controllare tutti i giornali asiatici che poteva trovare. George ha fatto la stessa cosa a Okinawa. Entrambi hanno letto attentamente tutti i giornali in lingua inglese in Estremo Oriente
Conor
Hai due fratelli nell’esercito? Sonny e George a Manila e Okinawa?
Beevers è spazientito.
Harry Beevers
Gli altri due articoli sono usciti sui giornali di Singapore e Bangkok, e questo è tutto. Ho fatto alcune indagini per conto mio, ma prima voglio che leggiate questa roba. Come vedrete, il nostro ragazzo si è dato da fare.
Michael Poole bevve un sorso dal bicchiere e si concentrò sul primo articolo. Ora mentre Mike parla le immagini fanno vedere ciò che dice il narratore.
Michael Poole
Il 28 gennaio 1981, un giardiniere del Goodwood Park Hotel di Singapore aveva trovato , vicino a una siepe dei giardini dell’albergo, il cadavere, senza più occhi e orecchie, di un turista inglese, un giornalista free-lance di nome Clive McKenna. In bocca al signore era stata trovata una carta da gioco firmata Koko. Il 5 febbraio 1982, in un Bungalow sfitto dalle pareti di Orchard Road, sempre a Singapore, erano stati rinvenuti, sul pavimento del soggiorno, i corpi del signor William Martinson di St. Louis, dirigente sessantaduenne di una ditta di attrezzature agricole operante in Asia, e della signora Barbara Martinson, cinquantacinquenne, che accompagnava il marito in viaggio d’affari. Al signor Martinson mancavano gli occhi e le orecchie, e in bocca aveva una carta da gioco su cui era stata scarabocchiata la parola Koko. Tutte le forze dell’ordine sono impegnate in un lodevole sforzo congiunto per scovare gli assassini il più presto possibile. Non sono da escludersi attacchi politici alla Thailandia.
Tina e Conor continuano a leggere; Tina con un’espressione di finto distacco, Conor intensamente concentrato. Harry Beevers, seduto sul letto, si picchietta i denti con una matita.
Tina Pumo
Suppongo che quella maledetta guerra non sia mai finita… Ehi, potrebbe essere chiunque. Questi giornalisti parlano anche di manovre politiche. Al diavolo comunque.
Harry Beevers
Pensi davvero che sia una coincidenza che l’assassino scriva il nome Koko su una carta da gioco e che la infili in bocca alle vittime?
Conor
Si è possibile. Come è possibile, stando a questo articolo, che si tratti di una questione politica.
Tina Pumo
La realtà è che quasi certamente si tratta del nostro Koko.
Tina mette i tre articoli sul tavolo, l’uno accanto all’altro.
Tina Pumo
Sono tutti qui gli articoli che i tuoi fratelli sono riusciti a trovare? Nient’altro?
Beevers scuote la testa. Poi si china, raccoglie il suo bicchiere dal pavimento, e lo alza in segno di brindisi muto senza bere.
Tina Pumo
Sembri piuttosto contento di questa vicenda
Beevers
Considerate i fatti, uno studente di legge, che si occupa dei nostri archivi, ha fatto alcune ricerche per me a nome dello studio legale, quindi non abbiamo nessun conto da pagare. Ha esaminato attentamente i principali giornali della metropoli e controllato le agenzie di informazione. Risultati? A parte naturalmente la storia dei Martinson a St. Louis, in questo paese non è mai stato pubblicato niente su Koko o su questi omicidi.E gli articoli dei giornali di St. Louis non parlano di carte da gioco, nè di Koko.
Michael Poole
C’è qualche legame fra le vittime?
Beevers
Considerate i fatti. Un turista inglese a Singapore… il nostro ricercatore si è informato su McKenna e ha scoperto che ha scritto una guida sull’Australia-Nuova Zelanda, un paio di gialli, e un libro intitolato Your Dog Can Live Longer! Con un punto esclamativo. Forse stava facendo delle ricerche a Singapore. Chi lo sa! I Martinson erano una coppia di americani di ceto medio. Lui era un uomo d’affari la cui ditta vendeva bulldozer e gru in tutto l’estremo oriente. Poi abbiamo due giornalisti francesi che lavoravano per l’Express. Guibert e Danton erano amici di vecchia data e ogni due anni andavano in vacanza insieme. Non si trovavano a Bangkok per incarico , ma solo per spassarsela e per conoscere le sale da massaggio locali.
