Recensione in anteprima – Presentato in concorso al Festival di Cannes dello scorso anno, Louder Than Bombs (questo il titolo originale) è il primo lungometraggio in lingua inglese del regista norvegese Joachim Trier. Un film di grande intensità nelle sale italiane dal prossimo 23 giugno.
Una grande mostra a New York celebra la fotografa di guerra Isabelle Reed (Isabelle Huppert), scomparsa in un incidente d’auto tre anni prima. Per organizzare l’archivio della madre, il figlio maggiore Jonah (Jesse Eisenberg) torna nella casa di famiglia ritrovando il fratello adolescente, Conrad (Devin Druid), e il padre, Gene (Gabriel Byrne), un professore di liceo. I tre uomini hanno ricordi diversi di Isabelle e ognuno di loro dovrà riconciliarsi a modo suo con i fatti del passato, scoprendo che nessuno conosceva tutti i segreti che Isabelle ha portato con sé fino alla fine.
Segreti di famiglia è uno sguardo sulla vita di vari personaggi.
Il regista ha voluto mostrare il processo del ricordo, raccontando il modo in cui i tre uomini protagonisti, due figli e un padre, provano ad andare avanti con le proprie vite dopo l’incidente che ha causato la morte di Isabelle. Trier procede attraverso una narrazione che è caratterizzata da una frammentazione dei punti di vista, i quali si alternano e a volte si sovrappongono; la stessa scena viene quindi raccontata da personaggi diversi, permettendo di osservare la stessa situazione da prospettive differenti.
Particolarmente interessante è anche il continuo oscillare del tempo della storia: momenti che rievocano situazioni ed eventi passati si fondono con il presente e i ricordi lasciano spazio alle scene di vita quotidiana.
Siamo di fronte ad un film introspettivo, dove l’intimità e le emozioni dei personaggi vengono amplificati anche grazie all’uso frequente dei primi piani e da una fotografia estremamente ricercata e curata nei dettagli. I primi piani, in particolar modo, permettono allo spettatore di contemplare le vicende umane: le immagini, i silenzi, le emozioni sui volti dei personaggi comunicano molto di più di quanto lo facciano i dialoghi. Molto belle ed intense le interpretazioni di Devin Druid e Jesse Eisenberg, i figli di Isabelle che stanno attraversando momenti particolari della propria vita.
Se il film è ben riuscito per quanto riguarda l’aspetto tecnico, lo stesso discorso non si può fare nel momento in cui prendiamo in esame l’aspetto narrativo. Siamo di fronte ad una storia il cui ritmo è a volte fin troppo lento e statico, che presenta svariai cliché e finisce per lasciarci quella sensazione di essere di fronte a qualcosa di già visto.
Segreti di famiglia non è tanto un film sull’elaborazione della perdita di una persona cara, ma un’opera al cui centro viene posto il problema delle relazioni fra genitori e figli, la difficoltà di comunicazione fra questi, e i conflitti interni ad una famiglia.
Voto: 6,8