Personaggi e interpreti
Melissa Winter: Alyssa Milano
Duncan Lebow: David Bowie
Grant Winter: Anthony Stewart Head
Lily Carlton Winter: Michelle Pfeiffer
Jimmy Richardson: Jeremy Sisto
Soggetto e sceneggiatura a cura di Hecates

 

Partono i titoli di testa. In sottofondo, “Wish” dei Nine Inch Nails. Il volume della canzone si abbassa mentre viene inquadrata la prima scena.
Scena 1 – Interno giorno
Siamo all’interno di un elegante appartamento. Una ragazza (Alyssa Milano) sta riempiendo alcune valigie di abiti ed effetti personali; in piedi, vicino a lei, c?è una donna matura ma ancora attraente (Michelle Pfeiffer).
Lily: Melissa, cosa stai facendo?
Melissa: Non vedi? Me ne vado!
Lily: Cosa…cosa stai dicendo?
Melissa (smettendo di riempire le valigie): Mamma…lo sai che con te non sono mai stata bene…adesso che sono maggiorenne io…voglio andare a vivere con papà…
Lily (più infuriata che mai): Tuo padre?? Quel…quel…quel porco!
Melissa (alterandosi): Non parlare così di papà! Lui è soltanto stato sincero con se stesso, ha cercato di essere felice! Ma così facendo ha distrutto il tuo piccolo mondo ipocrita, non è vero? (chiude rabbiosamente le valigie) Io ti odio!
Lily la schiaffeggia. Il viso di Melissa avvampa di rabbia.
Melissa (afferrando con rabbia le valigie): Mamma, io…ti odio!
Melissa esce sbattendo la porta.
Scena 2 – Interno Giorno
Appartamento di Grant Winter. Melissa è in piedi nell’ingresso con le sue valigie per terra. Nella stanza ci sono anche il padre della ragazza (Anthony Stewart Head), con aria attonita, e un uomo dall’aria indifferente che si accende una sigaretta con noncuranza (David Bowie).
Grant: Melissa, tesoro…cosa ci fai qui?
Melissa (un po’ intimidita): Papà…non sei contento di avermi qui?
Grant: Certo tesoro, ma…la mamma? Lo sa? Cos’ha detto?
Melissa: Io…dalla mamma non voglio più tornarci.
Grant: Melissa, io non posso approvare… è sempre tua madre…la devi rispettare.
Melissa: Io voglio solo restare a vivere con te…(alza gli occhi speranzosa, con fare un po’ infantile).
Grant (si volta a guardare l’uomo, che non ha ancora detto una parola): Tu cosa ne pensi, Duncan?
Duncan: La piccola ha ragione, sei sempre suo padre…è giusto che ora stiate un po’ insieme (sorride a Melissa).
Grant (sorride alla figlia): D’accordo tesoro…resta pure se vuoi.
Melissa corre ad abbracciare il padre.
Scena 3 – Interno notte
Siamo in una stanza da letto. Su un letto matrimoniale è sdraiato Grant Winter, con aria pensierosa. Duncan gli si avvicina, si siede sul letto di fianco a lui e gli bacia leggermente le labbra.
Duncan: Sei pensieroso?
Grant: Mi chiedo se sia un bene…per Melissa.
Duncan: Perché non dovrebbe essere un bene per una ragazza vivere con suo padre?
Grant: Lo sai…perché suo padre è omosessuale e vive con un uomo.
Duncan (si alza): Melissa lo sa, e l’ha sempre saputo…come vedi, non la disturba…quella stronza di sua madre grazie al cielo non è riuscita a farle il lavaggio del cervello.
Grant (si mette seduto): Possibile che abbiate tutti dolci parole per quella povera donna?
Duncan: Grant, da quando avete divorziato, non ha fatto altro che gettarti veleno addosso, parlar male di te con i vostri amici, e tenerti lontano da vostra figlia!
Grant: Io posso capirla…aveva un marito, una figlia, una famiglia perfetta…e all’improvviso, tutto il suo mondo le è crollato addosso…sapere che suo marito era innamorato di un’altra persona…e che questa persona non era una donna.
Duncan (accendendosi nervosamente una sigaretta): Quante storie…e io? Che per mesi ti ho dovuto vedere di nascosto? Che ti amavo e dovevo fingere di non conoscerti neppure?
