Visioni di morte
Krueger Entertainment
(Thriller)
Regia: Tobe Hooper
Cast: Alison Lohman, Gerald Butler, Michael C. Hall, Aaron Eckhart, Michael Chiklis, David Strathairn, James Woods, Lochlyn Munro
Trama: Mary Bergen (Lohman) è una chiaroveggente californiana che ha acquisito i suoi poteri dopo una terribile violenza subita a sei anni, e adesso collabora con la polizia nei casi di omicidio. Subito dopo aver contribuito alla cattura di un serial killer, comincia a essere ossessionata da terribili visioni di omicidi, in cui prova lo stesso dolore delle vittime. Indagando assieme al marito Max (Butler) e a un giornalista loro amico, Mary scoprirà ben presto che i delitti sono tutti opera della stessa persona, un assassino folle e sanguinario che adesso ha preso di mira proprio lei.
Recensione: (Tomcat)
Se si esclude il prossimo film del prossimo anno, il vecchio e caro Tobe erano anni che non dirigeva. Beh questo ritorno a mio avviso è di gran classe e soprattutto si allontana dall’horror puro, per navigare in un thriller con una certa sicurezza, ma senza lasciarsi scappare la contaminazione proprio orroristica.
Veniamo alla storia che è di stampo classico, ma molto interessante. Una medium che effettivamente lo è e aiuta la polizia; direte voi che è roba stravista e non è nemmeno che avete torto, ma la confezione è notevole anche grazie alla penna di Koontz, che ha firmato l’opera da cui è tratto il film. Questo intanto per la cronaca accomuna Freddy e Nuno.
Dicevamo che la storia è interessante perchè mette in campo una donna che ha questa “maledizione” o dono per come la si voglia vedere, ma al suo fianco ha un marito che l’aiuta e degli amici che cercano di supportarla. Inoltre la storia ha quel ritmo notevole, che con trovate visive notevoli, non ti lascia indifferenti. Ci sono un bel po di grue, visioni, killer cattivi (ma cattivi parecchio), imbecilli con la stella di latta e qualche sorpresa. Ecco forse il lato più debole di una vicenda interessante, sta proprio in quegli indizi troppo palesi, che vogliono far credere che l’assassino è Max. Magari ai neofiti del genere non sembrerà un errore (definirlo errore forse è anche troppo), ma ai più smaliziati, degli indizi lampanti, balzano subito agli occhi, come l’annunciazione del colpo di scena, che a quel punto non lo diventa più.
Non avendo letto la fonte, non so se anche in essa la cosa era palese, o è emersa dalla sforbiciata per accorciare il testo per la pellicola. Fatto sta che nonostante questo aspetto, questo è sicuramente il miglior film di Freddy ed è un film che si fa guardare, senza mai annoiare lo spettatore. Il tutto inoltre è condito da dei dialoghi azzeccati e abbastanza veritieri. Forse ne risente il tratteggio di coloro che girano intorno a Mary, che non è profondissimo. Grande ritmo, visivamente ineccepibile con variazioni sul tema del thriller che mettono in campo anche il vecchio Poltergeist (ormai un qualcosa di perso nella memoria dei più), portano a una pellicola dannatamente interessante. Il cast messo in campo è molto ben scelto, anche se Eckhardt forse è un po sprecato per il suo ruolo. Mentre la Lohman è la migliore in campo e merita una citazione per la sua prova attoriale notevole. Leggermente sottotono (anche qui per lo spazio) è Butler, che comunque è nel suo ruolo e ne da prova. Hall purtroppo continua a portarsi dietro il suo Dexter, ma contrariamente porprio a quest’ultimo, qui non è il sangue freddo a contraddistinguerlo, ma la follia omicida che il suo volto rende più veritiera. Da citare infine tre apparizioni: Chiklis nel ruolo del poliziotto stupido e fanfarone, Strathairn nel ruolo del vecchio poliziotto e il grandissimo Woods, nel ruolo dello strizzacervelli.
La locandina non sarebbe mael, se non ci fosse quella mano volante che seppur calzante con la tematica, sembra messa li per caso, senza accorgimenti. Peccato perchè mi era anche piaciuta la trovata vintage: dal regista di….
Azzeccato anche il titolo che fa capire bene cosa vedremo nella pellicola.
Il sito nella sua semplicità è bello corposo, anche se la sezione del cast, l’ho trovata un po approssimativa.
Uno degli aspetti migliori di questa pellicola è sicuramente la colonna sonora, che sceglie dei brani veramente evocativi e inseriti in punti chiave (anche se alcune volte nella stessa scena ci sono tre brani). Alcuni sono perfino struggenti. Devo dire che Freddy ha dimostrato grande maestria in questo aspetto.
Concludendo posso dire senza troppe remore che questa terza fatica della KE è un’interessante variazione sul tema del classico thriller paranormale, a forti tinte horror, che mette un regista di mestiere e un buon cast. Un film che si fa vedere con piacere da tutti e ancor di più dagli appassionati del genere. Peccato per gli indizzi palesati, che volevano sviare lo spettatore.
Voto complessivo: 71/100
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