Dissolvenza in apertura. Cominciano i titoli di testa
Arcadia Productions
presenta
Un Film di
Stephen Frears
I Morti
dal racconto omonimo di
James Joyce
contenuto nella raccolta Gente di Dublino
con
Daniel Day-Lewis
Helena Bonham Carter
Maggie Smith
Phyllida Law
Sally Hawkins
Sean Bean
Stephen Graham
Rupert Friend
Ella Purnell
e con
Carey Mulligan
e l’amichevole partecipazione di
Tamsin Greig
scritto da
Gennaro Saviano
prodotto da
Gennaro Saviano
diretto da
Stephen Frears
Dissolvenza in chiusura. Per un momento lo schermo resta nero. Sul nero dello schermo, si ascoltano indistinte delle voci.
Dissolvenza in apertura.
Le porte del salotto di Casa Morkan si aprono. Vediamo un sala grande, imponente, arredata in maniera fine e pulita in modo preciso e ossessivo. Una decina di persone, chi in piedi, chi seduta, chi giovane, chi vecchio, bevono, parlano, ridono, scherzano. Tutti gli uomini e tutte le donne presenti sono abbigliati in maniera elegante. Sulla parete opposta alla porta, un pianoforte e, sopra di esso, un quadro. Un albero di Natale nell’angolo, fin troppo addobbato.
Dissolvenza in chiusura.
La mdp mostra in primo piano una ragazza sui 14 anni, con lunghi capelli castani e occhi color nocciola, esile e di carnagione pallida. È Lily (Ella Purnell), la cameriera a servizio delle signore Morkan. La ragazzina appare molto stanca, e infatti con una certa lentezza si avvia per l’andito spoglio che è il pianterreno di Casa Morkan.
Il campanello di casa suona, con crescente insistenza. Da sopra si sentono risa e chiacchiericcio. Lily arriva alla porta: prima di aprirla, dà uno sguardo all’orologio. In dettaglio, vediamo l’ora: sono le dieci e ventidue di sera. Una scritta in sovrimpressione: 27 dicembre 1904.
La ragazza apre la porta.
LILY
Oh, Mr Conroy. Miss Kate e Miss Julia temevano che non veniste più. Buonasera, Mrs Conroy.
La mdp mostra una coppia. L’uomo, di circa 50 anni, ha indosso un cappotto su cui è posata della neve, calza un cappello e ha i baffi (Daniel Day-Lewis). La donna è più giovane del marito di qualche anno, non troppo però, ha i capelli ricci e castani raccolti in uno chignon e un trucco curato (Helena Bonham Carter). Sono Gabriel Conroy e sua moglie Elizabeth.
GABRIEL
Non ne dubito, Lily. Ma le zie hanno dimenticato quanto tempo occorra a mia moglie per vestirsi.
Elizabeth non dice nulla, ma rivolge uno sguardo al marito tra l’offeso e l’infastidito. Gabriel sembra non accorgersi e comincia a scuotere la neve dalle soprascarpe, stando sul tappetino, mentre Lily conduce sua moglie ai piedi della scala.
LILY
Miss Kate, è arrivata la signora Conroy.
KATE
(fuori campo)
Gabriel è con lei?
Primo piano di Gabriel.
GABRIEL
Eccomi qua, zia Kate, puntualissimo come mio solito!
(alla moglie)
Sali pure, cara, ti raggiungo subito.
Elizabeth, senza dire nulla e senza rivolgere uno sguardo al marito, sale per la scala buia, mentre Gabriel continua a sfregare con forza i piedi sul tappetino. Lily lo raggiunge e gli fa cenno di seguirlo.
Stacco
Lily e Gabriel sono nella piccola stanza quadrata che funge da spogliatoio per gli uomini. Lily aiuta l’uomo a sfilarsi di dosso il cappotto.
LILY
Nevica ancora, Mr Conroy?
Gabriel sorride e la guarda.
GABRIEL
Sì, Lily, e immagino che continuerà tutta la notte.
Gabriel guarda il soffitto dello stanzino che vibra sotto i piedi che battono e strascicano al piano di sopra, ascolta la musica del pianoforte e quindi guarda di nuovo Lily, che sta piegando con cura il cappotto in fondo allo scaffale.
GABRIEL
(amichevole)
Dimmi, Lily: vai sempre a scuola?
Lily lo guarda.
LILY
Oh, no, signore. La scuola l’ho finita quest’anno e non se ne parla più.
Gabriel sorride di nuovo.
GABRIEL
Allora presumo che uno di questi giorni ci inviterai al matrimonio col tuo fidanzato, vero?
La ragazza gli rivolge uno sguardo triste.
LILY
(amara)
Gli uomini al giorno d’oggi sono solo dei gran chiacchieroni e vogliono soltanto approfittarsi.
Gabriel resta sorpreso e imbarazzato dalla frase della giovane e senza guardarla s’affretta a sfilarsi le soprascarpe e inizia a spolverare con energia e cura le scarpe. Quando finisce, si alza e si sistema il vestito elegante, quindi estrae dal panciotto una moneta e si avvicina a Lily, che sta sistemando gli altri cappotti e indumenti presenti nello spogliatoio.
In dettaglio, vediamo Gabriel infilare nella mano della ragazza la moneta.
GABRIEL
Tieni, Lily. Siamo sotto Natale…
Gabriel si dirige verso la porta. La ragazza guarda la monetina e spalanca gli occhi per la sorpresa, quindi lo segue. Gabriel frattanto è uscito dallo stanzino e sta dirigendosi alle scale.
LILY
Oh, no, signore. Davvero, non voglio.
Gabriel si volta verso di lei: sorride.
GABRIEL
È Natale…
Poi senza attendere risposta sale le scale. La mdp lo inquadra in mezza figura.
LILY
(fuori campo)
Allora moltissime grazie, Mr Conroy.
Gabriel arriva davanti alla porta del salotto di Casa Morkan e attenda che finisca il valzer, ascoltando la musica.
La mdp lo inquadra in primissimo piano: sembra ancora turbato dalla risposta amara di Lily. Gabriel cerca quindi di combattere questa sensazione di tristezza aggiustandosi i polsini della camicia e le cocche della cravatta.
Proprio in quel momento escono dallo spogliatoio femminile la moglie e altre due donne: quest’ultime sono anziane e sono vestite entrambe in maniera semplice. La prima ha circa 75 anni e un aspetto molto arzillo: è zia Kate (Maggie Smith).
La seconda, invece, ha superato da poco gli 80 anni, i capelli grigi e muove gli occhi in modo lento: è zia Julia (Phyllida Law), le due sorelle Morkan. Zia Julia è un poco più alta di zia Kate.
Entrambe baciano Gabriel con entusiasmo.
KATE
Gabriel ci diceva proprio adesso Elizabeth che stanotte non tornerete a Monktown in carrozza.
GABRIEL
(guardando la moglie)
No di certo. Ne abbiamo già avuto abbastanza l’anno scorso, vero? Non ricordi, zia Kate, che brutto malanno si prese Elizabeth, con gli sportelli che scuotevano lungo il tragitto e il vento dell’est che s’ingolfava dentro appena passato Merrion? Era proprio un divertimento. Elizabeth si buscò una tremenda infreddatura.
La zia Kate aggrotta le ciglia e asserisce compunta.
