Recensione in anteprima – Vincitore dell’Orso d’Argento al festival del cinema di Berlino 2016, Le Cose Che Verranno uscirà nelle sale italiane il prossimo 13 aprile.
Nathalie (Isabelle Huppert) insegna filosofia in un liceo di Parigi. Per lei la filosofia non è solo un lavoro, ma un vero e proprio stile di vita. Un tempo fervente sostenitrice di idee rivoluzionarie, ha convertito l’idealismo giovanile “nell’ambizione, più modesta, di insegnare ai giovani di pensare con le proprie teste” e non esita a proporre ai suoi studenti testi filosofici che stimolino il confronto e la discussione. Sposata, due figli e una madre fragile che ha bisogno di continue attenzioni. Nathalie divide le sue giornate tra la famiglia e la sua dedizione al pensiero filosofico, in un contesto di apparente e rasserenante serenità. Ma un giorno, improvvisamente, il suo mondo viene completamente stravolto: il marito le confessa di volerla lasciare per un’altra donna. Questo e altri cambiamenti porteranno Nathalie a confrontarsi con una libertà inaspettata. Con il pragmatismo che la contraddistingue, la complicità intellettuale di un ex studente, e la compagnia del gatto Pandora, Nathalie deve ora inventarsi una nuova vita.
La giovane regista francese Mia Hansen-Løve porta sul grande schermo l’evoluzione di una donna che, a causa degli eventi, deve prima di tutto fare i conti con se stessa e la sua interiorità, cercando di dare un significato al nuovo e inaspettato destino che l’attende.
Nathalie, la protagonista interpretata da Isabelle Huppert, è ora costretta a confrontarsi con una libertà che prima non conosceva, questo la porterà, poco alla volta, a reinventare la propria vita.
Mia Hansen-Løve in questo suo nuovo lungometraggio esplora un tema che viene poco utilizzato nel cinema: quello del pensiero. Il destino di Nathalie, il suo modo di reagire all’evento che ribalta la sua vita, è strettamente collegato al suo rapporto con le idee dei grandi filosofi, il loro insegnamento e la loro trasmissione.
Malgrado l’evento doloroso e difficile che stravolge completamente la vita della protagonista, i toni del film non sono mai tragici ed esasperati. Anzi, attraverso la leggera ironia della quotidianità, Nathalie affronta la vita in modo stoico e determinato: reagisce alla vita con positività ed è sempre alla ricerca di nuovi stimoli.
La regista mostra lo scorrere del tempo e i cambiamenti che si susseguono nella vita di Nathalie, i suoi stati d’animo, attraverso uno stile minimalista, lineare, semplice e pulito che accompagna lo spettatore nel corso della narrazione.
Mia Hansen-Løve racconta la storia di un cambiamento, dell’abbandono e della solitudine che questo comporta ma, soprattutto, mette in luce l’importanza della determinazione e la riaffermazione di sé.
Voto: 7