Michael Poole
Un inglese, due francesi e due americani
Beevers
Ciò dimostra che le vittime sono state scelte a caso. Penso che queste persone si siano semplicemente trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato. Stavano facendo delle spese o erano seduti ad un bar e si sono ritrovati a parlare con un tizio che hanno creduto americano, il quale li ha poi portati in un posto tranquillo e li ha uccisi.
Conor
D’accordo, supponiamo che sia in nostro Koko. Che cosa facciamo? Voglio dire che non intendo andare alla polizia o qualcosa del genere. Non ho niente da riferire
Beevers
Sono assolutamente d’accordo con te
Conor
Sei d’accordo con me? Non abbiamo nulla da dichiarare alla polizia. Da quel che ne sappiamo, non possiamo essere assolutamente certi che Koko sia Tim Underhill. E non dimenticare che ci fu un altro incidente firmato Koko dopo la scomparsa di Spintalny a Bangkok
Tina Pumo
Anche se il vero Koko ha un imitatore, penso che il vecchio Victor sia al di sopra di ogni sospetto, dovunque sia. Ho sempre voluto bene a Tim, gli ho voluto tanto bene. Sapete, se non dovessi risolvere tutti quei problemi nella mia cucina, sarei quasi tentato di salire sul primo aereo per andare a cercarlo. Forse potremmo aiutarlo, fare qualcosa per lui.
Beevers
Questa è un’idea piuttosto interessante.
Michael Poole
E allora se siamo d’accordo partiamo
Beevers
Ci sto!
Conor
Vabbene ma quando?
Michael Poole
Il tempo di organizzarci… un mese esatto da oggi vi va bene?
Beevers
Ok! come i vecchi tempi!!!
Conor
Tina per te?
Tina Pumo
Voi siete tutti pazzi, io non posso proprio, vi ho detto che ho il ristorante e poi mia moglie i bambini ma come faccio? No ragazzi!
Scena n°11 Palladium bar/ interno/ notte
Sullo schermo in basso compare la seguente scritta “ore 11.00 pm, un mese dopo”.
In primo piano vediamo Tina Pumo che indossa una giacca di Giorgio Armani, pantaloni neri con le pence, camicia di seta grigia e una sottile cravatta grigia. Con una bottiglia di birra in mano, Pumo gironzola un pò per il bar. Maggie la sua fidanzata lo ha lasciato, il suo viso è disorientato. I ragazzi ai tavoli presero a girare vorticosamente intorno a lui. Si sente musica rock. Poi si dirige verso il bancone del bar.
Tina Pumo
Doppio martini vodka con ghiaccio
Ragazza
Questa è la prima volta in tutta la serata che mi sembri felice
Pumo si gira, la telecamera inquadra il suo volto. Alta, bellissima bionda, gli sorride. I lucenti capelli raccolti sulla nuca le ricadono sulle spalle. I seni rigonfi sotto la camicia, i fianchi perfetti.
Scena n°12 taxi/interno/notte
La ragazza lo stringe in un abbraccio sui sedili posteriori di un taxi
Ragazza
Mordimi l’orecchio
Tina Pumo
Qui?
Pumo le mette un braccio intorno alla spalla e le prende il lobo fra i denti
Ragazza
Più forte
Quando lui le mordicchia il lobo, lei inarca la schiena trattenendo a stento il suo desiderio.
Tina Pumo
Non mi hai detto come ti chiami
La ragazza gli fa scivolare la mano sull’inguine, i seni contro il suo braccio. Pumo si sente piacevolmente eccitato.
Ragazza
I miei amici mi chiamano dracula e non perchè succhio il sangue.
Scena n°13 camera da letto/ interno/ notte
I due sono arrivati in camera da letto, ridacchiando lei lo spinge sul letto.
Ragazza
Stai lì.
Gli slaccia i pantaloni, mentre lui si libera della giacca e si strappa la cravatta
Ragazza
Favoloso Tina.
Si china sopra di lui e gli lecca il pene eretto non inquadrato.
Ragazza
Mi sento sempre come se fossi in chiesa quando faccio questo.
Tina Pumo
Uao, dove sei stata fino adesso dracula?