KATE
Giusto, Gabriel, davvero giusto. Non si è mai abbastanza prudenti.
GABRIEL
Ma se lasciassi fare a Elizabeth, lei tornerebbe a casa anche a piedi e sotto la neve.
Elizabeth Conroy ride con una punta di scherno nei confronti del marito.
ELIZABETH
Non gli dar retta, zia Kate, è lui che è un gran noioso, con le visiere verdi per gli occhi di Tom la sera, e gli aggeggi per fargli fare la ginnastica e a ingozzare Eva con la pappa d’avena, poverina: non vuol più neanche vederla… Quanto a quello che mi fa portare ora, non l’immaginereste di certo!
Ora Elizabeth prorompe in una risata genuinamente squillante. Anche le zie ridono di cuore.
ELIZABETH
Le calosce, ecco l’ultima trovata. Basta ci sia un po’ d’umido in giro, che devo infilarmele subito. Voleva farmele mettere anche stasera, ma io gli ho detto di no. Scommetto che la prossima volta mi comprerà una tuta da palombaro.
Gabriel si unisce al coro di risate, ma ride con un certo nervosismo e dà un tocco alla cravatta per darsi sicurezza. Zia Kate ride di gusto, mentre Julia ride per poco e rivolge uno sguardo privo di gioia al nipote.
JULIA
E cosa sono le calosce, Gabriel?
Primo piano di Kate.
KATE
Ma le calosce, Julia! Oh, buon Dio, non sai cosa sono le calosce? Sono quelle che si portano sopra le scarpe. Non è così, Elizabeth?
ELIZABETH
Proprio così, e sono di gomma. Noi ne abbiamo un paio per uno. Gabriel dice che nel continente ormai le portano tutti.
Zia Julia annuisce grave.
JULIA
Oh, nel continente.
Gabriel corruga le sopracciglia, come fosse seccato.
GABRIEL
Non ci vedo niente di strano, nelle galosce, anche se a Elizabeth sembrano buffe perché quel nome le ricorda i Christy Minstrels.
Un momento di silenzio.
KATE
Ma dimmi, Gabriel, avete già pensato alla stanza? Elizabeth mi ha appena detto…
GABRIEL
Oh, quanto alla stanza è tutto a posto: ne abbiamo prenotata una al Gresham.
KATE
Bene, è la soluzione migliore.
(a Elizabeth)
Non starai in pensiero per i bambini?
ELIZABETH
Oh, per una notte. E poi c’è Bessie che si occupa di loro.
KATE
Bene: è una bella sicurezza una ragazza come quella, una su cui poter contare. C’è quella Lily, invece, che non so cosa le sia capitato in questi ultimi tempi: non è più la ragazza di prima.
Primissimo piano di Gabriel: fa per parlare, ma si blocca. Kate, infatti, prende a vagare con lo sguardo, cercando la sorella che è scesa giù per le scale allungando il collo oltre la ringhiera.
KATE
Julia! Julia! Ma dove vai?
La mdp ci mostra Julia: ha sceso un paio di gradini, ma appena sente la voce della sorella si ferma e si volta.
JULIA
(pacata)
C’è Freddy.
Quindi Julia torna indietro e nello stesso istante dal salotto si ascoltano uno scroscio di applausi e l’arpeggio conclusivo del pianista: il valzer è concluso. La sala viene aperta dal di dentro ed escono alcune coppie.
Kate prende Gabriel da parte. La mdp si avvicina loro.
KATE
(sussurrando nell’orecchio di Gabriel)
Gabriel, per favore, scendi di sotto e guarda come sta. Se è ubriaco non farlo salire. Ma non ne dubito, purtroppo.
Gabriel scende le scale. Kate si avvicina a Elizabeth.
KATE
È un bel sollievo avere qui Gabriel. Quando c’è lui mi sento sempre molto più distesa…
(poi, notando alcune coppie, alla sorella)
Julia, ecco qui Miss Daly e Miss Power che gradirebbero qualcosa. Grazie per il vostro splendido valzer, Miss Daly.
Miss Daly, una bella ragazza sui 20 anni dai capelli biondi, sorride educata: con Miss Power, coetanea di Miss Daly, si avvicina a Julia. Un uomo sui 50 anni, in completo scuro e cravattino, barba e capelli brizzolati, che sta uscendo con la propria dama, e ha ascoltato, si avvicina a Kate. (Sean Bean).
UOMO
E a noi non offrite nulla, Miss Morkan?
KATE
(concisa)
Julia, ci sono anche Mr Browne e Miss Furlong. Accompagnali di là, con Miss Daly e Miss Power.
Browne sorride, suadente.
BROWNE
Sono la persona adatta per le signore. Lo sapete bene, Miss Morkan, che mi cercano sempre perché…
Ma Browne non finisce la frase poiché Kate non è più vicino a lui.
Stacco
Browne, con Miss Daly e le altre donne, è nella stanza di fondo del primo piano di Casa Morkan. Al centro di questa sala, due tavoli quadrati, appaiati, sui quali Julia e Lily stanno stendendo e stirando una gran tovaglia. Sulla credenza sono allineati piatti, vassoi, bicchieri e mazzi di posate, inquadrati in dettaglio. Su una mensola sono poggiati i dolci. In un angolo della stanza, accanto a un credenzino, un paio di giovani bevono birra.
La mdp segue Browne e le tre donne avvicinarsi a quell’angolo.
BROWNE
Mie care, prendete un bel ponce caldo, dolce e forte.
Miss Furlong risponde per tutt’e tre.
FURLONG
Mi spiace, Mr Brown, ma noi tre non beviamo mai nulla di forte.
Browne, senza battere ciglio, stappa loro tre bottiglie di limonata, poi prende una bottiglia e si versa un bicchiere di whisky.
BROWNE
Che Dio m’aiuti, ma me l’ha ordinato il dottore.
Browne si apre in un ampio sorriso e le tre giovani dame ridono alla sua battuta.
DALY
(ridendo ancora)
Ah, Mr. Browne, ma io non credo affatto che il dottore vi abbia ordinato una roba simile.
Browne a questo punto piega innanzi la testa in maniera fin troppo confidenziale.
BROWNE
Suvvia, sarei come la celebre signora Cassidy alla quale si attribuisce la battuta:
(imitando male una voce femminile)
«Via, Mary Grimes, se non lo prendo, fatemelo prendere perché sento che mi ci vuole».
Browne ride, ma le tre dame accolgono la frase in silenzio. Miss Furlong si rivolge a Miss Daly.
FURLONG
Miss Daly, qual è il titolo del valzer che avete appena suonato? Era davvero grazioso.
La mdp mostra Browne, messo da parte, riprende a bere, mentre le tre dame cominciano una fitta conversazione. I giovani sorridono di scherno.
La mdp si allontana dal gruppetto e va a inquadrare la porta della stanza. Una donna rossa in viso, sui 35 anni, vestita di viola, coi capelli neri e un volto simpatico, entra nella stanza (Sally Hawkins). La donna batte eccitata le mani.
DONNA
La quadriglia! La quadriglia!
Dietro di lei, sbuca Kate Morkan.
KATE
Due signori e tre dame, Mary Jane!
Mary Jane, la nipote di Kate e Julia, si avvicina al gruppetto formato da Browne e dalle donne.