Grant: D’accordo, d’accordo…scusa. Dico solo che bisogna cercare di capirla.
Grant prende la sigaretta dalle dita di Duncan e tira una boccata.
Grant: Ti amo…lo sai?
Duncan (sorride): Ti amo anch’io…ma dovresti amare un po’ di più anche te stesso.
I due si baciano.
Scena 4 – Esterno notte
È inquadrata un’automobile dall’esterno. È parcheggiata vicino ad alcuni alberi. Al posto di guida è seduto Jimmy Richardson; accanto c’è Melissa. Jimmy si sta accendendo una sigaretta. L’inquadratura passa all’interno del veicolo.
Jimmy (armeggiando con l’accendino): E così te ne sei andata di casa?
Melissa: Già…finalmente.
Jimmy: Ma non ti fa un po’…impressione vivere in quella casa?
Melissa (aggrottando le sopracciglia): Perché?
Jimmy: Be’, a me un po’ ne farebbe…sapere che nella stanza accanto mio padre e il suo amico magari stanno…bbbrrr!! (fa una smorfia).
Melissa: Che stronzo!
Jimmy: Dai, piccola…scusa.
Melissa (aprendo lo sportello): No che non ti perdono…vaffanculo (esce dalla macchina).
Jimmy (getta la sigaretta, esce precipitosamente dalla macchina per raggiungere Melissa e la afferra per un braccio): Dai, ti prego…mi dispiace davvero…hai ragione, sono uno stronzo.
Melissa: OK, scusa anche tu…è solo che…non mi piace sentire certe battute cretine su mio padre…solo perché è…perché è diverso…ho combattuto tutta la vita per questo.
Jimmy: Lo so, hai ragione (la bacia).
Melissa: Lo so che può sembrarti strano, ma io…insomma…per me è solo mio padre, e gli voglio bene.
Jimmy: Ti capisco, amore…credo sia normale.
I due tornano in macchina. Melissa tira fuori una sigaretta e Jimmy gliela accende.
Scena 5 – Interno notte
La scena è buia; si intravede l’interno di una stanza e si sente il rumore di qualcuno che armeggia con la serratura. Finalmente la porta si apre, lasciando passare uno spiraglio di luce; Melissa entra in casa in punta di piedi.
V.F.C. (Duncan): Sai che ora è, signorina?
La luce si accende; Melissa sobbalza. La telecamera inquadra Duncan con un sorriso ironico stampato in faccia, seduto sul divano.
Melissa: Non serve che tu faccia la mamma, Duncan.
Duncan (prendendo un pacchetto di sigarette dal tavolino): Ne vuoi una?
Melissa (interdetta): Ehm…papà non sa che fumo.
Duncan: Scommetto che non sa un sacco di cose su di te…(vedendo che Melissa resta immobile) Coraggio piccola…sarà il nostro segreto.
Melissa (si avvicina con aria sempre indecisa e prende una sigaretta dal pacchetto): A te…a te dispiace che io stia qui?
Duncan le fa cenno di sedersi sul divano accanto a lui, e Melissa obbedisce.
Duncan (accendendole la sigaretta): Perché dovrebbe darmi fastidio?
Melissa: Be’, in fondo io sono un’estranea per te…credo preferissi stare solo con papà.
Duncan: Melissa, tu sei un bene per tuo padre…non immagini quanto…e tutto quello che può rendere felice Grant, per me va bene. (sorride) Possiamo diventare amici, non credi?
Melissa (sorride): Perché no?
Scena 6 – Interno giorno
Melissa è in cucina, e sta preparando la colazione. Grant entra in cucina ancora in pigiama e con aria assonnata.
Grant: Melissa…che combini??
Melissa: Non combino niente…preparo la colazione!
Grant: E da quando sai cucinare??
Melissa: Da quando avevo tredici anni…
Grant (si fa scuro in volto): Già…quando io ero già fuori dalla tua vita…
Melissa (corre ad abbracciarlo): Senti papà…non è stata colpa tua…ora possiamo recuperare…abbiamo tutto il tempo…
Grant (la abbraccia con le lacrime agli occhi): Tesoro…ti voglio tanto bene…niente potrà più separarci…
Scena 7 – Interno giorno
Continua dalla scena precedente. Duncan entra in cucina ma, vedendo padre e figlia abbracciati, si mette in disparte in silenzio. Melissa alza la testa e lo vede.