La ragazza si sfila la camicia mimetica mostrando due seni sodi, poi i pantaloni, e infine le mutadine di colore bianco, la telecamera inquadra tutto il suo corpo. La ragazza si mette a cavalcioni su di Pumo e cominciano a fare sesso, si sentono i gemiti di piacere, l’inquadratura è rivolta sui due uniti fino all’orgasmo. Lei lo guarda con aria trionfante e inprovvisamente lo colpisce alla tempia, Pumo lotta per rialzarsi ma è intontito dall’alcol, e lei colpisce, colpisce fino a farlo svenire… dissolvenza in nero.
Scena n°14 casa di Michael Poole telefono/interno/ ill. artificiale- notte
L’inquadratura è su Michael Poole nel suo appartamento, e sta parlando al telefono
Tina Pumo
Si, ho raccontato un pò di bugie, ma non sempre. No, non ho cambiato idea sul viaggio, dovresti vedermi. Anzi, credo sia meglio di no. Sono orribile. Sto a casa per la maggior parte del tempo perchè quando esco spavento i bambini.
Michael Poole
Si tratto di un altro scherzo vero?
Tina Pumo
Come lo vorrei. Sono stato picchiato da una psicopatica, che mi ha derubato
Michael Poole
Intendi dire che sei stato aggredito?
Tina Pumo
In un certo senso. Ti spiegherei le circostanze, Mike, ma francamente sono troppo imbarazzanti.
Michael Poole
Neanche un piccolo suggerimento?
Tina Pumo
Be’, non abbordare mai nessuna che si fa chiamare Dracula. Mi ha rubato l’orologio da polso, una radisveglia, un paio di stivali di pelle di coccodrillo nuovi di zecca, il mio Walkman, un Dunhill che non funzionava più, una giacca di Giorgio Armani, tutte le mie carte di credito e circa trecento dollariin contanti
Michael Poole
Come stai?
Tina Pumo
Cristo che domanda idiota
Michael Poole
Voglio dire, come ti senti?
Tina Pumo
Mi sento di commettere un omicidio, ecco come mi sento… Ascolta, voglio che stiate molto attenti quando sarete laggiù. Non correte rischi.
Michael Poole
D’accordo.
Tina Pumo
La ragione per cui non ho chiamato te o qualcun altro è che almeno qualcosa di buono c’è stato in tutta questa tremenda faccenda. Maggie si è fatta vedere. Per un soffio non ci siamo incontrati nel locale dove ho conosciuto Dracula; il barista le ha detto di avermi visto andar via con qualcun’altra, così il giorno dopo si è presentata per controllare. E mi ha trovato con una faccia gonfia come una mongolfiera. Allora è tornata qui.
Ho parlato con l’agente di Underhill, o meglio con il suo ex agente.
Michael Poole
Non farti pregare
Tina Pumo
In breve il nostro ragazzo è andato a Singapore come aveva sempre detto. Throng, il nome per esteso è Fenwick Throng, che tu ci creda o no, non sa se viva ancora lì. Hanno avuto una strana collaborazione. Underhill ha sempre voluto che i suoi assegni venissero depositati in una filiale a Chinatown. Throng non ha neanche mai saputo il suo indirizzo; gli scriveva a una casella postale. Ogni tanto Underhill gli telefonava per sbraitare contro di lui, e un paio di volte lo ha anche licenziato. Suppongo che nell’arco di cinque o sei anni le telefonate si siano fatte più ingiuriose e violente. Throng è convinto che Tim fosse generalmente ubriaco o fatto di erba o su di giri per qualche altra droga, o tutt’e e tre le cose insieme. Solitamente Tim telefonava in lacrime un paio di giorni dopo e supplicava Throng di tornare a lavorare per lui. In seguito, poichè dava troppo i numeri, Throng gli ha detto che non gli era più possibile. E’ convinto che da allora Tim si sia fatto da agente.
Michael Poole
Quindi è probabile che sia ancora laggiù, ma dovremo scovarlo da noi.
Tina Pumo
E’ pazzo. Throng mi è sembrato spaventato a morte, Michael. Se fossi in te resterei a casa
Michael Poole
Così quell’uomo ti ha convinto che Tim Underhill e Koko sono la stessa persona.
Tina Pumo
Vorrei poter dire il contrario.
Michael Poole
Anch’io
Tina Pumo
Rifletti vale veramente la pena di rischiare il collo per lui?