MARY JANE
Oh, ecco Mr Bergin e Mr Kerrigan
(si rivolge ai due ragazzi)
Mr Kerrigan, volete prendere Miss Power?
(rivolgendosi alle donne)
Miss Furlong, posso proporvi Mr Bergin come cavaliere? Ecco, ora siamo a posto.
KATE
Tre dame, Mary Jane.
I due giovani parlano con le donne, mentre Mary Jane si volge verso Miss Daly.
MARY JANE
Oh, Miss Daly, siete già stata tanto carina a suonare gli ultimi due balli, ma siamo proprio a corto di dame questa sera.
Primo piano di Miss Daly che sorride affabile.
DALY
Non mi spiace affatto, Miss Morkan.
Mary Jane sorride di rimando.
MARY JANE
E poi ho un cavaliere straordinario per voi, Mr Bartell D’Arcy, il compositore. Lo convincerò a suonare dopo. L’intera Dublino ne va matta.
Il pianoforte, nell’altra stanza, ha ripreso per due volte il preludio: Mary Jane, infatti, s’affretta a far uscire le sue reclute dalla stanza. Mentre escono, nella stanza entra Julia, a passo lento: la donna sta portando due tovaglioli e guarda dietro di sé.
KATE
(con ansia)
Cosa c’è, Julia? Di che si tratta?
Julia guarda la sorella.
JULIA
Si tratta solo di Freddy Malins, Kate, e Gabriel è con lui.
La mdp si allontana dalle due sorelle e va a inquadrare Gabriel che sta guidando Freddy Malins attraverso il pianerottolo. Freddy Malins è un uomo sui 40 anni, di corporatura robusta, i capelli radi e una barba un po’ ispida. L’uomo è vestito in modo sciatto e grossolano (Stephen Graham). Freddy sta ridendo di gusto e allo stesso tempo si struscia le nocche della mano sinistra sull’occhio.
JULIA
Buona sera, Freddy.
FREDDY
(biascicando le parole)
Buonasera…
Freddy vede che Browne lo sta invitando ad andare da lui: attraversa la stanza barcollando e bofonchiando qualcosa.
KATE
Non è ridotto poi tanto male, vero?
Gabriel spiana la fronte aggrottata.
GABRIEL
Oh, no, si vede appena.
KATE
Ma dimmi un po’ se non è un mascalzone! E pensare che quella povera donna di sua madre glielo aveva fatto promettere all’inizio di queste feste. Ma via, Gabriel, entra in sala.
Kate guida Gabriel verso l’uscita: prima di lasciare la stanza, Kate guarda Browne aggrottando le sopracciglia e scuotendo l’indice avanti e indietro.
La mdp ci mostra Browne che guarda con attenzione Kate e annuisce col capo e si rivolge quindi a Freddy.
BROWNE
E ora, su, Freddy, ti offro un bel bicchiere di limonata per rimetterti in sesto.
Freddy Malins declina l’offerta con un gesto brusco della mano sinistra. Browne lo guarda, soffermandosi con con aria di disapprovazione sui suoi abiti grossolani. Freddy nota e resta un attimo imbarazzato.
BROWNE
Freddy, da bravo…
Detto questo, Browne riempe fino all’orlo un bicchiere di limonata e lo porge a Freddy, che prende il bicchiere con la sinistra, con gesto automatico, mentre con la destra altrettanto automaticamente si aggiusta il vestito. Freddy beve un po’ di limonata, quindi ricomincia a strusciarsi l’occhio, avanti e indietro, con le nocche del pugno sinistro.
Stacco
La mdp mostra in primissimo piano Gabriel: appare confuso, disorientato, anche molto annoiato. È seduto in maniera composta, ma ogni tanto accavalla le gambe, prima una poi l’altra, e con le dita tamburella sulle gambe.
La mdp mostra Mary Jane Morkan: è al pianoforte e sta suonando la Ballata n.1 di Frédéric Chopin. Le mani della donna corrono lungo la tastiera e la sua espressione è di estrema concentrazione. Accanto a Mary Jane, la zia Kate che le volta lo spartito.
La mdp alterna i primi piani concentrati di Mary Jane con quelli di Gabriel, che comincia a seguire la performance di Mary Jane con partecipazione crescente.
Vediamo anche gli altri ascoltatori, seduti come Gabriel (il primo della fila da sinistra) e che seguono con interesse.
Mentre la musica continua, vediamo due quadri appesi sulla parete sovrastante il pianoforte: uno rappresenta la scena del balcone di Romeo e Giulietta e accanto un altro con due principi assassinati in una torre, ricamato con lana rossa, azzurra e marrone.
Mary Jane termina l’esecuzione. Un nutrito scroscio di applausi si leva dagli ascoltatori: Gabriel è tra i più solleciti. Mary Jane si alza e fa un breve inchino poi, arrossendo e accartocciando con gesto nervoso lo spartito, esce dalla sala.
Stacco
Gabriel sta ballando con una ragazza sui 25 anni, dai capelli castani corti, il visino grazioso, gli occhi vispi. Il vestito della donna non ha scollatura e il largo fermaglio appuntato sul colletto ha un emblema irlandese con motto. Il nome della donna è Molly Ivors (Carey Mulligan).
IVORS
Ho da sistemare una faccenda con voi.
GABRIEL
(perplesso)
Con me?
Molly Ivors annuisce in modo grave.
GABRIEL
(sorridendo)
E di che si tratta?
IVORS
Chi sarebbe questo G.C.?
Gabriel aggrotta la fronte.
IVORS
Non fate finta di non cadere dalle nuvole! Ho scoperto che scrivere per il Daily Express. Non ve ne vergognate?
Gabriel si sforza di sorridere.
IVORS
Be’, allora dovrò vergognarmene io per voi. Scrivere per un giornale come quello. Non vi facevo un simpatizzante degli inglesi.
Sul volto di Gabriel fa capolino un’espressione perplessa.
GABRIEL
(sforzandosi di sorridere)
Ma io non sono un simpatizzante degli inglesi. Lo faccio più per i libri che mi mandano che per l’assegno: mi piace palparne le copertine e sfogliarne le pagine fresche di stampa. Quando finisco una lezione, per esempio, faccio sempre delle capatine nei negozi di libri usati. La politica non c’entra con le recensioni.
A Gabriel e a Miss Ivors tocca traversare la sala. La donna lo prende per mano con una mossa vigorosa.
IVORS
(dolce e amichevole)
Ma via, scherzavo. Su, ora tocca a noi passare dall’altra parte.
Ora Gabriel e Miss Ivors sono dall’altra parte.
IVORS
(sorridendo)
Una mia amica, assistente come me all’Università, mi ha mostrato la vostra recensione sulle poesie di Browning: ecco come ho scoperto il segreto. Ma l’articolo mi è piaciuto molto.
Gabriel abbozza un sorriso di ringraziamento. I due ballano, restando per qualche secondo in silenzio.
IVORS
(a un tratto)
A proposito, Mr Conroy, perché non venite anche voi queste estate alle isole Aran? Ci staremo per un mese intero. Sarà stupendo trovarsi in pieno Atlantico. Dovreste proprio venirci. Verranno Mr Clancy, Mr Kirkelly e Kathleen Joyce. Anche a vostra moglie Elizabeth farebbe piacere venire. Lei è del Connacht, vero?
GABRIEL
La sua famiglia, sì.
Miss Ivors gli posa la mano sul braccio.