Melissa: Duncan, non serve che te ne stia lì nascosto…fai parte della famiglia anche tu in fondo… (sorride)
Duncan (sorride): Be’, sì…in un certo senso…
Duncan si avvicina a Grant e lo bacia sulla tempia. L’uomo con aria imbarazzata fa il gesto di ritrarsi.
Melissa: Senti papà, non devi preoccuparti…mi davano molto più fastidio le effusioni che la mamma scambiava con i suoi orribili fidanzati…vedere voi mi sembra normalissimo.
Duncan: Visto Grant? Tua figlia è una donna saggia (sorride e lo bacia sulla guancia).
Melissa (annusando l’aria): oh santo cielo…le uova!!
Melissa si precipita ai fornelli. Il padre ridacchia.
Grant: Vedi Melissa, che non ricordavo male…tu non sai cucinare!
Scena 8 – Interno giorno
Ufficio dell’architetto Grant Winter. Grant è seduto ad un’ampia scrivania, e sta studiando dei progetti. Entra la segretaria.
Segretaria: Signor Winter…una donna chiede di lei…sostiene di essere sua moglie…
Grant: Ex moglie…falla entrare… (sospira)
Lily (entra nell’ufficio come una furia): Che stronzo che sei!
Grant: Sì…anche per me è sempre bello rivederti, Lily…
Lily: Ridammi mia figlia!
Grant: Ti comunico che non è un soprammobile, ma una persona…è stata lei a decidere, e io non la mando certo via.
Lily: Chissà cosa le hai detto per convincerla…le avrai fatto il lavaggio del cervello!
Grant (si alza in piedi): Adesso basta, Lily! È anche figlia mia! E sei tu quella che ha sempre cercato di tenerla lontana da me! Io ho sempre cercato di insegnarle il rispetto anche per te…ma a questo punto, non so se ho fatto bene.
Lily: Ma chi ti credi di essere?
Grant: Sono suo padre!
Lily: Suo padre? Tu…tu sei solo una checca!
Grant (gelido): Esci di qui, Lily.
Lily: Sì, sì…me ne vado.
Lily esce lasciando la porta spalancata. Grant si siede e si prende la testa tra le mani.
Scena 9 – Interno giorno
Siamo all’interno della stanza di un ragazzo, con poster alle pareti e un letto non troppo grande, dove sono sdraiati Melissa e Jimmy, molto poco vestiti.
Jimmy (alzandosi): Tesoro, faresti meglio a vestirti…fra poco torna mia madre.
Melissa (accendendosi una sigaretta): Ma quando ti deciderai ad avere una casa tutta tua?
Jimmy (lanciandole la maglietta): E tu?
Melissa: Io non la voglio una casa mia…voglio stare con papà.
Jimmy: Tesoro…ti prego.
Melissa: Sì, sì…(svogliatamente spegne la sigaretta e comincia a vestirsi)
Jimmy (ormai completamente vestito): Sai Melissa…ti amo.
Melissa: Cosa?
Jimmy: Come cosa…ho detto che ti amo!
Melissa: Credo che tu non me l’abbia mai detto…
Jimmy: Be’…te l’ho detto adesso.
Melissa: Già. (sorride)
Jimmy: Non hai nient’altro da dire…?
Melissa (ride): No…nient’altro. Adesso vado, prima che torni mammina…vado in ufficio da papà!
Melissa esce, sempre ridendo e sbattendo la porta. Jimmy resta in mezzo alla stanza con aria attonita.
Scena 10 – Interno giorno
Siamo all’interno di una galleria d’arte. Appesi ai muri e appoggiati alle pareti vi sono quadri e sculture di stili molto varii. Duncan è appoggiato al bordo di un tavolo e sta parlando al telefono.
Duncan (al telefono): Senti, quello non è un artista, è un imbrattatele…io non ho nessuna intenzione di…no, nemmeno un quadro…è la mia ultima parola!
Duncan riaggancia la cornetta. Alzando lo sguardo vede Melissa, in piedi in un angolo con aria timida.
Duncan: Melissa?
Melissa: Scusa Duncan…mi ha fatta entrare il tuo assistente…volevo chiederti se sai dov’è papà…l’ho cercato in ufficio, ma era già uscito…
Duncan: Sì, mi ha telefonato…non credo che tornerà stasera.
Melissa: Come…perché?
