29° Festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina. – Abbiamo partecipato a questa nuova e  interessante edizione del Festival che si svolge a Milano e che costituisce l’unico appuntamento italiano (e il terzo europeo) sul cinema delle culture africane, asiatiche e latino americane. Ecco tutti i vincitori delle varie sezioni.

Esistono realtà belle e interessanti culturalmente che, forse son poco note al pubblico. Una di queste è il Festival del Cinema Afriano d’Asia e America Latina, festival organizzato e promosso dall’Associazione Centro Orientamento Educativo – COE, una ong che dal 1959 promuove progetti di cooperazione culturale nei 3 continenti, con particolare attenzione alla promozione di arte e cultura.

La 29^ edizione si è svolta dal 23 al 31 marzo 2018 a Milano tra Auditorium San Fedele, Spazio Oberdan e qualche ospitata al cinema  Wanted Clan. Nella serata di premiazione del 30 marzo sono stati consegnati questi premi.

PREMI UFFICIALI

CONCORSO LUNGOMETRAGGI “FINESTRE SUL MONDO”

La Giuria composta da Bushra Rozza: attrice, direttrice generale e co-fondatrice di El Gouna Int. Film Festival (Egitto) – Presidente, Laura Luchetti: regista (Italia), Jahmil X.T. Qubeka: regista (Sudafrica)
 
assegna il Premio Comune di Milano –  Miglior Lungometraggio (8.000 euro) a BABY di Liu Jie, (Cina, 2018) con la seguente motivazione:

“Con una regia sicura che ci rivela la grande abilità e padronanza di un artista nel pieno controllo del proprio mezzo, il regista ci racconta una storia di solitudine e speranza  interpretata magistralmente dall’attrice protagonista e ci mostra l’orrore e la disperazione dei bambini abbandonati in Cina, esplorando con  grande  potenza la forza, la passione e il coraggio di una giovane donna che si batte contro il sistema.”

Menzione Speciale a LOS SILENCIOS di Beatriz Seigner, (Brasile/Colombia/Francia, 2018).

CONCORSO CORTOMETRAGGI AFRICANI

La Giuria composta dai giornalisti: Marita Toniolo: giornalista (Italia) – Presidente, Eugenio Arcidiacono: giornalista (Italia), Mattia Carzaniga: giornalista (Italia)
 
assegna il Premio Miglior Cortometraggio Africano (2.000 euro) a BROTHERHOOD, di Meryam Joobeur (Tunisia/Canada/Qatar/Svezia, 2018) con la seguente motivazione:

“Per l’abilità con cui affronta le contraddizioni del mondo islamico contemporaneo con un forte impatto emotivo e con uno sguardo artistico già maturo.”

Menzione speciale a #JE_SUIS_KAMIKAZE di Mohamed Touahria, (Algeria, 2018)

CONCORSO EXTR’A

La Giuria composta da Marita Toniolo, Eugenio Arcidiacono, Mattia Carzaniga

assegna il Primo Premio (1.000 euro) a LA GITA, di Salvatore Allocca, (Italia, 2018) con la seguente motivazione

“Per la capacità di far riflettere su grandi problemi attraverso una piccola storia ben calata nel presente, con un tocco delicato e un ottimo lavoro sui giovani interpreti.”

Menzione speciale a MY HOME, IN LIBYA, di Martina Melilli (Italia, 2018).

PREMI SPECIALI

PREMIO CITTA’ DI MILANO al film più votato dal pubblico LOS SILENCIOS  di Beatriz Seigner (Brasile/Colombia/Francia, 2018)
 
PREMIO CINIT al film YASMINA, di Claire Cahen, Ali Esmili (Francia, 2018).  Il premio, che consiste nell’acquisizione dei diritti di distribuzione in Italia, è assegnato ad un cortometraggio africano con valore educativo.
 
PREMIO SIGNIS (OCIC e UNDA) al film DIVINE WIND di Merzak Allouache (Algeria/Qatar/Libano/Francia, 2018). Il premio è assegnato da The World Catholic Association for Communication.mLa giuria è composta da: Gaetano Liguori, Cristina Beffa, Ana María Pedroso Guerrero, Riccardo Sorbello.

PREMIO SUNUGAL al film BROTHERHOOD, di Meryam Joobeur (Tunisia/Canada/Qatar/Svezia, 2018). Il premio, che consiste in una partecipazione nell’acquisizione dei diritti di distribuzione in Italia da parte del COE, è assegnato a un film che promuova lo scambio culturale e la lotta ai pregiudizi.

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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