IVORS
Ma voi verrete comunque, non è vero?
GABRIEL
Il fatto è che avrei l’idea di andare…
IVORS
Dove?
GABRIEL
Be’, vedete tutti gli anni andiamo in giro con degli amici e così…
Primo piano di Miss Ivors.
IVORS
Ma dove?
GABRIEL
Be’, in genere andiamo in Francia o in Belgio o anche in Germania
IVORS
E perché andate in Francia o in Belgio invece di visitare il vostro paese?
GABRIEL
Mah, un po’ per la lingua e un po’ per cambiare ambiente.
IVORS
E non avete la vostra lingua da coltivare… voglio dire, l’irlandese?
GABRIEL
Be’, se è a questo che dobbiamo giungere, sapete bene che l’irlandese non è la mia lingua.
La mdp mostra i vicini di Gabriel e Miss Ivors: si sono già voltati per eseguire l’escussione delle teste.
Primo piano di Gabriel: malgrado la tensione, cerca di mantenere l’attenzione e il buon umore.
IVORS
E non avete la vostra terra da visitare, una bella terra di cui non sapete nulla e con essa il vostro popolo e il vostro paese?
GABRIEL
Oh, per dirvi le cose come stanno, sono stufo del mio paese, proprio stufo!
Primo piano di Molly Ivors.
IVORS
Perché?
Gabriel non risponde.
IVORS
Perché?
Gabriel e Miss Ivors eseguono la figura delle visite.
IVORS
(accalorata)
Naturalmente non avete nulla da rispondere.
La mdp mostra entrambi in figura intera: Gabriel cerca di dissimulare l’agitazione partecipando con gran foga alla danza, ma evita di incontrare gli occhi di Ivors, sul cui volto campeggia un’espressione risentita. Ma quando si appaiano per formare la catena, Ivors stringe forte la mano di Gabriel e lo guarda di sottecchi per un attimo. Lui sorride. La catena riprende. Molly Ivors si alza in punta di piedi. In dettaglio, vediamo le sue labbra avvicinarsi all’orecchio di Gabriel.
IVORS
Anglofilo!
Molly Ivors va via. Gabriel resta spiazzato.
Stacco
Gabriel è in un angolo della stanza, dov’è seduta anche la madre di Freddy Malins, una donna grossa e dai capelli bianchi. La donna sta parlando, ma Gabriel non ascolta quel che dice, perché la sua (e la nostra) attenzione è attratta da Molly Ivors, che sta parlando con Elizabeth Conroy, la moglie di Gabriel, e un giovanotto sui 30 anni, alto e magro, con i capelli corti e un baio di baffi sottili e curati (Rupert Friend).
Elizabeth lascia i due e va incontro al marito attraverso le coppie che ballano il valzer.
ELIZABETH
Gabriel, zia Kate vuol sapere se taglierai tu l’oca, come le altre volte. Miss Daly affetterà il prosciutto e io mi occuperò del pudding.
GABRIEL
Va bene.
ELIZABETH
Manderà nella sala da rinfresco i giovani, appena sarà finito il valzer, in modo da avere il tavolo sgombro per noi.
La mdp inquadra entrambi di profilo in mezza figura. Tra di loro, Mrs Malins.
GABRIEL
Hai ballato?
ELIZABETH
Certo che ho ballato. Non mi hai visto? Che battibecco hai avuto con Molly Ivors?
GABRIEL
Nessun battibecco. Perché, te l’ha detto lei?
ELIZABETH
Qualcosa del genere. Vorrei far suonare quel signor D’Arcy, ma mi sembra un tipo pieno di boria.
GABRIEL
Nessun battibecco, solo che voleva che andassi a fare un viaggio con lei e altre persone alle Isole Aran e io le ho detto di no.
Elizabeth congiunge le mani. Il suo viso si illumina per la prima volta di gioia ed eccitazione.
ELIZABETH
Oh, Gabriel, di’ di sì, ti prego. Mi piacerebbe tanto rivedere Galway.
Primo piano di Gabriel.
GABRIEL
(gelido)
Allora vacci tu, se ti fa tanto piacere.
Elizabeth lo guarda per un attimo, socchiude gli occhi, poi si volta verso Mrs Malins.
ELIZABETH
Che marito gentile, Mrs Malins, non è vero?
Elizabeth se ne torna indietro. Mrs Malins riprende a parlare, ma Gabriel non l’ascolta, scorge Freddy Malins che traversa la stanza per scambiare due parole con la madre così lascia libera la sedia e va alla finestra.
Un totale ci mostra la sala: è ormai quasi vuota e dalla stanza di fondo proviene il suono di piatti e posati. Quei pochi rimasti in sala non ballano e parlano a gruppetti.
La mdp ci mostra in dettaglio le dita di Gabriel che tamburellano sul vetro della finestra. Guarda fuori: i rami degli alberi sono coperti di neve, come la strada e i lampioni.
Qualcosa alle sue spalle attrae la sua attenzione. Gabriel si volta: dalla soglia incede Mr Browne che fa da cavaliere a zia Julia, la quale si appoggia al suo braccio sorridendo. Qualcuno applaude mentre Julia si avvicina al piano e poi, mentre Mary Jane si siede sullo sgabello. Julia comincia a cantare, con voce forte e limpida.
Gabriel ascolta rapito. La mdp mostra anche gli altri invitati, rapiti anche essi.
Dopo poco tempo, Julia termina di cantare e Gabriel e tutti gli altri applaudono forte e spontaneamente.
La mdp mostra Freddy Malins: mentre applaude parla animatamente alla madre che annuisce. Quindi, Freddy si precipita da Julia prendendole la mano nelle sue e scuotendogliele ogni volta.
FREDDY
Dicevo proprio adesso alla mamma che non vi ho mai sentito cantare così bene, mai. No, la vostra voce non mi è mai parsa così bella come questa sera. Non mi credete? Ma è la verità, vi do la mia parola d’onore che è la verità. La vostra voce non mi è mai parsa così limpida e fresca, mai.
Julia Morkan sorride e mormora qualcosa per ringraziare Freddy mentre libera la mano dalla stretta. Mr Browne tende la mano verso di lei, con gesto teatrale.
BROWNE
Miss Julia Morkan, la mia ultima scoperta!
E poi ride.
FREDDY
Scherzi a parte, Browne, la vostra scoperta è migliore di tante altre. Posso solo dirvi che da quando vengo in questa casa non l’ho mai sentita cantare bene come questa sera. Questa è la verità pura e semplice.
BROWNE
Anch’io ho avuto la medesima impressione. Credo che la sua voce sia migliorata parecchio.
Julia Morkan alza le spalle.
JULIA
A sentire la gente, una trentina d’anni fa non era male davvero.
Zia Kate si avvicina al gruppetto.
KATE
Quante volte gliel’ho detto che era sprecata in quel coro. Ma lei no, non mi ha mai voluto ascoltare.
Kate guarda Browne e Freddy, mentre la sorella guarda davanti a sé con un vago sorriso di reminiscenza.
KATE
No, ha voluto far sempre di testa sua, sgobbare sempre in quel coro di giorno e di notte, senza tregua. Ci si è alzata alle sei la mattina di Natale. E a che pro tutto questo?
Mary Jane si gira sullo sgabello con un sorriso.
MARY JANE
A maggior gloria del Signore, non credi, zia Kate?