Duncan: Era furioso..avrà visto tua madre, suppongo…Be’, ogni tanto Grant ha un momento così…ha bisogno di stare solo…domani sarà tutto passato e starà meglio di prima.
Melissa: Se lo dici tu…
Duncan: Certo che è così. Tu non pensarci; vorrà dire che questa sera sarà tutta per noi (sorride).
Melissa: D’accordo…sarà un’occasione per conoscerci meglio (ricambia il sorriso).
Scena 11 – Interno notte
Siamo nel salotto della casa di Grant e Duncan. Duncan e Melissa sono seduti sul divano, davanti a un caminetto acceso; alle loro spalle, si intravede un tavolo con i resti della cena. La luce è scarsa e soffusa.
Melissa: Duncan…posso chiederti una cosa?
Duncan (accendendosi una sigaretta): Certo piccola…sentiamo.
Melissa: Tu…sei innamorato di papà?
Duncan (fa un sorrisetto): Eheh…certo.
Melissa: E lui…ti ha mai detto che ti ama?
Duncan: Ovviamente…dove vuoi arrivare piccola?
Melissa: Io…be’, vorrei sapere cosa provi quando dice che ti ama.
Duncan: E posso sapere come mai ti interessa?
Melissa: Ecco vedi…oggi il mio ragazzo mi ha detto che mi ama…ma io non ho provato proprio niente…mi sono solo stupita, perché non me l’aveva mai detto.
Duncan: Se vuoi la mia opinione di fine psicologo…non lo ami affatto…e se lui all’improvviso ha sentito il bisogno di dirti che ti ama, significa che ha sentito che qualcosa non va, e sta cercando un modo per tenerti legata a sé…
Melissa (si accuccia sul divano piegando le gambe e cingendole con le braccia): Ma una volta lo amavo…mi domando cosa sia cambiato…
Duncan: Forse hai incontrato qualcun altro…
Melissa (guarda Duncan, poi arrossisce e distoglie lo sguardo): Già…forse.
Scena 12 – Interno giorno
Camera da letto di Duncan e Grant. La sveglia sul comodino segna le sei del pomeriggio. Grant è sdraiato sul letto supino, con le mani intrecciate dietro la nuca. Duncan gli si siede accanto e gli accarezza la fronte.
Duncan: Ce ne hai messo di tempo per calmarti questa volta…
Grant: Quella donna…sa come farmi infuriare.
Duncan: Non pensarci…mi sei mancato, lo sai?
Grant (si mette seduto e sorride): Non sono stato via nemmeno un giorno…ho preso la macchina e ho guidato tutta la notte…così mi sono schiarito le idee.
Duncan: E ti senti più sereno adesso? (lo bacia sulla bocca)
Grant (sorride): Sì…sereno e rilassato (lo bacia di nuovo).
I due continuano a baciarsi ed accarezzarsi.
Scena 13 – Interno giorno
Camera di Melissa. Dalla stanza accanto si sentono i rumori della coppia che fa l’amore. Melissa è seduta sul letto con aria pensierosa.
Melissa (parlando fra sé a bassa voce): Forse Jimmy aveva ragione…sentirli così un po’ di impressione me la fa…(resta pensierosa un attimo, poi all’improvviso arrossisce e abbassa la testa, confusa).
Melissa si alza e va allo specchio.
Melissa: Mi sento così strana…non riesco a capire…possibile che davvero non ami più Jimmy? Forse…forse ho bisogno di qualcosa di diverso…(in sottofondo si sentono ancora i rumori dall?altra stanza) Se almeno la smettessero!
Melissa prende la giacca ed esce sbattendo la porta.
Scena 14 – Interno notte
L’interno di un cinema dove viene proiettato un film d’amore. Melissa e Jimmy sono seduti vicini. Lei ha gli occhi fissi sullo schermo, lui tenta di metterle un braccio intorno alle spalle.
Melissa (sussurando e scrollandoselo di dosso): Ehi…piantala.
Jimmy (sempre sussurando): Che ho fatto?
Melissa: Smettila di mettermi le mani addosso.
Jimmy (sbuffando): Che ti prende?
Melissa: Piantala e basta!
Jimmy (facendo il broncio): Se avessi saputo che oggi avevi voglia di fare la virtuosa, avrei almeno scelto un film decente.
Melissa lo fulmina con lo sguardo. Jimmy fa spallucce e fissa lo sguardo sullo schermo.