Michael Poole
Sono maledettamente convinto che rischieresti il collo per Underhill piuttosto che per Lyndon Baines Johnson.
Tina Pumo
Bene, riappendi, perchè adesso arriva il bello.
Scena n°15 Bungalow/interno/giorno- pomeriggio
La telecamera inquadra le imposte del Bungalow chiuse per il forte caldo. L’aria è tiepida umida, e un pungente odore di escrementi impregna l’aria della camera.
Ora l’inquadratura passa su un uomo seduto su una sedia, che grugnisce e si agita e da strattoni alle corde che lo immobilizzano. La donna accanto a lui non si muove, è morta, il sangue continua a fuoriuscire dallo stomaco andando a cadere sul pavimento. L’inquadratura passa a Koko visto di spalle il suo volto è coperto non si riesce a vedere.
Scena n°16 Flash Back-Bangalow/ interno/ giorno- mattina
La telecamera inq. un uomo di schiena (quella di Koko)
Voce fuori campo
La signorina Balandran ci tiene in modo particolare che io veda Lola, è una specie di spettacolo molto famoso in questa città. Può venire domani al mio albergo per pranzo, avrà tutto il tempo per dare un’occhiata al materiale nello schedario…
Roberto Ortiz
Conosce Lola?
Koko
No.
Roberto Ortiz
Davvero un bello spettacolo, deve essere non vediamo l’ora di andare…
Koko
Naturalmente, deve seguire il consiglio della sua bella accompagnatrice, visitare luoghi caratteristici. Ma fermatevi un paio di secondi a bere qualcosa, mentre do un’occhiata veloce a quello che mi ha portato.
Roberto Ortiz
Ho la doppia cittadinanza, honduriana e americana. Oltre a quelle in lingua iglese, troverà anche pubblicazioni in spagnolo.
Koko
Molto interessante, veramente molto interessante. Vado a prendere da bere, così che possiamo brindare alla nostra impresa e alla vostra serata in città.
Koko si dirige in cucina, alle loro spalle, apre e chiude il rubinetto dell’acqua fredda, sbatte l’anta di un armiadetto.
Roberto Ortiz
Vorrei dirle quanto mi sono piaciuti i suoi libri.
Sul bancone accanto al lavandino ci sono un martello, una mannaia, una pistola automatica, un rotolo nuovo di nastro adesivo e un sacchetto di carta. Koko prende il martello e la pistola.
Roberto Ortiz
The Divided Man è il mio favorito
Koko si infila la pistola in tasca della giacca e afferra il martello.
Koko
Grazie.
I due si trovano seduti e guardano davanti a loro, koko esce silenziosamente dalla cucina, il suo volto invisibile, non fa nessun rumore. I due attendono un drink. Si ferma dietro a Roberto Ortiz, alza il braccio, e vediamo la visuale dagli occhi della signorina Balandran che non si accorge della presenza finchè non si sente il tonfo del martello che colpisce la testa di Ortiz.
Koko si rivolge alla signorina mentre il corpo di Ortiz si accascia su se stesso. Ha perso i sensi ma non è morto. La telecamera inq. una striscia di sangue che gli esce dal naso.
Koko
Zitta!
Koko lascia cadere il martello e si muove tra le sedie. La signorina Balandran si aggrappa ai braccioli della sedia e lo fissa come ipnotizzata. Koko si avvicina a lei le prende i capelli e gli incomincia a leccare il suo viso, lei piange ma rimane in silenzio. Koko si allontana…
Koko
Lei è graziosa.
Estrae la pistola dalla tasca e spara dritto allo stomaco, si vede chiaramente il proiettile entrare nella donna, il sangue impregna il suo vestito. La ragazza muore.
Scena n°17 Bangalow/interno/ giorno
Koko
Bentornato, Roberto Ortiz.
Raccoglie il mazzetto di carte reggimentali e mostra a Ortiz il buon vecchio elefante dimezzato.
Koko
Riconosce questo simbolo?
Ortiz muove la testa e si vede chiaramente il dolore nei suoi occhi.
Koko
Deve dirmi la verità su tutto, non menta, cerchi di ricordare ogni più piccolo e insignificante particolare. Avanti, guardi questa carta.
Ortiz Guarda la carta ma non dice nulla.