Kate guarda la nipote, infuriata.
KATE
Che vada a maggior gloria del Signore sono d’accordo, Mary Jane, ma non credo che torni a maggior gloria del Papa buttar fuori dai cori le donne che vi hanno sgobbato un’intera vita per rimpiazzarle con una fila di mocciosi. Se il Papa lo fa, sarà per il bene della Chiesa. Ma è un’ingiustizia, Mary Jane, un’autentica ingiustizia!
Kate ha pronunciato le ultime parti del suo discorso con foga crescente.
MARY JANE
Via, zia Kate, non vedi che stai mettendo a disagio Mr Browne che propende dall’altra parte?
Kate si volge dalla parte di Mr Browne: l’uomo sogghigna affabile, ma negli occhi una luce di disapprovazione per le idee di Kate.
KATE
Oh, non voglio affatto mettere in discussione i diritti del Papa. Non sono altro che una povera vecchia, non m’azzarderei. Ma nella vita di tutti i giorni c’è pure la gentilezza, la gratitudine, e se fossi nei panni di Julia glielo spiattellerei in viso a quel padre Healey…
MARY JANE
E poi, zia Kate, abbiamo tutti fame e quando si è affamati ci sentiamo sempre irritabili.
Mezza figura di Mr Browne.
BROWNE
Succede anche quando si ha il becco asciutto.
MARY JANE
Allora faremmo bene ad andare a tavola e a rimandare dopo la discussione.
Stacco
Gabriel sta camminando e si ritrova sul pianerottolo davanti alla sala. Lì sono Elizabeth e Mary Jane: stanno parlando con Miss Ivors, la quale ora calza un cappellino e si sta abbottonando il soprabito. La mdp resta fissa sul quartetto, inquadrato in campo medio.
ELIZABETH
Ma solo per dieci minuti, Molly. Non dirmi che ti farà far tardi.
MARY JANE
Il tempo di prendere un boccone, dopo tutti questi balli.
IVORS
Non posso davvero.
MARY JANE
(sconsolata)
Temo che non vi sia divertita per niente.
IVORS
Vi assicuro che non mi sono mai divertita tanto in vita mia, ma ora devo proprio scappar via.
ELIZABETH
Ma come fai a tornare a casa?
IVORS
Oh, si tratta solo di due passi fino al lungofiume.
Gabriel interviene nella discussione.
GABRIEL
Se proprio dovete andare, Miss Ivors, lasciate che vi accompagni io.
Ma Miss Ivors sorride.
IVORS
Per amor di Dio, non voglio nemmeno sentirne parlare. Andate pure a cena e non vi preoccupate. So come badare a me stessa.
ELIZABETH
(franca)
Ma lo sai che sei un bel tipo, Molly!
Ivors, inquadrata in figura intera, fa un gesto con la mano.
IVORS
Beannacht libh!
Quindi ride e corre giù per le scale. Mary Jane la segue con lo sguardo, un’espressione fra l’imbarazzo e il risentimento, mentre Mrs Conroy si sporge dalla ringhiera: si sente il rumore della porta richiusa. Gabriel fissa le scale con uno sguardo perso. In quel momento esce dalla sala zia Kate.
KATE
Dov’è Gabriel? Dov’è andato a cacciarsi? Sono tutti in attesa di là che qualcuno tagli l’oca!
Gabriel si riprende all’istante.
GABRIEL
Eccomi, zia Kate, pronto a tagliare anche un branco d’oche, se necessario.
Stacco
La mdp inquadra un’oca rosolata, che giace a un capo del tavolo. Quindi, la mdp in piano sequenza mostra il resto della tavola: due cupolette di gelatina rossa e gialla, un vassoio colmo di blocchi di biancomangiare e di marmellata, un gran piatto verde sul quale giacciono grappoli d’uva porporina e mucchietti di mandorle pelate, un altro piatto con un cubo compatto di fichi di Smirne, una ciotola di crema cosparsa di noce moscata, una coppetta piena di cioccolatini e di altri dolci avvolti in carta dorata e argentata e un vaso di vetro nel quale sono infilati lunghi gambi di sedano. Al centro della tavola, due caraffe squadrate in cristallo, l’una con del porto e l’altra con del sherry scuro. Le due caraffe sono davanti a una fruttiera. Alla fine del tavolo, su carta pieghettata e cosparso di prezzemolo, un bel prosciutto scotennato e cosparso di pangrattato, accanto al quale è deposto un tocco di manzo arrosto alle spezie.
Fine piano sequenza.
Gabriel prende il proprio posto a capotavola, controlla il filo del coltello e poi pianta la forchetta nell’oca. Gli altri invitati prendono posto. Gabriel comincia a trinciare le carni.
GABRIEL
Miss Furlong, che preferite? Un’ala o una fettina di petto?
FURLONG
Una fettina di petto, prego.
Gabriel serve Miss Furlong.
GABRIEL
E voi Miss Higgins?
HIGGINS
Oh, fate voi, Mr Conroy.
Mentre Gabriel e Miss Daly scambiano i piatti con l’oca con quelli che contengono il prosciutto e l’arrosto, Lily passa da un ospite all’altro con un vassoio di patate. Zia Kate e zia Julia, nel frattempo, passano le bottiglie di birra agli uomini e le bottiglie d’acqua alle donne. Alla fine, vengono serviti tutti i commensali.
Gabriel inizia a mangiare, come tutti gli altri.
Stacco
La mdp mostra in primo piano Bartell D’Arcy, il compositore.
D’ARCY
Devo ammettere che il contralto della compagnia operistica che si sta esibendo in questi giorni al Royal Theatre è davvero bravo: l’ho visto di recente nella riduzione del Barry Lyndon di Thackeray. Una prova convincente e intensa sul serio.
FURLONG
Mi spiace contraddirvi, Mr D’Arcy, ma quello spettacolo l’ho visto anche io e ho trovato il suo modo di recitare piuttosto volgare.
La mdp inquadra Malins: mangia un pezzo di carne.
FREDDY
C’è un capotribù negro che canta nella seconda parte di una pantomima che ho visto al Gaiety Theatre: è un tenore con una voce di cui non ho mai udito il pari. Davvero.
(a D’Arcy)
L’avete sentito?
D’Arcy alza le spalle.
D’ARCY
No.
FREDDY
Perché avrei voluto sapere il vostro parere. A me sembra che abbia una gran bella voce.
La mdp inquadra Mr Browne.
BROWNE
Ci vuole proprio Freddy per scoprire la roba buona.
Browne sorride rivolto ai commensali. Freddy Malins, inquadrato, però non ha preso bene la battuta.
FREDDY
E perché poi non dovrebbe avere una bella voce, secondo te? Forse perché è un negro?
Un attimo di gelido silenzio scende sulla tavolata. La mdp inquadra i commensali, Gabriel, la moglie, zia Kate, Julia, Mary Jane e gli altri.
MARY JANE
Una delle mie allieve mi ha dato un biglietto per la Mignon, e nei giorni scorsi sono andata a vederla: un’esecuzione egregia, senza dubbio, ma mi ha fatto tornare alla mente la povera Georgina Burns.