Scena 15 – Interno notte
Siamo nel salotto della casa di Grant e Duncan. La stanza è buia, a parte la luce della fiamma nel camino che illumina parzialmente il volto di Duncan, seduto in poltrona ed intento ad osservare il fuoco. Dopo qualche secondo, sentiamo il rumore di una chiave che gira nella serratura. La porta si apre ed entra Melissa.
Melissa: Ciao Duncan…non dormi?
Duncan: Io no, non riesco…ma tuo padre sì, e non volevo disturbarlo.
Melissa: …e hai acceso il camino?
Duncan: Mi piace osservare le evoluzioni del fuoco.
Melissa si siede accanto a Duncan senza aspettare che lui la inviti.
Melissa: Hai una sigaretta?
Duncan: Accidenti…come siamo in confidenza adesso!
Duncan offre una sigaretta a Melissa e gliela accende.
Duncan (guardandola): Sei strana…c’è qualcosa che non va?
Melissa: Mi conosci solo da pochi giorni, e ti accorgi già quando sono strana?
Duncan: Piccola, io ti osservo attentamente…e poi, in un certo senso ti conosco da tanto tempo…tuo padre mi ha sempre parlato di te…
Melissa abbassa la testa. Duncan le prende il mento e lo solleva.
Duncan: Vi somigliate tanto, tu e Grant…hai i suoi stessi occhi…gli occhi che mi hanno fatto innamorare…
Melissa: Duncan, forse è meglio che…
Duncan le chiude la bocca con un bacio.
Melissa (staccandosi): Duncan, cosa stai facendo…?
Duncan (stringendola): È la prima volta che desidero qualcun altro, da quando ho conosciuto tuo padre…
Melissa (cercando di liberarsi, ma senza troppo convinzione): Ma io credevo che tu fossi…
Duncan: A me sono sempre piaciuti sia gli uomini sia le donne…ma era tanto tempo che non incontravo più una ragazza degna di attenzione…da quando sei arrivata, ho subito capito che mi piacevi…ma non ho fatto niente perché pensavo non volessi…fino a ieri sera…
La bacia di nuovo. Melissa lo stringe.
Melissa: …Adesso cosa vuoi fare?
Duncan (con un sorrisetto): Non indovini?
Continuando a baciarla, la stende sul divano.
Melissa: Ma, Duncan…c’è papà nella stanza accanto…
Duncan (sfiorandole le labbra con un dito): Non preoccuparti…Grant ha sempre avuto il sonno pesante.
I due continuano a baciarsi. La telecamera, continuando a inquadrarli, fa un giro di 180° e poi zooma sul fuoco nel camino.
Scena 16 – Interno giorno
Siamo nella cucina della casa di Duncan e Grant. Duncan è da solo, ancora in boxer, e sta preparando il tè. Entra Melissa, non ancora vestita.
Melissa (avvicinandosi con fare indeciso): Duncan…non credi che dovremmo parlare di…di quello che è successo ieri notte…?
Duncan (sfiorandole il collo con un bacio): Ma certo piccola…quando vuoi.
Grant entra in cucina. Duncan si ricompone assumendo un’aria innocente.
Duncan (si avvicina a Grant e lo bacia sulle labbra): Ciao tesoro.
Grant (sorride, poi si volta a guardare Melissa): Ciao Melissa.
Grant bacia la figlia sulla guancia. Melissa sorride, evidentemente a disagio.
Melissa: Scusate…devo andare a scuola.
Melissa corre fuori. Grant la osserva.
Grant: Duncan…non ti sembra strana?
Duncan (accendendosi una sigaretta): Strana? No…niente affatto. Stai tranquillo.
Duncan si avvicina a Grant che gli sorride e gli accarezza una guancia.
Scena 17 – Interno giorno
Interno di un fast-food. Jimmy e Melissa sono seduti a un tavolino. Jimmy divora il suo hamburger; Melissa sbocconcella distrattamente qualche patatina.
Melissa: Jimmy…ti ho chiesto di vederti perché ti devo parlare.
Jimmy (con la bocca piena): Certo amore mio…dimmi tutto.
Melissa: Io penso di aver bisogno…di una pausa.
Jimmy: Una pausa da cosa…?
Melissa: ….da noi due.
Jimmy: Cosa significa…?
Melissa: Io penso che per un po’ non dovremmo vederci.
