Amoreodio è il primo lungometraggio del regista Cristian Scardigno. Cristian è stato uno dei primi giocatori di Cinematik.it e adesso, con questo film passa, dopo una prima parte di carriera dedicata ai cortometraggi, dal cinema virtuale a quello reale. Cinematik.it è lieta e orgogliosa di aprire il suo ciclo di visioni in anteprima con quest’opera del regista Scardigno. Amoreodio, dopo innumerevoli festival in giro per il mondo, il 9 ottobre approderà nelle sale italiane.
“Nella nostra foto di famiglia sembriamo abbastanza felici
Giochiamo a fingere, facciamo finta che ci venga naturale”
(Pink-Family Portrait)
Dalla nostra corrispondente in quel di Roma, Agnese della Sunset Boulevard Films:
Amoreodio non è un film che vuole parlare male di una generazione facendo vedere che, nel piccolo, tutti giovani sono protagonisti: vuole raccontare una storia che ha toccato tutta l’Italia una decina di anni fa, e la racconta senza generalizzare. Quel fatto non è successo “a tutti”, è successo “a loro”, a quella famiglia.
Di quale dramma sto parlando?
I delitti di Novi Ligure.
Nel febbraio del 2001 due adolescenti Erika e Omar uccidono a coltellate la madre e il fratello di lei, perché lei era stanca dei continui litigi e del sentirsi intrappolata.
Quando è successo avevo 13 anni e non avevo ancora quel senso di rabbia tipico degli adolescenti, giustificavo quanto accaduto con un “vabbè, quella lì era pazza”, solo dopo un paio d’anni sono nati dei leggeri conflitti con mia madre e sì, col pensiero, a volte di fare una cavolata ma come nella stragrande maggioranza dei casi avviene per tutti, ci si ferma prima molto prima.
Ma se abiti in un paesino isolato, immerso nella noia la sensazione di “trappola” è molto più intensa e un’adolescente potrebbe avere davvero il pensiero di non avere nulla da perdere.
Non per questo Erika De Nardo è da giustificare,penso solo che a un’età del genere, e in quelle particolari condizioni emotive e psichiche una ragazza è simile ad una bomba pronta a esplodere e dalla quale ci si può aspettare di tutto, anche qualcosa di pericoloso, pur di sfuggire alla noia.
Questo è quanto si sente già dall’incipit del film: noia. Ma attenzione, non perché il film sia noioso, non lo è affatto, si sente in modo empatico la noia dei due protagonisti, che passano le giornate fra sesso nel fienile, dialoghi inconcludenti fra loro e i genitori e sguardi d’intesa, di sfida, di complicità insana. A casa come a scuola la loro vita è la stessa, fatta di una monotonia che gli adolescenti difficilmente accettano. L’adolescenza è un’età che scorre velocemente, un periodo della vita durante il quale alcuni ragazzi percepiscono la quotidianità sempre uguale come monotonia, una vera e propria trappola. Katia ed Andrea vedono la loro vita di paese (spostato dalla Liguria alla Puglia), come quella che Anthony Perkins, in Psycho, chiama “Trappola Personale”, dove è impossibile uscirne, per quanto cerchi la nostra protagonista attraverso scappatelle e video porno su internet, perché alla fine anche quelli diventano parte della monotonia.
Andrea, l’”Omar” della situazione, si sente intrappolato come lei ma non così tanto da avere pensieri estremi, il suo disagio si sente, ma ha anche la pazienza, la voglia, il sogno flebile di voler aspettare i 18 anni per poter scappare con la donna che ama, al contrario di una Katia sempre più frustrata dalla sua condizione, dai litigi con la madre e dal malessere che questi avvenimenti la portano a provare tanto da odiare i genitori. Ne scaturisce una furia omicida che la porta anche a essere manipolatrice del suo ragazzo che sarebbe disposto a fare qualunque cosa per la donna che ama.
Tutto questo, come detto traspare dalla regia e dalla sceneggiatura della prima parte del film, le scene seguenti sono una ricostruzione delle indagini, delle contraddizioni dei due ragazzi, delle dichiarazioni del padre che fanno capire alla polizia che la situazione famigliare non era (e forse non lo è mai stata) quel Mulino Bianco che la ragazza voleva far loro credere. Si arriva perfino alla dichiarazione in caserma, quando i due credono di essere da soli; Il tutto narrato in modo realistico e crudo, un vero pugno nello stomaco.
Come ho già detto, “Amoreodio” vuole raccontare, non vuole lasciare un messaggio moralista su come i giovani sono dediti allo sballo e cose del genere, vuole solo far vedere che Erika e Omar, come Katia e Andrea, non erano pazzi o cosa, ma adolescenti, frustrati dalla monotonia di un paesino che non li accettava e hanno distrutto la loro vita cercando di distruggere la loro trappola personale.
Se dovesse esserci un messaggio, non sarebbe rivolto ai giovani, ma sarebbe destinato agli adulti: “non lasciate soli i vostri ragazzi paradossalmente potrebbero sentirsi rinchiusi in trappola di noia”.
Amoreodio sarà nelle sale dal 9 ottobre. Francesca Ferrazzo (Katia) ha vinto il premio come miglior attrice al festival del cinema italiano di Annecy. Per conoscere le sale in cui è proiettato grazie allo sforzo della produzione Underdog Film seguite questo link: qui
Voto:7
Sono troppo felice per Cristian e mi dispiace non poterlo vedere al cinema ma per il momento non è in programmazione nella mia zona.
Chi invece ha la fortuna di essere nelle vicinanze di questi cinema non se lo perda:
CALABRIA
Trebisacce (CS) – Cinema Gatto
CAMPANIA
Piedimonte Matese (CE) – Cotton Movie
EMILIA-ROMAGNA
Bologna – Cinema Nosadella
FRIULI VENEZIA GIULIA
Trieste – Cinema dei Fabbri
LAZIO
Roma – Multisala Starplex Ottavia
Aprilia (LT) – Multiplex Village
LOMBARDIA
Milano – Cinema Beltrade
MARCHE
Ancona – Cinema Azzurro
PIEMONTE
Torino – Cinema Baretti
Bra (CN) – Cinema Impero Multisala
Novara – Cinema Vip
PUGLIA
Monopoli (BA) – Cinema Vittoria
San Severo (FG) – Cinema Cicolella
SICILIA
Porto Empedocle (AG) – Cinema Mezzano
TOSCANA
Grosseto – Cinema Stella
Scandicci (FI) – Cinema Multisala Cabiria
La lista comunque è in costante aggiornamento per cui spero arrivi anche da me.
bravo Cristian!
Io quasi quasi una capatina a Bra la farei… sono solo 40 km
Dai falla! Io non niente più vicino di 110 Km 🙁