BROWNE
Ah, se è per quello io vi posso parlare delle compagnie italiane che venivano sempre a Dublino: Campanini, il grande Trebelli, Giuglini, Ravelli, Aramburo. Quelli sì che erano tempi, quando era possibile sentir cantare e suonare sul serio a Dublino. Ogni sera il loggione del Royal era gremito, e un tenore italiano una volta dové ripetere cinque volte l’aria Lasciatemi cader come un soldato. A volte i giovani del loggione, presi dall’entusiasmo, giungevano a staccare i cavalli dalla carrozza di qualche famosa prima donna per trascinarli essi stessi per le vie della città fino all’albergo. Perché oggi non si danno le grandi opere di un tempo, Dinorah o Lucrezia Borgia? Perché non ci sono più le voci che le sappiano cantare, ecco perché.
Tutti i commensali annuiscono con fare educato, eccetto D’Arcy.
D’ARCY
Quanto a quello, credo che ci siano bravi cantanti oggi come ieri.
BROWNE
(in tono di sfida)
E dove sono?
D’ARCY
(con trasporto)
Ma a Londra, a Parigi, a Milano. Caruso, per esempio, è di certo all’altezza, se non migliore, di quelli che avete menzionato.
BROWNE
Sarà, ma devo dirvi che ne dubito molto.
MARY JANE
Oh, darei qualunque cosa, pur di sentir cantare Caruso.
KATE
Per me, invece, c’è stato un solo grande tenore, secondo i miei gusti, voglio dire. Ma credo che nessuno di voi ne abbia sentito parlare.
La mdp inquadra D’Arcy.
D’ARCY
(gentile)
E chi era, Miss Morkan?
KATE
Si chiamava Parkinson e l’ho sentito parlare al culmine della carriera, quando aveva una delle voci tenorili più limpide che siano mai esistite.
D’ARCY
Strano, ma non l’ho mai sentito nominare.
BROWNE
Ma sì, sì che Miss Morkan ha ragione, ricordo di aver sentito parlare del vecchio Parkinson, ma si va un po’ troppo in là con gli anni.
KATE
(entusiasta)
Un bel tenore inglese dalla voce matura, dolce e purissima.
Stacco
I commensali stanno mangiando il pudding, a eccezione di Gabriel che sta mangiando un gambo di sedano, come Freddy Malins che inizia a mangiarlo assieme al pudding.
FREDDY
M’hanno detto che mangiare un gambo di sedano è un toccasana per la circolazione.
MRS MALINS
Sapete, mio figlio Freddy andrà a Mount Melleray nel giro di una settimana o due.
MARY JANE
Ho sentito parlare di Mount Malleray, dell’aria salubre che vi si respira e dei monaci ospitali che non chiedono un soldo ai loro ospiti.
BROWNE
(incredulo)
Volete dire con questo che uno può recarsi al monastero e sistemarvisi con armi e bagagli come fosse un albergo, mangiando e bevendo, senza sborsare un quattrino prima d’andarsene?
MARY JANE
Oh, la maggior parte della gente lascia sempre un’offerta al monastero prima di andare via.
BROWNE
(con fare ingenuo)
Magari ci fosse qualcosa del genere anche nella nostra chiesa.
KATE
E non è tutto. I monaci non dicono una parola, si alzano alle due di notte e dormono nelle loro bare.
Browne è stupito.
BROWNE
E perché lo fanno?
KATE
L’impone la regola.
BROWNE
Sì, ma perché?
KATE
Quella è la regola, e non si può discutere.
Intervine Freddy Malins.
FREDDY
I monaci lo fanno per la remissione dei peccati di tutti.
Un ghigno appare sulle labbra di Browne.
BROWNE
L’idea mi sembra splendida, ma non potrebbe andar bene anche un bel letto a molle invece della bara?
MARY JANE
La bara ricorda loro la fine di tutto.
Sulla tavola scende di nuovo il silenzio.
MRS MALINS
Sono proprio bravi quei monaci, pii e devoti…
Stacco
Vengono ora serviti i fichi, le mele, le arance, le cioccolate e i dolci, mentre Julia offre agli ospiti il porto e lo sherry. La conversazione si spegne a poco a poco.
Gabriel offre ai commensali un sorriso stentoreo. Di là si sente suonare un valzer.
GABRIEL
Signore signori, non è la prima volta che ci troviamo raccolti sotto questo tetto ospitale, attorno a questa munifica mensa. Non è la prima volta che siamo oggetto, o forse meglio sarebbe dire vittime, della ospitalità di certe care signore.
Gabriel fa scorrere il braccio in un ampio gesto circolare nell’aria. Tutti ridono o annuiscono all’indirizzo di Kate, Julia e Mary Jane, divenute rosse dal piacere.
GABRIEL
Siamo qui raccolti per assaporare un breve momento di sosta nella frenesia della vita quotidiana. Ci siamo incontrati qui come amici, nello spirito autentico dell’amicizia, e anche come colleghi, in certo senso, nello spirito autentico della camaraderie, e infine come ospiti delle Tre Grazie del mondo musicale di Dublino.
Altre risa e applausi nella tavolata.
JULIA
Cosa ha detto Gabriel?
MARY JANE
Ha detto che siamo le Tre Grazie, zia Julia.
Julia sembra non comprendere, ma rivolge comunque uno sguardo sorridente verso Gabriel.
GABRIEL
Brindiamo a tutte e tre insieme. Beviamo alla loro salute, alla ricchezza, a una lunga vita, alla felicità e prosperità, e che possano mantenere a lungo l’ambito e meritato primato che hanno sempre avuto nella loro professione e il posto d’onore e d’affetto che riserviamo loro nel nostro cuore.
La mdp mostra la scena seguente in totale: i commensali si alzano, il bicchiere in mano e volgendosi verso le tre signore cominciano a cantare, sotto la guida di Mr Browne, mentre Malins batte il tempo con la forchetta del pudding. Kate e Julia appaiono commosse.
Stacco.
Kate, Julia, Mary Jane, Mrs Malins sono nell’atrio di casa Morkan. Sono inquadrate dall’alto.
KATE
Qualcuno chiuda la porta, altrimenti Mrs Malins si buscherà un malanno.
MARY JANE
C’è Browne, fuori, zia Kate.
KATE
(abbassando la voce)
Browne è dappertutto.
Mary Jane si mette a ridere.
MARY JANE
Oh, è davvero assiduo.
KATE
È come se avesse messo le tende in casa nostra per tutto il periodo delle feste.
(ride di gusto, poi a Mary Jane)
Va’ a dirgli di entrare e chiudi la porta. Spero proprio non mi abbia sentita.
In quel momento si apre il portoncino dell’atrio e Browne entra ridendo: l’uomo indossa un lungo paltò verde e calza un berretto ovale di pelliccia. Addita il lungofiume coperto di neve dal quale giunge il suono di un fischio acuto e prolungato.
BROWNE
Freddy farà venir qui tutte le carrozze di Dublino.
Vediamo Gabriel uscire dallo stanzino dietro il bugigattolo della portineria: sta cercando di infilarsi il cappotto e si guarda intorno.
GABRIEL
Elizabeth non è ancora scesa?
KATE
Sta vestendosi, Gabriel.
GABRIEL
Chi è che suona di sopra?
KATE
Nessuno, se ne sono andati via tutti.
MARY JANE
Oh no, zia Kate. Mr Bartell D’Arcy e Miss Dawson non sono ancora usciti.
GABRIEL
Comunque c’è qualcuno che strimpella al piano.