Jimmy: Melissa, cosa…che ti prende?
Melissa (abbassa la testa e si alza per andarsene): Mi dispiace, Jimmy.
Jimmy (si alza per trattenerla): Melissa, non puoi andartene così, aspetta…
Melissa si allontana in fretta a testa bassa.
Scena 18 – Interno giorno
La cucina della casa dove vive Melissa. Lei è seduta al tavolo e sta mangiando distrattamente uno yogurt. Ha l’aria pensosa. Entra Grant e le accarezza i capelli.
Melissa (con un sussulto): Oh, papà…sei tu?
Grant (prende una sedia e si siede di fronte alla figlia): Melissa, ascolta…vorrei parlarti
Melissa (quasi terrorizzata): Di…di cosa…?
Grant: Nulla, è solo che…ho l’impressione che ci sia qualcosa che non va.
Melissa (con voce tremante): Papà…
Grant: Dimmi tesoro…
Melissa (lo guarda un attimo negli occhi…arrossisce violentemente…poi sembra riprendersi): Non c’è nulla…va tutto bene.
Grant: A me non sembra proprio.
Melissa si alza velocemente ed esce senza rispondere.
Grant: Melissa…Melissa!!
La scena si chiude sul volto preoccupato di Grant.
Scena 19 – Interno giorno
Camera di Melissa. La ragazza è seduta ad una scrivania, intenta a studiare. Duncan entra silenziosamente, e la sorprende alle spalle baciandola sul collo.
Melissa (lanciando un grido): Duncan! Che fai?
Duncan (il bacio si trasforma in un leggero morso): Sono tornato presto…avevo voglia di te…tuo padre ha detto che stasera verrà a casa tardi…
Melissa: Duncan…lo sai che non è giusto…ormai questa storia dura da settimane…io non voglio ingannare papà…
Duncan: Piccola…conti solo tu…il resto non mi interessa…
Duncan volta la testa di Melissa verso di sé e la bacia. Melissa non si oppone. L’inquadratura sfuma su Duncan che comincia a spogliare Melissa.
Scena 20 – Interno notte
Melissa è seduta su un divano accanto al padre. Stanno guardando la televisione, che trasmette le immagini di un film d’azione. Lei è accucciata contro il padre, con la testa sulla spalla di Grant. Duncan entra in silenzio, si siede su una poltrona in disparte, e fredda Melissa con uno sguardo gelido, mentre Grant sembra non accorgersi di nulla. Si sente solo l’audio del film. Duncan continua a fissare Melissa che, sentendosi a disagio, si alza dopo aver sfiorato la spalla di Grant, cercando di essere rassicurante. Melissa esce di scena. Duncan attende qualche istante, poi la segue. Stacco.
Scena 21 – Interno notte
Continua dalla scena precedente. Inquadratura della cucina, vuota. Melissa entra quasi di corsa, come un animale braccato. Duncan entra poco dopo di lei, con aria minacciosa.
Melissa (cercando di non parlare troppo forte per non farsi sentire da Grant nell’altra stanza): Che diavolo vuoi?
Duncan: Piccola, se c’è una cosa che non mi piace è essere preso in giro.
Melissa (quasi sull’orlo di una crisi isterica): Dimmi cosa vuoi!!
Duncan: Oggi, mentre non c’eri, ha chiamato il tuo amichetto.
Melissa: Jimmy…?
Duncan (gelido): Già.
Melissa: E…cosa voleva?
Duncan: Ovviamente, parlare con te. Mi avevi detto di averlo lasciato.
Melissa: È così infatti, solo che lui non si rassegna…e comunque…non sono affari tuoi!
Duncan (afferrandola per le spalle): Sì che lo sono!
Melissa: No! Io non sono la tua ragazza! È tutto così…così…disgustoso!
Duncan (stringendola più forte): Non parlare così! E smettila di fare la santerellina! Non mi pare proprio che ti faccia tanto schifo, quando stai con me!
Rumore di passi. Duncan e Melissa si ricompongono appena in tempo. Grant entra in cucina con un’aria un po’ preoccupata.
Grant: Ragazzi…va tutto bene?
Melissa: Sì papà, sì…avevo solo voglia di prendere qualcosa da bere…
Duncan (prima che Grant faccia in tempo ad aprire bocca): Vieni tesoro, lasciamola in pace…tua figlia ha diritto ad un po’ di privacy.
