Produttore: Chimera Films
Genere: Drammatico
Regista: Kathryn Bigelow
Cast: Christian Bale, Jada Pinkett Smith, Paul Bettany, Adewale Akinnuoye, Daniel Wu, Thandiwe Newton, Alexander Siddig, Chris Cooper, Cate Blanchett, Thomas McCarthy
Trama: Ha quarantanni e lavora a Ginevra per la Comunità Europea. È un medico, ma non ha mai esercitato: in realtà è un burocrate ben pagato senza prospettive di carriera. Poi, una sera, la sua vita cambia radicalmente. Mentre sta tornando a casa, la sua auto viene bloccata, due uomini armati gli intimano di uscire, lo drogano e lo chiudono nel portabagagli di una limousine nera. Quando riprende i sensi, l’uomo si ritrova in un minuscolo agglomerato di capanne e grotte da qualche parte in Africa e, senza spiegazioni, gli viene ordinato di unirsi agli altri medici che assistono i malati del villaggio. Chi c’è dietro tutto? E qual è il loro vero scopo?
Regia: 80 Credo che la Bigelow sia la regista più azzeccata per questo film di denuncia che deve molto a Hurt Locker. L’ex signora Cameron, non la racconta dietro. E’ diretta e incisiva in una regia minimale, massimizzata nel mostraci la sofferenza e la morte; la stanchezza dell’impegno e quegli angoli di un luogo che chi lo ha visitato, continua a sognarlo, con quel famoso “Mal d’Africa”.
Sceneggiatura: 78 Devo dire che a livello di script, mi immaginavo meno errori di battitura di quelli che ho trovato. Inoltre quell’illeggibile GIP è veramente una ferita al cuore. Tralasciando però queste velleità, la storia è costruita in maniera affascinante e con un ritmo he lascia riflettere. Lo sceneggiatore non calca mai la mano nemmeno nelle scene più action. Questo riesce a far apprendere tutte le informazioni che la pellicola ci sta fornendo. Notizie che sono dei messaggi che spero rimangano dentro. Una sceneggiatura che in alcuni punti, specialmente all’inizio non esita a utilizzare i silenzi e a lasciare nebulosa la storia, facendocela apprendere per gradi.
Sul versante dialoghi non posso che applaudire a Andrew per la cura, che li ha resi vivi e soprattutto per lo spessore che ognuno dei personaggi ha, che siano protagonisti o comparse. Anzi sotto un certo aspetto sono tratteggiate meglio le comparse (Siyani e il capo tribù) di Golden e Sufi che hanno più spazio.
Un film che è Girl power al 100%, perchè è la Smith che ha un personaggio magnifico e terrificante allo stesso tempo.
Soggetto: 80 Una pellicola definita drammatica e lo è; come non può essere drammatica una situazione come quella che affligge fin da oggi il continente nero e ancor più funerea in questo futuro prossimo venturo. Una storia dal sapore Dickiano; in questa pellicola e nella base letteraria c’è tutto ciò che normalmente contraddistingue la letteratura di Dick: Un protagonista che è una pedina in un gioco più grande di lui; un futuro prossimo venturo; cospirazioni e agenti in nero, che tramano alle spalle degli ignari cittadini; la disperazione del protagonista. Solo che in questo caso c’è anche la redenzione per lui. Una storia che ci sbatte in faccia quello che già oggi succede in Africa, ma che nel futuro sarà ancora più tragica. La morte di troppe persone innocenti, che hanno la colpa di essere nati nella parte sbagliata del mondo. La volontà di pochi nel credere che si può fare qualcosa. Una morale Machiavellica che contraddistingue alcuni personaggi, dove il fine giustifica i mezzi. Lo scarso interesse del mondo ricco per mancanza di notizie, ma anche la malignità delle industrie farmaceutiche nel cercare soluzioni, dove il profitto è alto. Per concludere con un viaggio che nasce per migliorare l’esterno (lo spazio), ma che si realizza solo nell’interno (l’Africa). Non sono certo cose da ridere e sono gestite benissimo.
Cast: 80 Un cast scelto a meraviglia, conferendo alle star dei ruoli di tale caratura, con l’eccellenza per la Smith, che è magnifica e la vera protagonista della pellicola. Una interpretazione spettacolare, che fa emergere la caparbietà e la volontà di ferro di questa donna che vuole risolvere un problema. Ottima comprimaria la Newton nel ruolo della dualistica suora (potrebbe puntare alla migliore non prota). Sul versante del sesso forte, che in questo caso non lo è, non posso che lodare il bravo Bale, che ci mostra un’altra interpretazione intensa e trasformistica per il suo fisico (ormai ci è abituato e credo che sia meglio anche del De Niro che una volta era un signor attore). Bettany e Akinnuoye, sono bravi, ma in ombra al cospetto dei citati in precedenza.
Voto complessivo: 78/100 Domani un’oasi non solo è un ottimo film drammatico e fantascientifico (lievemente, quasi in punta di piedi), ma è una storia che chiama a riflettere su un continente che spesso dimentichiamo e che in quest’ultimo periodo è in grande fermento (almeno i media ci mostrano questo, scordandosi di guerre e genocidi dimenticati). Una pellicola che è bella e che lascia qualcosa dentro; arricchita da immagini di sfondo che sono un personaggio in più; senza dimenticarci di una ottima regia e un cast in palla. (Tomcat)
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