Mary Jane dà un’occhiata a Gabriel e Browne: rabbrividisce.
MARY JANE
Vedervi intabarrati a quel modo mi fa venir freddo. Non vorrei proprio dover affrontare la strada a quest’ora per tornarmene a casa.
BROWNE
Per me, al contrario, non ci sarebbe cosa più bella a quest’ora di una bella passeggiata a passo lesto o di una di quelle corse in calesse che dico io, con una buona cavallina fra le stanghe.
JULIA
(mesta)
Noi ce l’avevamo sempre a casa il cavallo e il calesse.
Mary Jane ride.
MARY JANE
L’indimenticabile Johnny.
Anche Gabriel e Kate ridono.
BROWNE
Perché, cosa aveva di eccezionale questo Johnny?
GABRIEL
Patrick Morkan, nostro nonno, noto negli ultimi anni della sua esistenza come il “vecchio signore”, era un fabbricante di colla.
Kate ride.
KATE
Oh, no, Gabriel: aveva un mulino d’amido.
GABRIEL
Be’, amido o colla che fosse, il vecchio signore aveva un cavallo che si chiamava Johnny, che lavorava al mulino girando in tondo per farlo funzionare. Un giorno il vecchio signore accarezzò l’idea di andare in carrozza nel parco, come fanno i ricchi, per assistere a una parata militare. E così il vecchio signore attaccò Johnny, si calcò in testa la tuba migliore, si mise il miglior vestito che aveva e se ne uscì in pompa magna dalla dimora degli avi, dalle parti di Back Lane.
Tutti ridono della mimica di Gabriel.
KATE
Oh, aspetta un momento, Gabriel, non abitava in Back Lane, là c’era solo il mulino.
GABRIEL
Comunque sia, se ne uscì dalla dimora degli avi trainato da Johnny. E tutto filò liscio finché Johnny non fu in vista della statua di re Billy, perché qui cominciò a girare attorno al monumento, mentre il vecchio signore montava su tutte le furie.
Tutti ridono. Qualcuno, poi, bussa alla porta. Mary Jane apre e fa entrare Freddy Malins, il cappello gettato all’indietro sulla nuca, sbuffante e ansimante.
FREDDY
Son riuscito a pescare una sola carrozza.
GABRIEL
Oh, ne troveremo un’altra sul lungofiume.
KATE
Sì, è meglio non tenere Mrs Malins in piena corrente.
Browne e Freddy aiutano Mrs Malins a uscire dall’atrio, seguiti dalle signore Morkan. Gabriel non li segue: resta nell’atrio, guardando verso la scala. Vediamo una donna, quasi in cima alla prima rampa : anche lei è nell’ombra. Non se ne riconosce il volto, ma un dettaglio dei riquadri rosa e color mattone della gonna ci fa capire che si tratta di Elizabeth, sua moglie. Elizabeth s’appoggia alla ringhiera e ascolta qualcosa, alcuni accordi di pianoforte appena percepibili.
Elizabeth ascolta, rapita. Gabriel non riesce a capire.
Il portoncino di ingresso si richiude e le signore Morkan rientrano. Gabriel non dice nulla e indica la scala.
MARY JANE
Oh, è Bartell D’Arcy che suona e pensare che glielo chiesto durante la serata.
Mary Jane corre verso la scala, ma prima ancora di arrivarci la musica si interrompe e il piano viene chiuso con un tonfo secco.
MARY JANE
(voltandosi verso Gabriel e le zie)
Oh, che peccato. Sta scendendo, Elizabeth?
ELIZABETH
(fuori campo)
Sì…
Vediamo Elizabeth scendere verso di loro. Pochi passi dietro di lei, Bartell D’Arcy e una donna sui 45 anni, con i capelli neri corti (Tamsin Greig): è Miss Dawson.
MARY JANE
Oh, Mr D’Arcy, è stata una cattiveria troncare di colpo come avete fatto, mentre eravamo tutti in estasi ad ascoltarvi.
DAWSON
Gliel’ho fatta lunga tutta la sera e con me Mrs Conroy, ma lui sostiene di aver preso freddo e di non riuscire a suonare bene.
KATE
Oh Mr D’Arcy questa sì che è stata una bella bugia.
D’Arcy non dice nulla, sorride e si dirige verso lo stanzino.
MARY JANE
Dicono che sia trent’anni che non nevica così e ho letto nel giornale stamattina che c’è neve in tutta l’Irlanda.
JULIA
(mesta)
A me piace la neve.
DAWSON
Anche a me e poi non mi sembra nemmeno Natale quando non c’è la neve tutto attorno.
In quel momento D’Arcy esce dallo stanziono abbottonato fino al collo e avvolto nella sciarpa e comincia a parlare con le donne. Gabriel guarda sua moglie che non prende parte alla conversazione: la donna è ritta sotto la porta, dando le spalle agli altri.
Elizabeth si volta e viene inquadrata in primissimo piano: le guance sono arrossate e gli occhi lucidi.
ELIZABETH
Mr D’Arcy come si chiama la canzone che suonavate?
D’ARCY
La fanciulla di Aughrim ma non è che la ricordi tanto bene. Perché, la conoscete?
ELIZABETH
La fanciulla di Aughrim. Non riuscivo a ricordare il titolo.
MARY JANE
Un’aria dolcissima, mi dispiace che non eravate in grado di suonare stasera, Mr D’Arcy.
D’Arcy scuote le spalle.
KATE
Via, via, Mary Jane, non infastidire Mr D’Arcy, non se lo merita proprio.
Tutti sono pronti e vanno alla porta, scortati dalle signore Morkan.
GABRIEL
Allora, buona notte, zia Kate, e grazie per la bella serata.
Stacco
Gabriel, con Miss Dawson, è pochi passi dietro Elizabeth e Mr D’Arcy. È ancora buio e c’è fanghiglia per terra, chiazze e strisce di neve. All’angolo di una strada, incontrano una carrozza e vi salgono.
Stacco
La mdp inquadra la carrozza da fuori: sta attraversando O’Connell Bridge.
Stacco
Ora siamo all’interno della carrozza: Elizabeth sta guardando fuori e sembra stanca. Accanto a lei, Miss Dawson.
DAWSON
Dicono che quando si traversa O’Connell Bridge si vede sempre un cavallo bianco.
GABRIEL
Questa volta vedo un uomo bianco.
D’ARCY
Dove?
Gabriel indica una statua ricoperta di neve. Un sorriso appare sulle labbra di D’Arcy.
Stacco.
La mdp mostra in campo medio Gabriel ed Elizabeth nell’elegante camera d’albergo in cui risiedono. Il cappello e il cappotto di Gabriel sono sul letto. Elizabeth si sta slacciando il corsetto davanti a una specchiera. Gabriel si volta.
GABRIEL
Elizabeth…
Lei si volta e gli va incontro, con un viso molto serio e stanco.
GABRIEL
Mi sembri stanca.
ELIZABETH
Un po’ lo sono.
GABRIEL
Non ti senti mica male, vero?
ELIZABETH
No, solo stanca, nient’altro.
Elizabeth si avvicina alla finestra fermandosi a guardar fuori. Un momento di silenzio.
GABRIEL
A proposito, Elizabeth…
Lei lo guarda.
GABRIEL
Lo conosci quel povero Malins?
ELIZABETH
Sì, ma che gli è successo?
