lecolpeLe colpe degli altri

Produttori: Marenaro Bros. & Fantàsia Pictures

Genere: Thriller

Regista: Ryan Murphy

Interpreti: Gal Gadot, Max Irons, Elias Koteas, Jeff Goldblum, Analeigh Tipton, Shiloh Fernandez, Geffrey Arend, Jodie Whittaker, Meat Loaf, Farzana Dua Elane, Christina Estima, Genesis Rodriguez, Shay Mitchell, Janell Parrish, Ashley Benson, Lucy Hale, F. Murray Abraham, Bryan Cranston

Trama: Una giovane coppia di detective indaga su una serie di omicidi eccezionalmente efferati, che paiono compiuti da una belva più che da un essere umano. Nel tentativo di dipanare la complicata matassa, dovranno sacrificare la loro vita privata.

Link al film.

Tanto lo abbiamo invocato, tanto lo abbiamo pressato, tanto lo abbiamo stressato, che alla fine la Marenaro Bros., senza più il bros, si riaffaccia alla scena produttiva, dopo troppi anni, con la sorprendente coproduzione insieme alla storica Fantasia Pictures del redivivo mitico Davide Pezzi, andando a rispolverare un vecchio film del suddetto, tratto per altro da un romanzo scritto di suo pugno. 

“Le colpe degli altri” è un remake, quindi, che già possiamo considerare un nuovo caposaldo, in quanto mai fino ad oggi si era visto su Ck un remake di un proprio film. Dal punto di vista formale la sceneggiatura è il massimo che si possa trovare di questi giorni in giro. Scritta perfettamente, senza alcun errore benché minimo, senza sbavature e intoppi, la stesura dello script è un esempio di bravura come raramente ho letto.

Per essere ancor più precisi, ad onor del vero, mi sono premurato di leggere il vecchio film di Davide, che ho apprezzato per la sua originalità (non mi conosce, e quindi gli rivelo che assegno sempre un voto in più ad ogni pellicola già solo per il fatto che sia originale), con lo scopo di poter avere materia di confronto, ed anche perché sollecitato dallo stesso Papele, che giustamente vuole rendere merito a chi il plot lo ha ideato.
Per dare a Papele ciò che è di Papele, il recensore deve necessariamente far notare che questa nuova versione di “Le colpe degli altri”, per certi versi addirittura è, a mio parere, migliore dell’originale. Non me ne voglia Davide, ed anche Pap che di quella vecchia pellicola ne decanta le lodi definendola “mitica”, ma leggendo quel film ho annotato diverse situazioni che reputo piccoli difetti migliorabili, ad esempio la voce fuori campo del protagonista, l’io narrante, che per la verità risulta un po’ ingombrante e alla fine quasi inutuile, tanto che Pap la elimina del tutto, oppure i dialoghi, che ho trovato buoni ma che andavano, secondo me, ancor più asciugati e in qualche modo “sporcati”, cosa che puntualmente Pap ha fatto unitamente alla giusta dose di ammodernamento, attualizzando la storia ai giorni nostri con la totale riscrittura di molte descrizioni e dettagi di scena e di dialogo.

Giusto qualche appunto critico lo solleverei riguardo all’ intreccio narrativo e al paradigma dello script. La prima metà della sceneggiatura è scritta benissimo, con il corretto incipit (modificato giustamente da Papele), il coinvolgente svolgimento delle situazioni che via via si susseguono lungo la storia, i vari efferati omicidi che Papele correttamente adegua ai gusti attuali arrichendoli con dettagli più ricchi, e benissimo è creata la tensione narrativa, tanto da far desiderare al lettore di saperne di più e di arrivare alla soluzione finale. Lo stesso, purtroppo, non può dirsi della parte finale, dove il veloce precipitare degli eventi porta ad una conclusione che ho trovato piuttosto affrettata e abbastanza deludente. Non che non ne sia rimasto sorpreso, intendiamoci, anche se la presenza di quel personaggio invasato, da solo in mezzo ad una strada, mi aveva già indirizzato.

Comunque, ciò che voglio far notare è che mi sono sembrate troppo veloci le sequenze finali. La vicenda del ritrovamento degli ultimi morti (non rivelo altro per non spoilerare) risulta troppo “casuale”, nel senso che andava costruita con più intreccio e partecipazione emotiva, ed anche la soluzione finale poteva essere riscritta con più corposità, dando modo al climax di arrivare coi giusti ritmi e tempi ai livelli massimi, per risultare così più avvincente ed efficace.
Papele, forse, pur di non “tradire” il proprio modello così fortemente ammirato, non ha osato fare di più. Nessun rimprovero, per carità, ma probabilmente se si fosse più distaccato emotivamente dall’originale, avrebbe avuto l’idea di arricchire il film con un finale più costruito.
In ogni caso, il film è buono e il pubblico esce soddisfatto. Grazie anche alla regia attenta e meticolosa di Ryan Murphy, che disegna con efficacia le atmosfere e gli orrori degli omicidi commessi. Il cast è composto da nomi non altisonanti e perfetti per i ruoli assegnati, così come è giusta la presenza di due volti più noti, Jeff Goldblum e F. Murray Abrahm. (Mastruccio)
Voto: 75/100

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