Mercoledì 7 ottobre, al cinema Orfeo di Milano, abbiamo incontrato Clark Spencer, produttore Disney, reduce da successi come Lilo & Stitch, Bolt e Ralph Spaccatutto, per la presentazione di Zootropolis, 55esimo classico Disney, diretto da Byron Howard (Rapunzel – L’Intreccio della Torre, Bolt) e Rich Moore (I Simpson, Ralph Spaccatutto) e co-diretto da Jared Bush (Penn Zero: Part-Time Hero).
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“Non sono mai stato più fiero” sono le prime parole che Spencer rivolge alla stampa, e man mano che lui racconta e mostra alcune clip inedite dal film, capiamo il perché. Zootropolis (Zootopia, in originale) è qualcosa di nuovo, di mai visto prima (“like nothing you’ve seen be-fur” per citare il gioco di parole nel trailer originale), perché è vero, di animali parlanti a casa Disney ne sono passati parecchi, ma qui non si tratta solo di questo: Zootropolis è una realtà popolata da animali antropomorfi, dove l’uomo non esisite, né è mai esistito. Robin Hood, che è uno dei film preferiti di Howard, era una storia che conoscevamo già, una leggenda, raccontata con degli animali “Dopo Rapunzel, Byron Howard voleva tornare alla tradizione con gli animali, sfruttando un grandissimo retaggio Disney, ma John Lasseter voleva qualcosa di moderno, di nuovo e originale, e questo è stato reso possibile grazie alla tecnologia di oggi”
Essendo l’intenzione, quella di creare un mondo vivo, più reale possibile, tutto è cominciato con mesi e mesi di studi approfonditi, che hanno portato lo staff fino nella savana africana, per analizzare a fondo il comportamento, l’andatura e le caratteristiche fisiche degli animali. A questo punto sono sorte domande tipo “Come camminerebbero su due zampe una giraffa o un cammello? Come ballerebbe una tigre?”. interessante è il meticoloso studio sul pelo degli animali (per il quale sono stati creati appositi softwares): come reagisce al vento, al caldo, all’umidità e alla luce. “la gente non noterà questi particolari” dice Spencer, “ma ci servono per rendere tutto più reale”.
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All’inizio Zootropolis era stata pensata per ospitare tutte le specie animali, ma, a detta di Spencer “c’è un punto nella realizzazione di una storia, in cui lasci che sia la storia stessa a decidere”, in questo caso, quali animali faranno da protagonisti. E così, pesci, rettili, insetti e uccelli hanno lasciato la scena ai mammiferi: predatori e prede convivono pacificamente nella stessa città imparando gli uni dagli altri e risolvono il problema della catena alimentare cibandosi di ciò che può fornir loro le proteine necessarie: insetti e pesce, per esempio.
Anche prendendo in considerazione solo i mammiferi, le specie sono tantissime e Zootropolis è costruita per tutti: questo vuol dire che deve essere a misura di animali molto grandi, ma anche molto piccoli. (Sapevate che per “fare” una giraffa ci vogliono 95 topolini?). Mantenere la scala originale ha creato parecchi problemi al direttore della fotografia, che ha dovuto essere creativo e inventivo per trovare una soluzione, lo si noterà in scene come quella dell’arrivo della scala mobile, dove l’inquadratura è ferma e noi vediamo spuntare prima la giraffa poi l’ippopotamo, infine il coniglio.
Animali differenti, significa anche ecosistemi differenti: come accostare due ambienti così diversi come la tundra e il deserto? Anche qui, la soluzione è creativa e geniale: Tundratown e Sahara Square sono infatti separate da un gigantesco muro che funziona come un condizionatore: da una parte emette aria fredda, dall’altra aria calda.
Tra le clip mostrate in esclusiva una delle più emozionanti è senza dubbio quella in cui lo spettatore conosce Zootropolis, attraverso gli occhi della protagonista Judy Hopps, che la vede per la prima volta. La colonna sonora è “Try Everything” una canzone inedita di Shakira, che si cimenterà anche nel doppiaggio della popstar Gazelle.
Judy (Ginnifer Goodwin) è una coniglietta coraggiosa, determinata e sognatrice, convinta che “chiunque possa essere ciò che vuole” e in effetti è raro che un animale così piccolo riesca ad entrare nelle forze di polizia. Il suo opposto in tutti i sensi è Nick Wilde (Jason Bateman), una volpe astuta e truffaldina che è invece convinta che “ognuno è quello che è” e non c’è modo di cambiare il proprio status. Pur essendo nemici naturali, volpe e coniglio saranno forzati a collaborare, per risolvere un mistero in meno di 48 ore e scopriranno che forse c’è un nuovo modo di vedere le cose, una via di mezzo tra i due mantra che li caratterizzano.
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La storia è una sorta di poliziesco, ma naturalmente non manca di humor: elemento fondamentale che spesso trova espressione negli stereotipi, rappresentati dagli stessi animali “a un certo punto qualcuno ha avuto l’idea di far gestire la motorizzazione civile da dei bradipi” … Non serve aggiungere altro!
Il film uscirà nelle sale italiane a fine febbraio: non ci resta quindi che aspettare, certi dell’ennesimo successo targato Disney
Teaser Trailer

https://www.youtube.com/watch?v=Hkl35vBRs_k

Sinossi

La moderna metropoli di Zootropolis è una città diversa da qualsiasi altra. Composta da quartieri differenti come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, a Zootropolis tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

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