GABRIEL
Be’, dopotutto, è una brava persona. Lo sai che mi ha restituito quelle dieci sterline che gli avevo prestato? Peccato che non riesca a tenersi alla larga da quel Browne, perché in fondo non sarebbe cattivo.
ELIZABETH
Quando gliel’hai prestate quelle dieci sterline?
GABRIEL
Oh, poco prima di Natale, quando ha aperto quel negozietto di libri usati in Henry Street.
Elizabeth si scosta dalla finestra, gli si ferma davanti guardandolo con aria strana. Poi, all’improvviso, gli posa le mani sulle spalle e lo bacia.
ELIZABETH
Sei molto generoso, tu, Gabriel.
Fremente di piacere ma anche un po’ interdetto, Gabriel le mette le mani sui capelli e prende a carezzarli, sfiorandoli con le dita.
GABRIEL
Elizabeth, mia cara, a cosa pensi?
Elizabeth non risponde subito: comincia a lacrimare.
ELIZABETH
Oh, stavo ripensando a quella canzone, La fanciulla di Aughrim.
Elizabeth si svincola dall’abbraccio del marito e corre verso il letto. Gabriel resta un attimo sbalordito, poi la segue, fermandosi a qualche passo da lei.
GABRIEL
Cosa c’entra la canzone? Perché ti fa piangere?
Elizabeth lo guarda, le lacrime che scendono lungo le guance.
GABRIEL
(più dolce)
Perché, Elizabeth?
ELIZABETH
Penso a qualcuno che la cantava tanto tempo fa.
Gabriel sorride.
GABRIEL
E chi sarebbe questa persona di tanto tempo fa?
ELIZABETH
Uno che conoscevo a Galway, quando stavo dalla nonna.
Primo piano di Gabriel: il sorriso svanisce.
GABRIEL
Uno di cui eri innamorata?
ELIZABETH
Era un ragazzo che conoscevo, si chiamava Michael Fury. Suonava sempre quella canzone. Era cagionevole di salute.
Gabriel ascolta in silenzio.
ELIZABETH
Mi pare ancora di vederlo con quegli occhi che aveva, quegli occhi scuri e così belli. E con quell’espressione…
GABRIEL
Ma allora ne eri innamorata davvero?
ELIZABETH
Quando stavo a Galway facevo molte passeggiate con lui.
GABRIEL
Forse è per questo che volevi andare a Galway con quella Ivors?
Lei lo guarda, attonita.
ELIZABETH
Perché?
Gabriel è imbarazzato, poi scrolla le spalle. Una luce di velata ironia compare nei suoi occhi.
GABRIEL
Non lo so. Per vederlo, forse.
Primo piano di Elizabeth: distoglie lo sguardo da quello di Gabriel.
ELIZABETH
È morto, Gabriel. Aveva diciassette anni. Non è terribile morire così giovani?
GABRIEL
E che faceva?
ELIZABETH
Lavorava nell’azienda del gas.
Gabriel si sente mortificato dell’ironia che ha provato e ne prova vergogna.
GABRIEL
Immagino che tu fossi innamorata di questo Michael Fury, Elizabeth.
ELIZABETH
Stavo molto con lui, a quel tempo.
Gabriel le carezza una mano.
GABRIEL
E di cosa è morto così giovane, Elizabeth? Di tisi, forse?
ELIZABETH
Credo sia morto per me.
Primo piano di Gabriel: una sorta di terrore indefinibile sembra prendere possesso di lui. Tuttavia, l’uomo continua a carezzarle la mano. La mdp inquadrerà per tutto il tempo Elizabeth, mentre Gabriel resterà fuori campo.
ELIZABETH
Accadde in inverno, all’inizio dell’inverno, quando stavo per lasciare la casa della nonna e venire qui al collegio. Lui era ammalato allora, a Galway, e non lo facevano uscire di casa, anzi avevano già scritto ai suoi, giù a Ohghterard. Si stava spegnendo, dicevano, o qualcosa di simile. Non l’ho mai saputo con certezza.
Elizabeth sospira.
ELIZABETH
Povero ragazzo. Mi voleva tanto bene ed era così gentile. Avevamo l’abitudine di fare lunghe passeggiate insieme, sai, Gabriel, come si fa in campagna. Se non fosse stato per la salute, avrebbe studiato musica. Era davvero bravo, povero Michael Fury.
GABRIEL
Sì, e poi?
ELIZABETH
Poi, quando giunse il tempo di lasciare Galway e di venir qui in convento, lui peggiorò e non me lo lasciarono vedere e gli scrissi una lettera dicendo che stavo partendo per Dublino e che sarei tornata in estate e l’avrei trovato meglio allora.
Elizabeth tace un istante.
ELIZABETH
La notte prima della partenza, mentre mi trovavo a casa della nonna, per fare i bagagli, sentii il picchiettare d’una manciata di ghiaia contro i vetri della finestra. Ma erano così bagnati che non riuscivo a vedere, per cui mi precipitai di sotto così com’ero e sgattaiolai in giardino passando dal retro: in fondo al giardino c’era lui, scosso dai tremiti.
GABRIEL
E non gli dicesti di tornare a casa?
ELIZABETH
L’implorai di tornarci subito e gli dissi che sarebbe morto sotto la pioggia. Ma mi rispose che non voleva più vivere. Li rivedo ancora quegli occhi, come se fosse ora! Era ritto in fondo al muricciolo dove c’era un albero.
GABRIEL
E tornò a casa?
ELIZABETH
Sì, tornò a casa, ma morì dopo appena una settimana che mi trovavo in collegio e lo seppellirono a Oughterard da dove venivano i suoi. Oh, il giorno che lo seppi, che seppi che era morto!
Elizabeth si interrompe soffocata dai singhiozzi e si getta bocconi sul letto sussultando. Gabriel le tiene ancora un po’ la mano, poi, discreto la lascia e si dirige verso la finestra.
Stacco
La mdp inquadra in primo piano Elizabeth: è caduta in sonno profondo. Gabriel, appoggiato al davanzale, la guarda, senza risentimento alcuno. Anzi, ora sembra provare anche un po’ di compassione, mentre guarda Elizabeth come se non fosse sua moglie.
Gli occhi di Gabriel si posano sulla seggiola dove sono gettati alcuni indumenti di Elizabeth: il laccio di una sottana penzola sul pavimento, uno degli stivali è ritto, mentre l’altro è riverso sul pavimento.
Primo piano di Gabriel. A questo punto, con una dissolvenza incrociata, vediamo una giovanissima Elizabeth camminare mano nella mano con Michael Fury in un bosco rigoglioso, abbracciarsi, correre tra l’erba, ridere felici e baciarsi. In lontananza, il mare.
Torniamo su Gabriel: lacrime gli riempiono gli occhi, sempre più generose.
Un picchiettare sommesso sui vetri lo fa voltare: ha ricominciato a nevicare. Gabriel osserva i fiocchi che cadono.
La mdp abbandona Gabriel e inquadra la città di Dublino, coperta di neve. Su una collina, il cimitero della città: la neve si ammucchia sulle croci, sulle tombe, sul cancello, sui roveti, mentre alcuni uomini provano a proteggersi come possono dalla tempesta, mentre i singhiozzi di Gabriel continuano.
Dissolvenza in chiusura. Cominciano i titoli di coda.