Duncan mette un braccio intorno alle spalle di un poco convinto Grant e lo porta fuori, quasi trascinandolo. Uscendo, lancia un ultimo significativo sguardo a Melissa, pallida e quasi sconvolta.
Scena 22 – Interno giorno
Melissa sta camminando lungo il corridoio della scuola, chiacchierando con un’amica. Si sente il vociare tipico dei ragazzi in libertà. All’improvviso, incrocia Jimmy. Lui cerca di avvicinarsi come per parlarle, ma lei come se scappasse trascina l’amica verso la prima porta che si apre sul corridoio.
Stacco.

Scena 23 – Interno giorno
Una classe vuota. La porta si spalanca, Melissa si precipita dentro trascinandosi dietro l’amica, e richiudendo frettolosamente la porta.
Amica: Ehi, Mel…che ti prende?
Melissa: Non hai visto? C’era…Jimmy.
Amica: E allora? Vuoi continuare ad evitarlo fino al diploma?
Melissa: Sì, se sarà necessario, almeno finché non la smetterà di chiedere spiegazioni.
Amica: Be’, non so dargli torto…nessuno ha capito perché lo hai lasciato.
Melissa: Sono fatti miei, OK??
Amica: Senti, sei strana…da un po’ di tempo…perché non vuoi dirmi perché?
Melissa: Non c’è niente! Ma perché non mi lasciate in pace, tutti quanti??
Melissa va verso la porta, la socchiude, guarda furtivamente fuori per accertarsi che Jimmy se ne sia andato, ed esce. L’amica le corre dietro.
Scena 24 – Interno giorno
Melissa è seduta sul letto, intenta a comporre un numero telefonico. Si sente il tipico segnale della linea libera. Risponde una voce femminile:
VFC: Pronto?
L’inquadatura stacca sul primo piano di chi ha risposto al telefono. Si tratta di Lily.
Lily: Pronto…Pronto!
Primo piano di Melissa. Ha le lacrime agli occhi, e non riesce a parlare. Di nuovo l’immagine di Lily.
Lily: Melissa…Melissa, sei tu?? Tesoro, rispondi, ti prego!!
L’inquadratura torna su Melissa. Sospira e riaggancia la cornetta.
Melissa (a se stessa): Decisamente, è stata una pessima idea…lei non può capirmi…non capirebbe mai.
Scena 25 – Interno notte
Melissa è seduta sul solito divano, davanti al caminetto. Osserva il fuoco in silenzio, con gli occhi lucidi. Si sente il rumore della chiave che gira nella serratura. La porta di ingresso si apre ed entra Grant. Melissa si volta a guardarlo.
Grant (si precipita verso la figlia): Melissa! Cosa stai facendo? Stai male?
Melissa (si asciuga gli occhi senza farsi notare dal padre): Niente papà…è solo che non ho sonno.
Grant (si siede accanto alla figlia): Sei sicura? Mi sembri strana…già da qualche settimana.
Melissa (parla al padre senza guardarlo): Papà…tu vuoi bene a Duncan?
Grant (la guarda fissamente): Per caso ti mette in imbarazzo la nostra…situazione?
Melissa: No papà, no…vorrei solo che mi rispondessi.
Grant: Melissa, so che può sembrarti strano…ma io lo amo.
Melissa (continua a guardare fisso davanti a sé): No papà…non mi sembra strano affatto.
Melissa bacia il padre sulla fronte, sempre senza guardarlo negli occhi, e scappa verso la propria camera.
Scena 26 – Esterno giorno
Melissa è seduta su una panchina nel cortile della scuola. Ha l’aria penserosa e fissa il vuoto. Jimmy la sorprende alle spalle.
Jimmy: Melissa!
Melissa ha un sussulto e lancia un grido.
Melissa: Jimmy! Cosa vuoi? Mi hai spaventata.
Jimmy: Voglio parlare con te…è quasi un mese che non parliamo…da quando…da quando ci siamo lasciati.
Melissa (guardando per terra): Vattene Jimmy.
Jimmy: No! Devi dirmi cosa ti succede!
Jimmy la prende per le spalle e la costringe a guardarlo.
Jimmy: Melissa, devi dirmi cosa è successo! Non sei più la stessa! Deve esserci qualcosa!
