Recensione in anteprima (NO SPOILER) – Arcadia Sala Energia 3D Dolby Atmos – Sequel di “Man of Steel” e prequel di “Justice League” il film si incastra perfettamente nelle vicende del Superman di Snyder reinventando un nuovo Batman. L’avvio deciso dell’universo DC al cinema è pronto ma il film in sè lascia qualche dubbio che potrà essere dipanato (forse) solo con i successivi film.

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Il crossover più atteso “Batman v Superman: Dawn of Justice” è diretto da Zack Snyder (“300 – L’alba di un Impero”, “Man of Steel”) e, fin dalle prime immagini, mette in chiaro come voglia contrapporre un Dio ad un uomo. Superman, nella visione del regista, è sempre di più una proiezione moderna degli dei greci, Batman è sempre più Prometeo. Il film scritto da Chris Terrio, da una sceneggiatura di David S. Goyer, è basato sui personaggi dell’universo di Superman, creati da Jerry Siegel & Joe Shuster, sui personaggi di Batman, creati da Bob Kane, e su quelli del mondo di Wonder Woman, creati da William Moulton Marston, e apparsi nei fumetti pubblicati dalla DC Entertainment.

Fin dal suo annuncio, nel 2013, “Batman v Superman” ha sofferto di alcuni dubbi da parte dei giornalisti e degli appassionati. Un Zac Snyder uscito non benissimo da “Man of Steel”, l’annuncio di un Ben Affleck nei panni del nuovo Batman orfano anche del suo regista Christopher Nolan. Dopo tre anni bisogna essere onesti e riconoscere almeno che il rischio di un brutto film è scongiurato insieme a molti pregiudizi. Arriviamo or ora dall’anteprima stampa presso il Cinema Arcadia di Melzo che ha per l’occasione varato il nuovo sistema audio Dolby Atmos, un impianto eccellente, fantastico, il maggiore al mondo con questa configurazione e che ha risposto in maniera eccelsa facendo letteralmente sprofondare lo spettatore nei suoni del film.

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“Batman v Superman” si inserisce come sequel naturale di “Man of Steel”, ne riprende tutti i personaggi e gli interpreti e prosegue la storia. Una storia che si arricchisce di nuovi supereroi, non è un mistero infatti che, come esige il titolo, ci sia Batman e che, con una notizia annunciata da tempo vi sia anche la presenza di Wonder Woman. Un preciso tentativo di avviare un DC Universe sulla falsariga dell’universo Marvel creato già dal film del 2008 “Iron Man”.

Attesa la fine della trilogia di Nolan sul Cavaliere Oscuro, Snyder si è trovato a risolvere il primo grosso problema: creare un Batman che potesse competere e non rubare la scena al suo Superman. Un compito non facile vista l’inclinazione del Batman di Nolan fortemente legato alla realtà della sua Gotham (così come la stessa serie tv omonima sta sviluppando soprattutto dal lato dei personaggi criminali). Un Batman diverso quindi e un Ben Affleck, posato, asciutto, poco incline alla vita mondana e tutto d’un pezzo. Non mi ha convinto totalmente, forse perché a questo punto non si è abituati a un Batman distaccato e cinico, con poche misurate espressioni (e a pensar male Ben Affleck è stato scelto proprio per questo).

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Se da una parte Superman è ben sviluppato, lo stesso non si può dire di Batman e men che meno di Wonder Woman a cui vengono destinati pochi passaggi e in quei pochi passaggi la stupenda Gal Gadot primeggia nella scena, sia come Diana in abiti civili sia in costume. Le tiene testa una Amy Adams a cui sono affidate quasi tutte le lacrime, i sorrisi e le espressioni più forti dell’animo umano, alla fine lei è l’umana al cospetto di dei o quasi.

Si parte col botto sin dall’inizio e il botto è rappresentato da dei titoli di testa molto intelligenti e che raccontano in modo sintetico la “storia precedente”, nulla di trascendentale ma fatto con garbo e curato nei particolari (la mano sinistra dell’avventore che spara per esempio). Si prosegue a ritmo serrato e con scene che spiazzano per come sembrino scollegate tra loro (la mia impressione condivisa con il collega seduto a fianco è stata di vedere diversi film). Tutto continua con scontri, rivelazioni, e scene che non difettano di un montaggio alquanto sincopato e a tratti difficile da seguire perché probabilmente la visione che voleva essere portata allo spettatore non centra perfettamente l’obiettivo. Peccato perché visivamente “Batman v Superman” è un vero cinecomic a tutti gli effetti, con tanto di esaltazione dell’audio di pugni, spari, sberle, scontri come fossero visibili i “bang”, “crock”, ecc. di fumettistica memoria e della serie tv Batman degli anni 60.

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La sceneggiatura del film ha dei bei momenti narrativi e coinvolgenti ma molti altri che lasciano perplessi per la facilità con la quale si passa da una situazione alla situazione opposta e, forse soprattutto, per l’illogicità di alcuni accadimenti. Certamente nella logica di un fumetto non particolarmente profondo e che vuole essere intrattenimento molto è rimandato a una visione più ampia, a un universo da creare con film che, in previsione ci accompagneranno fino al 2020 nei quali incastrare molti moltissimi elementi, non tutti ovviamente possono riuscire perfettamente.

“Batman v Superman” prende spunto dal Batman di Nolan, lo cita qua e là (ma lo scafandro stile armatura al palio di Fantozzi in “Superfantozzi” non mi ha convinto per nulla seppur necessaria per ovvie ragioni), il film cita distrattamente (e forse anche involontariamente) anche Kubrick, “Una pallottola spuntata” (sì, questo credo proprio non sia voluto), l’11 settembre e persino “Il Signore degli anelli” e qui mi fermo perché altro non ci è possibile scrivere. Snyder in persona, prima dell’inizio della visione in anteprima ci ha invitato a non rivelare nulla riguardo a passaggi chiave del film (ancorché denominati spoiler).

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Aggiungiamo solo un’ultima considerazione sul villain di turno. Sembra proprio che ad Hollywood non siano più capaci di creare dei cattivi di una certa levatura e che si possano far ricordare come i vari “Joker” o “Khan” oppure anche solo “Il padrino” per citare qualcuno più legato alla realtà. Il Lex Luthor di Jesse Eisenberg è più adolescenziale che maturo, più capriccioso che cattivo e sfocia sovente nella macchietta. Se veramente la DC vorrà creare dei villain più carismatici il consiglio è prendere spunto da due serie del suo universo che stanno macinando ottimi risultati “Flash” e “Gotham”.

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Un film in fin dei conti discreto, che si lascia vedere, pieno di azione, poteva essere un disastro invece non lo è anche se non è un capolavoro e pecca di fracassoneria qua e là indistinta e qualche confusione di sceneggiatura.Ottima la colonna sonora di Hans Zimmer. Il 3D non è indispensabile però aggiunge profondità all’immagine.

Voto: 6,4

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

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