Koko
Pensavo le ricordasse qualcosa, faceva parte anche lei di quel branco di iene, deve averla vista da qualche parte. Ha girato la zona, probabilmente era preoccupato di non sporcarsi gli stivali perfettamente lucidi, ma lei era lì, Roberto. L’ho fatta venire perchè voglio parlare. Devo farle alcune domande importanti. Non è necessario che parli. Basta che annuisca.
Se vedi una fogli vibrare.
Se vedi il pollo resta immobile su una zampa.
Se vedi queste cos, nessuna parte dell’animale verrà sprecata.
L’elefante sta per la ventiquattresima fanteria, giusto?
Ortiz annuisce
Koko
E concorda che l’elefante rappresenta questi simboli: nobiltà, grazia, dignità, pazienza, perseveranza, potere e riservatezza in tempo di pace, potere e vendetta in tempo di guerra?
Ortiz sembra confuso, ma annuisce.
Koko
E a suo parere, avvenne qualcosa di orribile al villaggio di Ia Thuc?
Ortiz esita poi annuisce nuovamente. E improvvisamente Koko lo colpisce. Ortiz ora è intontito.
Koko
Voglio sapere se ricorda alcuni nomi. Per esempio Tina Pumo, Pumo il Puma?
Scuote la testa
Michael Poole?
Scuote la testa
Conor Linklater?
Scuote la testa
Harry Beevers?
Ortiz alza la testa e annuisce
Si. Ha parlato con lei, non è vero? Ed era compiaciuto di se stesso. I bambini possono uccidere, le ha detto, non è vero? Non ha importanza quello che fai a un Killer. E L’elefante si protegge da sè. Ha detto questo vero?
Ortiz annuisce.
Scena n°18 Palude Vietnam / esterno/giorno
Le immagini fanno vedere le truppe americane sbarcare con le navi sulla spiaggia di Ia Thuc, migliaia di ragazzi che muoiono sopra le mine messe appositamente dai vietkong, proiettili che schizzano in tutte le direzioni, colpiscono gambe teste. I più fortunati arrivano nella palude sparano muoiono. Cannoni, mortai scoppiano.
Scena n° 19 Ia Thuc/ interno/ giorno immagini in bianco e nero
La telecamera inquadra il volto di trenta bambini vietnamiti, piangono e alcuni per il terrore non riescono a pronunciare neanche un gemito, i loro occhi sono pieni di terrore. Le immagini ora fanno vedere un gruppo di soldati americani il loro volto è coperto ma si riesce a vedere le loro armi puntate sui bambini. La telecamero ora è in primissimo piano sul fucile di un soldato fino ad entrare dentro di questa e subito immediatamente si sentono sei spari assordanti. Le immagini passano sul gruppo dei bambini che cadono una a uno in pozze di sangue molti vengono colpiti alla testa. lo spettacolo è impressionante. Dissolvenza in nero….
Scena n°20 Vietnam/ esterno-interno/ giorno-notte
Le scene fanno vedere in continuazione le immagini della guerra, morti trucidati sia vietnamiti che americani, le immagini dei bambini senza più sangue, mitragliatrici che continuano a sparare, bombe, soldati che saltano per aria sulle mine, sgozzamenti, aerei che bombardano, americani che stanno violentando una ragazza vietnamita e il padre che va verso di loro per protestare ma viene immediatamente fermato con uno sparo alla nuca, e ancora spari morte e distruzione…
Ora si vede in primissimo piano gli occhi azzurri di koko pieni di lacrime, non distinguiamo bene però ancora il suo viso.
Scena n° 21 Aeroporto/ interno / giorno
La telecamera inq. Michael Poole, Conor e Beevers intenti a partire, le valige in mano si recano verso l’aereo… dissolvenza in nero scorrono i titoli di coda.
Paul Verhoeven (regia)
Balsamo Gabriele (sceneggiatura)
James Newton Howard (musiche)
Frank Marshall (produttore)
Andrew Mondshein (montaggio)
Tom Sanders (scenografia)
Bruce Willis
Tim Robbins
Kevin Bacon
Gary Sinise
Dennis Quaid
Una Produzione della E&G Ltd.
This screen adaptation is for purposes of internet game Cinematik and Producers Chair
and is not for commercial use.
“Koko” is Copyright © 2001 E&G Ltd.