Recensione in anteprima – Il 4 febbraio esce nelle sale italiane PPZ – Pride + Prejudice + Zombies. Il film, basato sull’omonimo best-seller scritto da Seth Grahame-Smith, si propone di essere una innovativa rivisitazione del classico di Jane Austen.
Una misteriosa apocalisse zombie si è abbattuta sull’Inghilterra del diciannovesimo secolo. Il paese è invaso dai non morti che stravolgono le raffinate usanze vittoriane e trasformano la bucolica campagna inglese in una zona di guerra. Questo orribile scenario ha portato un cambiamento sociale: ora le donne della buona società inglese vengono mandate in oriente ad imparare le arti marziali per sopravvivere e per combattere gli zombie. In questa situazione di morte e distruzione si fa largo la coraggiosa, e orgogliosa, Elizabeth Bennet (Lily James), la quale viene ben presto notata da Mr. Darcy (Sam Riley), affascinante gentiluomo assai abile con le armi ma spesso arrogante e altezzoso. A causa della minaccia dei non morti, Elizabeth e Mr. Darcy si trovano a dover mettere da parte i pregiudizi personali e sociali ed allearsi sul campo di battaglia per liberare il paese dalla terribile minaccia zombie.
Portare sugli schermi un’opera che punta a dare una rilettura in chiave zombie di un grande classico, come lo è Orgoglio e Pregiudizio, è un vero e proprio azzardo. L’idea fondamentale è stata quella di dare una nuova caratterizzazione ai personaggi creati dalla Austen. Il produttore Marc Butan in merito racconta: “Tutti i lavori di adattamento dal libro alla sceneggiatura, si concentravano sull’horror, sugli effetti speciali o su nuovi modi per creare scompiglio con gli zombie. Burr [il regista] era l’unico a riconoscere che gli zombie, calati in un’ambientazione d’epoca, rendevano sì il film divertente, fresco e originale, ma che la forza maggiore del film fosse il materiale di partenza ovvero Orgoglio e Pregiudizio”. Da qui la volontà di presentare questa storia ad una generazione completamente nuova.
Il film scorre in modo veloce e divertente anche se, alcune volte, sembra mancare un punto di contatto tra le vicende dei protagonisti e la presenza degli zombie, quasi sempre mantenuti in secondo piano. Nel corso della narrazione, infatti, si passa in modo forse troppo rapido e sconnesso da un ballo in una bellissima dimora ottocentesca ad un attacco zombie, e da un attacco zombie a discorsi sul matrimonio. Nel momento in cui i protagonisti si vedono costretti a combattere contro i non morti la componente di Orgoglio e Pregiudizio viene completamente dimenticata, e viceversa.
È come se ci fossero due storie che però non riescono a trovare una vera a propria coesione se non nel momento conclusivo del lungometraggio. I due piani della narrazione, infatti, si uniscono solo nella parte finale del film, dove il combattimento contro gli zombie diventa fondamentale per la storia d’amore fra Elizabeth e Mr. Darcy.
Molto bella e ricercata è la fotografia, curata da Remi Adefarsin, che esalta la sfarzosità e la bellezza delle grandi tenute della campagna inglese. La maggior parte del film, infatti, è girata in location. Anche la fotografia va ad accentuare e sottolineare la compresenza dei due piani narrativi: i toni caldi e la luce naturale delle candele, usate per illuminare le stanze delle dimore ottocentesche, lasciano spazio a toni freddi e colori meno contrastati che caratterizzano le scene in cui gli zombie sono i veri protagonisti.
PPZ è un film che si propone di riportare sul grande schermo un classico in una veste completamente rinnovata ma che, in sostanza, non riesce a convincere fino in fondo.
Voto: 5,5