Recensione in anteprima – Danza, sogno, speranza, avventura: sono questi gli ingredienti di Ballerina, il film d’animazione franco-canadese distribuito da Videa, che uscirà nelle sale italiane il 16 febbraio.

Le voci italiane sono di Emanuela Ionica (Félicie), Alex Polidori (Victor), Eleonora Abbagnato (Odette), Sabrina Ferilli (Regine), Federico Russo (Rudolph) e Francesco Prando (Mérante). Per la colonna sonora è Francesca Michielin la voce scelta da Videa per interpretare il brano originale “Tu sei una favola”.

La storia

Félicie è una ragazzina della Bretagna che vive in un orfanotrofio ed ha un’unica grande passione: la danza. Mentre lei sogna di diventare prima ballerina dell’Opera di Parigi, il suo amico Victor vorrebbe invece diventare un grande inventore. Ai due amici non resta che escogitare un piano per scappare dall’orfanotrofio e andare alla conquista della capitale francese di fine Ottocento per realizzare i propri sogni.

Intraprendenti ed esageratamente ottimisti, con quel pizzico d’incoscienza tipico degli adolescenti sognatori, i due ragazzi fuori dall’orfanotrofio si trovano a dover fare i conti con una città molto più grande di loro e capiscono presto che realizzare i propri sogni non è così immediato: ci vuole molto, molto sacrificio. Ma loro non si arrendono di fronte alle difficoltà e cercano vie alternative per arrivare dove vogliono: Félicie si offre di aiutare Odette, un’étoile caduta in disgrazia, nel suo lavoro di domestica nell’enorme casa di Regine; Victor entra come garzone nel cantiere dove stanno costruendo le future Tour Eiffel e Statua della Libertà.

Félicie riesce ad entrare – in maniera non del tutto onesta – alla scuola di danza dei suoi sogni e Odette, scoperta la vera passione che anima la ragazzina, le fa da maestra tra una faccenda domestica e l’altra. Sarà dura per Félicie trasformare la grinta in grazia e riuscire a primeggiare su Camille, la nobilissima e viziatissima figlia di Regine. L’inflessibile maestro Mérante giudicherà la tecnica, ma soprattutto la motivazione, delle allieve che aspirano al palco.

Tra una piroetta e l’altra nel film fanno capolino Rudolph, rubacuori in calzamaglia che si contende con Victor le attenzioni di Félicie, e il simpatico Mathurin, un piccolo e ingenuo Harry Potter dalla “s” non proprio impeccabile.

Recensione

Nonostante il nobile accento posto sulla perseveranza nell’inseguire i propri sogni, Ballerina calca fin troppo la mano sul concetto e risulta scontato, poco credibile e meno ancora emozionante. Già il titolo lascia intuire che si tratti di una storia dedicata principalmente ad un pubblico femminile, per lo più di giovane età, il film ne è la conferma.

La protagonista è orfana – strano! – e senza un soldo né la minima cognizione di causa riesce a scalare la vetta della più prestigiosa scuola di danza di una Parigi ottocentesca. Trova subito vitto e alloggio facendo leva sulla compassione di Odette, personaggio di una frustrazione totale che ha dovuto riporre nel cassetto i propri sogni e archiviare i suoi talenti a causa di un incidente. Odette subisce le umiliazioni della brutta copia della matrigna di Cenerentola facendo più pena della protagonista e risultando poco realistica, troppo “vintage”, con una voce stonata. Anche il narcisismo di Rudolph e l’acidità di Camille sono caricature dai colori così sgargianti da risultare difficili da apprezzare.

A salvare l’ora e mezza in sala sono la bellezza e la determinazione della protagonista, accompagnate da una grafica di tutto rispetto e da una colonna sonora molto piacevole.

Curiosità

All’inizio gli autori hanno usato la tecnica della motion capture su una vera ballerina per cercare di rendere magiche e realistiche le mosse delle ballerine animate. Ma i sensori della motion capture non hanno prodotto i risultati sperati e così si è preferito usare la tecnica keyframe, un’animazione attraverso fotogrammi chiave. Salti e velocità sono stati volutamente resi più intensi rispetto alla realtà per trasmettere maggiore enfasi alle scene di danza.

Lo dicono i bambini

Ma come faceva a fare quei salti e a ballare sul tetto senza cadere? [merito dell’animazione digitale, in realtà è impossssssibile]

Voglio provare anch’io a costruire le ali di Victor [basta che poi non le provi giù dal tetto di casa!]

Voto: 6,5

Di mammaalcubo

Metà mamma e metà ingegnere, vivo con tre uomini in una casa piena di LEGO. Segni particolari: planner addicted.

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