Melissa (finalmente lo guarda in faccia, e gli occhi le si riempiono di lacrime): Jimmy…mi dispiace tanto di averti lasciato…è stato un grosso errore…ma adesso è troppo tardi…
Jimmy: Melissa, non so cos’è successo…ma io ti amo ancora…se tu vuoi…
Melissa (alzandosi): No, Jimmy, no…non posso più.
Melissa se ne va mentre Jimmy la osserva immobile.
Scena 27 – Interno giorno
Siamo all’interno della galleria d’arte dove lavora Duncan; lui è seduto alla scrivania del suo ufficio e sta esaminando alcune carte. La porta si apre ed entra Melissa.
Duncan (alzando la testa): Piccola, ciao…volevi farmi una sorpresa?
Duncan si alza sorridendo, si avvicina a Melissa e la prende fra le braccia.
Duncan (la bacia sul collo): Sono contento che tu sia qui…
Melissa (si libera dall’abbraccio): Duncan, dobbiamo parlare.
Duncan (sbuffa e si siede sulla scrivania, accendendosi una sigaretta): Sentiamo.
Melissa: Duncan…noi due non possiamo più stare insieme.
Duncan: Cosa…perché??
Melissa: Lo sai il perché!!
Duncan: Melissa, smettila…tuo padre non sa niente.
Melissa: Ma questo non c’entra! Io non voglio ingannarlo più! Anzi…stasera glielo dirò…
Duncan: Tu non farai niente del genere!
Melissa: Invece sì…adesso basta!
Melissa corre fuori.
Duncan: Melissa!
Scena 28 – Esterno giorno
Partono le note di “Irresponsible Hate Anthem” dei Marilyn Manson.
Melissa corre verso la sua moto, sale e parte a tutta velocità senza indossare il casco. Duncan sale in macchina e la insegue. Vediamo le immagini di una corsa spericolata attraverso la citta, e alternativamente vengono inquadrati i volti tesi di Duncan e Melissa. All’improvviso, Melissa perde il controllo della moto e va fuori strada. La musica si interrompe di colpo. Duncan inchioda e scende, correndo verso di lei. In mezzo ai rottami, c’è il corpo di Melissa, esanime e sporco di sangue. Duncan le si inginocchia accanto.
Duncan: Melissa, Melissa…piccola…
Scena 29 – Interno giorno
Siamo nel corridoio di un ospedale. Attraverso un vetro scorgiamo il lettino dove è distesa Melissa, attaccata alle macchine. Grant è seduto accanto a lei. Jimmy è in corridoio e guarda attraverso il vetro; sta piangendo.
Nel corridoio arriva Duncan con una tazza in mano; entra nella stanza.
Duncan: Grant…bevi un po’ di caffè…ti farà bene.
Grant non risponde e continua a fissare Melissa con la testa fra le mani.
Duncan: Grant…ti prego…
Grant: Ma com’è successo?
Duncan: Te l’ho detto…io passavo di lì per caso…mi sono fermato perché ho riconosciuto la moto…doveva andare molto veloce…Grant…
Grant non risponde e scoppia a piangere.
Nella stanza entra Lily, sconvolta; si ferma a fissare Duncan.
Grant: Lily, ti prego, lascia perdere le scenate…almeno adesso.
Lily: Ma come sta?
Grant: È in coma…
Lily: Vorrei restare sola con lei…per favore.
Grant si alza ed esce, seguito da Duncan.
Scena 30 – Interno giorno
La stanza dov’è Melissa, sempre incosciente. Jimmy è seduto accanto a lei e le accarezza la mano. Lily è in piedi accanto alla finestra, e piange. Grant è appoggiato al muro e osserva la figlia. Duncan si avvicina a lui e gli appoggia una mano sulla spalla; Grant si ritrae, come se all?improvviso intuisse qualcosa. La macchina da presa sfuma sul ticchettio delle macchine che la mantengono in vita.
Titoli di coda. In sottofondo la canzone “Wild is the wind” cantata da David Bowie.

 

– FINE –

 

Di Giuseppe Bonsignore

Fondatore di Cinematik.it nel lontano 1999, appassionato di Cinema occupa il suo tempo impiegato in un lavoro molto molto molto lontano da film e telefilm. Filmaker scadente a tempo perso, giornalista per hobby, recensore mediocre, cerca di tenere in piedi la baracca. Se non vede più di 100 film (al cinema) all'anno va in crisi d'astinenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *