Il weekend di cinema che ci apprestiamo a vivere sembra essere “la calma prima della tempesta”. Probabilmente i film che adesso si trovano in vetta alla classifica, “Cenerentola” compresa, verranno solo leggermente disturbati dalle incursioni dei nuovi film al box office. Poche uscite e pochissime destinate a far incetta di pubblico, Aprile è alle porte e porterà diversi blockbusters. Ennesima dimostrazione di buona salute del film francese ne “La famiglia Belier”, commedia acclamata in Francia e che porta al cinema il linguaggio dei segni. Oltre oceano rispondono con “Home”, nuovo cinema d’animazione Dreamworks e “Frank”, sulla stessa falsariga. L’Italia mette in campo “Ho ucciso Napoleone” mentre per palati più fini a livello cinematografico abbiamo “Lettere di uno sconosciuto” e “L’ultimo lupo”.
La famiglia Belier
Nella famiglia Bélier, sono tutti sordi tranne Paula, che ha 16 anni. Nella vita di tutti i giorni, Paula svolge il ruolo indispensabile di interprete dei suoi genitori, in particolare nella gestione della fattoria di famiglia. Un giorno, incoraggiata da professore di musica che ha scoperto che possiede un dono per il canto, decide di prepararsi per partecipare al concorso canoro di Radio France. Una scelta di vita che per lei comporterebbe l’allontanamento dalla sua famiglia e l’inevitabile passaggio verso l’età adulta.
Home
L’adorabile Oh è un alieno emarginato dai suoi stessi simili. Quando giunge sulla Terra, ed è costretto a scappare dalla sua gente, stringe un’improbabile amicizia con l’avventurosa Tip, una ragazza impegnata in una sua spedizione personale. Attraverso una serie di avventure comiche con Tip, Oh capisce che mostrarsi diverso e commettere errori fa parte dell’essere umano, e, insieme, i due scoprono il vero significato della parola “Casa”
Frank
Per un giovane aspirante musicista è una fortuna finire a suonare con Frank, o un terribile guaio? Perché Frank non è solo il leader di una band d’avanguardia dal nome impronunciabile, i Soronprfbs. Frank non è solo un genio della musica. Frank ha un vezzo inquietante: porta una gigantesca maschera di cartapesta. Forse è un pazzo, forse un profeta. Ma dopo aver lavorato con lui non sarai mai più lo stesso. Liberamente ispirato a Frank Sidebottom, alter ego del comico e musicista britannico Chris Sievey, e ai cantautori Daniel Johnston e Captain Beefheart, questa vicenda ci porta sul confine tra genio e follia, per celebrare la vita ai margini. Sotto la maschera di Frank l’acclamato attore Michael Fassbender.
Lettere di uno sconosciuto
Lu Yanshi (Chen Daoming) e Feng Wanyu (Gong Li) sono una coppia unita, costretta a separarsi quando lui viene arrestato e mandato in un campo di lavoro come prigioniero politico. Rilasciato nel corso degli ultimi giorni della Rivoluzione Culturale, Lu riesce finalmente a tornare a casa ma lì scopre che la moglie che tanto ama è affetta da amnesia e ricorda poco del suo passato. Incapace di riconoscerlo, Feng continua ad attenderne pazientemente il ritorno del marito. Estraneo in seno ad una famiglia distrutta, Lu Yanshi è però deciso a far rivivere il loro passato e a risvegliare i ricordi della moglie…
Ho ucciso Napoleone
Nel giro di ventiquattrore la vita di Anita, single e brillante manager in carriera, viene spazzata via da un uragano di guai. Il lavoro, l’amore, il futuro, tutto in macerie nel giro di un giorno. Anita si ritrova seduta sull’altalena di un parco giochi licenziata in tronco e incinta del suo capo, suo amante clandestino, sposato e padre di famiglia. Ma Anita è come un sofficino congelato, per conservarsi si è fatta fredda, glaciale. Senza scendere a compromessi, pretende che tutto torni come prima, il suo lavoro, la sua vita, la sua libertà di single senza figli. E perché questo accada è necessario ordire un piano di vendetta raffinata e senza scrupoli. Ma a volte accade che anche il piano perfetto vacilli di fronte all’imprevisto, soprattutto se l’imprevisto ha le sembianze di un timido e goffo avvocato di nome Biagio. Nel frattempo Anita cresce, la sua pancia cresce e cresce dentro di lei la capacità di aprirsi al mondo e scongelare il sofficino che ha messo al posto del cuore. Quando la sua bambina nascerà, Anita sarà una persona diversa.
L’ultimo lupo
Chen Zhen, un giovane studente di Pechino, viene inviato nelle zone interne della Mongolia per insegnare a una tribù? nomade di pastori. A contatto con una realtà diversa dalla sua, Chen scopre di esser lui quello che ha molto da imparare sulla comunità, sulla liberta? ma specialmente sul lupo, la creatura più riverita della steppa. Sedotto dal legame che i pastori hanno con il lupo e affascinato dall’astuzia e dalla forza dell’animale, Chen un giorno trova un cucciolo e decide di addomesticarlo. Il forte rapporto che si crea tra i due sarà minacciato dalla decisione di un ufficiale del governo di eliminare, a qualunque costo, tutti i lupi della regione.
escono inoltre: Il coraggio dell’amicizia, French Connection, Onde Road, La terra dei santi
La famiglia Belier mi interessa, Frank per niente e L’ultimo lupo mi incuriosisce.
Condivido quanto detto da Merlino. Decisamente intrigante il concetto dei segni in un film, anche se la storia del concorso Sto arrivando! di cosa giá vista. Home è il classico cartone che sarà carino e con battute notevoli (almeno il trailer prometteva bene), ma che a pelle mi sembra simile a “Lilo & Stich”. Il film di Annaud sembrerebbe veramente bello, specialmente per le location. Amando la musica Frank potrebbe essere una piacevole sorpresa. Invece ho ucciso Napoleone mi Sto arrivando! di stantio; deja-vu.
Nella famiglia Belier potrei immedesimarmi (non canto, ma ci siamo capiti).
Vuoi imparare il linguaggio dei segni?
Tomcat, I-Phone vero? Anche a me trasforma “mi sa” in “Sto arrivando!” 🙂 🙂 🙂
I pad. Ma stessa famiglia, temo che dovrò disattivare il suggeritore.